Ogni anno il MAECI procede a destinare all’estero, sui posti che si rendono vacanti per rientro in territorio metropolitano, il personale docente inserito nelle apposite graduatorie formate ai sensi dell’articolo 19 del D.lgs 64/17.
Ogni anno il MAECI procede a destinare all’estero, sui posti che si rendono vacanti per rientro in territorio metropolitano, il personale docente inserito nelle apposite graduatorie formate ai sensi dell’articolo 19 del D.lgs 64/17.
Il Governo Meloni sembra volere fare quadrato attorno al disegno di legge a firma Roberto Calderoli sull’autonomia differenziata: Palazzo Chigi ha comunicato che durante la riunione del CdM di ieri “si è definito il percorso tecnico e politico per arrivare, in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri, all’approvazione preliminare del disegno di legge sull’autonomia differenziata”. Si tratta di un passo non ancora completo ma importante verso il progetto di regionalizzazione promosso dal Ministro Calderoli, scrive oggi la stampa specializzata nella scuola.
Sono rimaste pochissime le ore di tempo per cambiare il decreto n. 198 pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 dicembre scorso, il cosiddetto decreto Milleproroghe: il tempo per l’accettazione degli emendamenti, da parte delle Commissioni del Senato che hanno preso in carico il testo approvato dal Governo, sta infatti per scadere. Subito dopo inizierà l’esame delle richieste formulate. Anche di quelle presentate per cambiare la scuola, tra le quali figurano le 16 promosse dall’Anief e illustrate un paio di giorni fa alla Prima e Quinta Commissione di Palazzo Madama da una delegazione del giovane sindacato guidata dal suo presidente nazionale Marcello Pacifico.
“I lavoratori della scuola tra qualche giorno riceveranno il primo stipendio del 2023 e scopriranno di avere avuto un aumento di vacanza contrattuale che si aggira sui 10 euro, quindi solo un decimo rispetto a quanto previsto per legge in attesa della stipula del nuovo contratto nazionale 2022-2024 ancora in altissimo mare. Questa miseria si somma al +4,2% incassato a dicembre, che ha portato a docenti e Ata (che con 25 mila euro medi lordi annui sono i meno pagati della PA) circa 120 euro di arretrati e fino a 2.500 euro di arretrati: se pensiamo che ai 135 mila medici che hanno già uno stipendio medio di 84 mila euro, l’aumento per il rinnovo contrattuale che si sta prefigurando è di 585 euro, con 25 mila euro di arretrati, possiamo tranquillamente dire che lo Stato tratta i suoi dipendenti con pesi e misure diversificate”: lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato della scuola Anief, commentando la convocazione da parte dell’Aran delle organizzazioni sindacali dei medici per il prossimo 2 febbraio, alle ore 10.30.
Come riporta la rivista specializzata Orizzonte scuola, “sono stati pubblicati i risultati del monitoraggio, condotto dall’Aran, sui contratti integrativi sottoscritti dalle pubbliche amministrazioni. Il Rapporto, giunto alla sua decima edizione, fornisce i dati di sintesi dell’anno 2021 e dedica, inoltre, uno specifico approfondimento alle materie trattate nei contratti dell’anno 2020”. Anief invita i docenti e il personale Ata a diventare terminale associativo - Tas/Dsat