A essere interessati all’esito del procedimento sono oltre 60mila diplomati con titolo magistrale (più di 20mila patrocinati Anief), una parte dei quali sono stati anche già immessi in ruolo: dal suo esito si stabilirà una volta per tutte se coloro che hanno conseguito il titolo abilitante all’insegnamento entro il 2002 potranno o meno essere inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento, da cui essere assunti a tempo indeterminato o annualmente.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Procederemo a costituirci in giudizio con i nostri legali e patrocineremo i diritti dei docenti abilitati con diploma magistrale, da troppo tempo sfruttati dal Miur come precari e senza la possibilità di accedere a quelle Graduatorie ad Esaurimento (da cui essere assunti in ruolo o annualmente) cui avrebbero avuto diritto sin dal 2001, data di loro prima creazione.
Sarà retroattiva al primo maggio 2017 la misura di accesso all'Ape volontaria riportata nel testo del Dpcm firmato questa mattina dal premier; riportiamo le prime parole del Premier Paolo Gentiloni e del sottosegretario Boschi su questa importante novità: «Coloro che hanno maturato i requisiti in una data compresa tra il primo maggio 2017 e la data di entrata in vigore del presente decreto possono richiedere, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del presente decreto, la corresponsione di tutti i ratei arretrati maturati a decorrere dalla suddetta data di maturazione dei requisiti».
L 'Anticipo pensionistico (Ape) volontario consente a chi lo desidera di andare via prima dal lavoro, dietro un prestito, purché abbia compiuto 63 anni. Il testo originale del provvedimento è stato rivisto, raccogliendo diversi dei suggerimenti avanzati dal Consiglio di Stato. La platea potenziale per l’Ape volontaria secondo le stime del governo sarà di 300.000 persone nel 2017 e di 115.000 nel 2018.
L’iniziativa d’introdurre un importo minimo pensionistico per i giovani è stata accolta con positività dal Presidente Anief e membro confederale Cisal Marcello Pacifico, il quale ha espresso parere favorevole sulla proposta del governo di introdurre nel nostro ordinamento una pensione minima di 650 euro per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 e che quindi avrà una pensione calcolata per l’intero con il sistema contributivo.
L'Anief informa che l'udienza di discussione per la decisione sul diritto all'inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante è stata fissata in adunanza Plenaria del Consiglio di Stato al prossimo 15 novembre. Marcello Pacifico: ci costituiremo con i nostri legali e rivendicheremo i diritti di questi docenti illegittimamente esclusi dalle GaE.
Un supplente 67enne si era visto negare il diritto all'inserimento nella seconda fascia delle Graduatorie d'Istituto della capitale per “sopraggiunti limiti di età”: all’Ufficio Scolastico non è bastato sapere che al precario “storico” mancassero due anni per raggiungere la soglia del ventennio di contributi, indispensabile per ottenere l’assegno di quiescenza minimo. A quel punto, attraverso il sindacato, il prof si è rivolto al Tribunale del Lavoro di Velletri. Il quale gli ha dato ragione: potrà insegnare per altri tre anni. Come i colleghi di ruolo: per il giudice è infatti illegittima la parte del Decreto Ministeriale di aggiornamento delle G.I. 2017/2020 che nega la permanenza nelle graduatorie per le supplenze a quanti non hanno ancora raggiunto il minimo pensionabile.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Secondo il costante orientamento della Corte Costituzionale, conseguire la pensione minima costituisce un bene inviolabile - ex multis Corte Cost. n.33/2013 - e il Miur non può eludere tale principio con previsioni che discriminano il lavoratore precario rispetto al personale di ruolo, per cui è espressamente prevista la possibilità di permanere in servizio fino al raggiungimento del settantesimo anno di età, se può raggiungere il minimo contributivo ai fini della quiescenza. Non ci fermeremo qui: a quel docente va assegnato un assegno di pensione corrispondente a tutti gli anni prestati, non solo a una parte.
Il prof di 67 anni potrà infatti chiedere, con un altro ricorso, il riconoscimento per intero dei vent’anni di supplenze. Oggi la normativa scolastica gli riconoscerebbe solo i primi quattro anni per intero e tutti gli altri rimanenti solo per due terzi. In pratica, applicando la legge, perderebbe tra i 5 e i 6 anni di carriera. Con incidenza negativa su stipendio, scatti di anzianità (da assegnare anche per il periodo di precariato) e, di conseguenza, sull’assegno pensionistico. Invece, Anief chiederà di fargli riconoscere tutti gli scatti di anzianità maturatidurante il lungo precariato e la conseguenteanzianità di servizio maggiorata dopo il decreto di ricostruzione di carriera. Tra l’altro, da qualche giorno la domanda di ricostruzione carriera va presentata non più in modalità cartacea, ma via internet: attraverso il portale Miur “Istanze on line”.