Le domande di inserimento – come assistente amministrativo, tecnico e collaboratore scolastico - potranno essere presentate, assieme a quelle di aggiornamento, dal 30 settembre al 30 ottobre prossimi attraverso dei modelli cartacei: le candidature andranno inviate a una scuola (la capofila) della provincia scelta, tramite raccomandata A/R o presentata a mano o mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata. La procedura prevede la possibilità di chiedere il depennamento dalle graduatorie permanenti o ad esaurimento della provincia di attuale iscrizione. La scelta delle sedi avverrà telematicamente, tramite il portale ministeriale Istanze On Line, secondo la tempistica che sarà comunicata in un secondo tempo.
L’associazione sindacale Anief annuncia l’apertura straordinaria di un alto numero di sportelli di assistenza sparsi nei vari territori del Paese: il servizio di consulenza sarà attuato per tutto il mese di ottobre e servirà sia a fornire informazioni agli aspiranti supplenti sui requisiti d’accesso alle graduatorie Ata di terza fascia, sia a supportarli per una corretta compilazione delle domande da presentare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il considerevole numero di posti liberi e vacanti, derivanti anche dallo scarso numero di immissioni in ruolo effettuate quest’anno, ha lasciato un posto su quattro a supplenza. Non tutte saranno coperte da coloro che sono precari da tempo, con oltre 24 mesi di servizio svolto.
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A seguito dei recenti successi delle tesi sostenute dal nostro sindacato e delle numerose richieste d’intervento ricevute negli ultimi giorni, l'Anief ha deciso di attivare uno specifico ricorso al Presidente della Repubblica per consentire l'accesso alla II fascia delle Graduatorie d'Istituto dei docenti in possesso di diploma ITP già inseriti nella relativa III fascia G.I. Il ricorso è rivolto a tutti i docenti in possesso di diploma ITP che non avevano già aderito al precedente ricorso al TAR Lazio e che vogliono rivendicare il diritto all'inserimento nelle graduatorie d'istituto degli abilitati. Scadenza adesione 10 settembre.
Solo a Milano mancano 1.400 docenti di sostegno, quasi tutti alla primaria e alle medie: la maggior parte dei posti saranno affidati a docenti senza specializzazione. A Mantova sono assenti tra i 250 e i 300 docenti, appartenenti in prevalenza a matematica, italiano e sostegno. In Veneto scarseggiano i professori di Matematica e Scienze alle medie: a ben vedere ci sarebbero, ma sono quelli che hanno superato le prove suppletive del concorso a cattedra e ancora attendono di essere collocati in graduatoria. Anche in Liguria le cattedre di sostegno scoperte non mancano: dopo le nomine in ruolo restano vuote 603 cattedre di sostegno su 1.320. Ma sul sostegno ci sono realtà difficili anche al Sud: in Sicilia quasi 5mila posti in deroga che andranno in larghissima parte ai precari. Malgrado le rassicurazioni del Miur, inoltre, le 90mila supplenze annuali non verranno esaurite entro il prossimo 15 settembre. Preoccupa la situazione della Lombardia.
Per il sindacato, largamente insufficiente è stata, per vincere la supplentite, la trasformazione di 16mila cattedre dall’organico di fatto a quello di diritto. Come se non non bastasse, tanti docenti supplenti assegnati alle classi a inizio anno dovranno cambiare sede. Questo accadrà perché ancora una volta gli Uffici Scolastici hanno pubblicato le liste provvisorie per l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto a ridosso dell’inizio del nuovo anno. Anche il personale Ata ha i suoi problemi: la categoria è stata prima aggravata di carichi di lavoro della L. 107/2015 e dal recente decreto vaccini, poi danneggiata da un numero di assunzioni ridicolo (appena 6.200 a fronte di 18mila posti liberi) e infine beffata dall’ennesimo blocco di organici.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): A ben poco è servita la riforma della Buona Scuola. Come male organizzate sono state le 52mila immissioni in ruolo, visto che tra le 15mila e le 20mila sono andate perse perché gli abilitati della seconda fascia d’istituto sono stati lasciati fuori da GaE, peraltro nemmeno colpevolmente aggiornate. Eppure, rispetto al passato delle novità importanti ci sono: sono quelle che arrivano dai tribunali, nazionali e non. Le quali pongono sullo stesso piano i diritti del personale precario con quello di ruolo: va ricordato, soprattutto, il diritto al risarcimento per i supplenti con tre anni di servizio svolto. E anche quello stipendiale, emesso di recente dalla Cassazione. Sono principi rilevanti, che aprono la strada a molti altri ricorsi orientati all’effettiva parità tra personale precario e di ruolo, ancora diviso da norme che il nuovo contratto dovrà necessariamente rivedere.
L'Anief ottiene ragione presso il Tribunale Amministrativo della provincia autonoma di Trento con una sentenza esemplare che ristabilisce il rispetto della legalità e della normativa primaria in materia di piano dell'offerta formativa e organizzazione delle materie curricolari all'interno degli istituti tecnici. Confermate in toto le tesi patrocinate dai legali Anief e ribadito a chiare lettere che il Consiglio d'Istituto non può stravolgere il Piano dell'Offerta Formativa in nome ‘dell'autonomia e della flessibilità oraria’. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ‘Quanto accaduto presso l'istituto superiore di Trento è, purtroppo, una consuetudine piuttosto diffusa che il nostro sindacato ha sempre osteggiato apertamente. Come sindacato mettiamo a disposizione la nostra esperienza e i nostri legali e invitiamo tutti i docenti a contattare tempestivamente la nostra struttura provinciale al fine di poterci attivare per risolvere la problematica, anche attraverso azioni legali mirate’. Per informazioni e contatti scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.