orizzontescuola.it – 18 luglio 2015
“A settembre ancora supplentite. Anief: altri posti potrebbero essere destinati ai ruoli“
░ Argomento dlel’articolo è la questione posta dall’Anief: Come fa un ministro della Repubblica a dire che a grazie alla riforma della scuola non ci saranno più precari nella scuola in attesa di una telefonata? E che non avremo nemmeno più scuole che il primo settembre devono mettersi a chiamare i potenziali supplenti?
A chiederlo pubblicamente è l’Anief, dopo aver ascoltato le parole tranquillizzanti del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini… “È una riforma pensata per portare ordine e stabilità, sarebbe molto strano se invece generasse caos”, ha replicato ancora il titolare del Miur. Mostrandosi, dunque, davvero “ottimista sugli esiti immediati della riforma e ritiene che essa apporterà vantaggi fin da settembre….”… Il caos a settembre, ribadisce invece il sindacato, sarà inevitabile. Perché, oltre alla mancanza dei vicari dei presidi, che dovranno tornare in classe, alla presenza di 1.700 reggenze, alle supplenze da assegnare solo per l’assenza del titolare di più giorni, al taglio di oltre 2mila Ata, al e all’introduzione dell’organico potenziato solo sulla carta, con i docenti aggiuntivi che arriveranno non prima del 2016 perché i collegi dei docenti devono ancora esprimersi sul fabbisogno da chiedere al Miur e i presidi che dovranno fare i conti con la soppressione di altre 2.245 cattedre, bisognerà aggiungere il fatto che rimarranno comunque da assegnare qualcosa come 80mila cattedre annuali. Molte delle quali sono considerate dall’amministrazione, a torto, dei posti non proprio vacanti e quindi da affidare a supplenza sino al 30 giugno. Sempre il Miur ha fatto sapere che non li ha considerati dei posti utili al ruolo proprio per questo motivo. Anief torna a ripetere che sarebbe bastato un censimento negli 8.500 istituti scolastici per scoprire che la gran parte di quelle cattedre sono libere a tutti gli effetti. Quindi utili anche alle immissioni in ruolo, anche perché la copertura economica (per 150mila e non 102mila) era garantita dalla Legge di Stabilità 2015.Senza contare che all’ultimo momento, tra le righe, nella stessa riforma è stato rispuntato all’ultimo momento l’organico di fatto: al comma 69 della Legge 107/2015, viene indicata la necessità di nominare dei supplenti, dal 2016/2017, secondo un nuovo organico dalla validità annuale a cui accedere attraverso le Graduatorie ad esaurimento e d’Istituto, per rispondere alle esigenze eccezionali di personale docente. Come quelle legate all’aumento delle iscrizioni nelle classi prime della scuola dell’infanzia e della secondaria di secondo grado (art. 4, DPR 81/09). Ma per Anief questo organico virtuale dovrebbe essere valido per le immissioni in ruolo, in quanto è da annoverare come organico di diritto. Invece, in questo modo si perpetua il precariato e la ‘supplentite’. Perchè rimarranno 100mila supplenze sono al 30 giugno dell’anno successivo, che però non possono essere ricoperte.
Ma non finisce qui. Perché ora si scopre che dalle Graduatorie ad Esaurimento si estrapoleranno appena 70mila docenti: quasi il doppio, circa 130mila, rimarrebbero fuori. Per arrivare alle 102mila immissioni in ruolo previste dalla riforma, gli altri docenti verrebbero acquisiti dalle liste di attesa prodotte a seguito dei concorsi pubblici. Ma considerando che quest’anno sono state assegnate oltre 118mila supplenze annuali, ne rimarrebbero fuori più di 16mila. Che andranno, se la matematica non è un’opinione, ad essere conferiti a docenti precari. A cui vanno aggiunti i prossimi pensionamenti, che si concretizzeranno il 1° settembre: almeno altri 20mila posti. Quindi, in totale, ci sono già quasi 40mila cattedre che rimarranno scoperte. A cui se ne aggiungono altrettante non dichiarate, considerate dal Miur parzialmente libere e quindi assegnate solo fino al mese di svolgimento degli scrutini finali. E siccome molte classi di concorso sono esaurite, senza più aspiranti idonei ai concorsi o inseriti nelle GaE, saranno proprio i presidi a dover alzare il telefono per convocare i supplenti collocati nelle graduatorie d’Istituto….Commenta Marcello Pacifico…: ”Giannini ci viene a raccontare che non ci saranno più supplenze e che le scuole non dovranno più chiamare nessuno per coprire le cattedre. Siamo davvero molto preoccupati. Perché il ministro, probabilmente, non conosce la complessa materia di cui sta parlando, fatta di decine e decine di classi di concorso, in diversi casi impossibili da unificare per affinità e quindi non facilmente sostituibili in caso di mancanza del titolare di cattedra. Oppure vuole prefigurare bonariamente – tranquillizzando personale scolastico, studenti, famiglie e opinione pubblica - uno scenario ben diverso da quello che si andrà a determinare a settembre…”.
latecnicadellascuola.it – 19 luglio 2015
“Docenti scardinati in orario di servizio e stipendio“
░ Di Lucio Ficara
Dopo la legge sulla scuola, il governo ha il problema di passare alla sua attuazione. Non bisogna dimenticare che la legge n.107 del 13 luglio 2015 è solo un contenitore di nuove norme che in gran parte devono essere ancora scritte. Si tratta di una legge che deve essere riempita ancora di contenuti e che comunque azzererà del tutto il contratto collettivo nazionale, quello sulla mobilità, ma anche i contratti integrativi d’Istituto. Quali saranno i tempi e gli strumenti per scrivere queste nuove norme? Ma soprattutto quali potrebbero essere queste nuove norme? I tempi per attuare in pieno la riforma saranno circa 12 mesi, in quanto tutto deve essere pronto a partire dall’anno scolastico 2016/2017. Il 2015/2016 sarà un anno di transizione e sarà l’anno in cui si butteranno le basi della vera riforma della scuola. Lo strumento per realizzare queste innovazioni saranno le deleghe in bianco della stessa legge sulla scuola. Quindi cari insegnanti preparatevi ad un bombardamento mediatico e propagandistico sulla scuola, che per altro è già iniziato. Infatti non è un caso che nel giornale del partito democratico, “L’Unità”, cassa di risonanza politica del governo, vengano pubblicati slogan del tipo: “Così la scuola non sarà più uno stipendificio”. Oppure in un altro giornale di grande tiratura nazionale “La Repubblica”, leggiamo un interessante intervento del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, a margine dell'assemblea del Partito Democratico svolta all'Expo di Milano, in cui sostiene la tesi che “i docenti sono troppo incardinati nelle materie”, e che “bisogna uscire dalle griglie della didattica contabile, tipica di quella didattica frontale dove gli insegnanti contano le ore di servizio settimanali effettivamente svolte”. Queste dichiarazioni rappresentano inequivocabilmente il rullo dei tamburi prima di un provvedimento ufficiale. È evidente che il governo punta, senza timori di essere contrastato, ad aumentare l’orario di servizio settimanale dei docenti, che non si dovranno più occupare solo di svolgere le classiche 18 ore settimanali di lezione frontale, ma saranno utilizzati dal dirigente scolastico anche in altri ruoli e ben oltre le canoniche ore previste dal contratto collettivo nazionale e dal testo unico della scuola. Questo è il senso della riforma, più carichi di lavoro per gli insegnanti, più ore di servizio a parità di stipendio. In buona sostanza quello che non era riuscito all’ex ministro dell’Istruzione Profumo, è ormai in dirittura d’arrivo con questo governo targato PD. Quindi è partita la fase di scardinamento dei docenti, ovvero del loro contratto, mettendo fine alla didattica contabile delle 18 ore per 200 giorni l’anno, ma aprendo un nuovo modello di impegno di servizio dei docenti. Una domanda sorge spontanea: “verrà tenuto in conto, il tempo impiegato dagli insegnanti a preparare lezioni, verifiche, a correggerle?” . …
Larepubblica.it – 20 luglio 2015
“Scuola, la protesta riparte da Bologna“
░ A settembre si terranno gli Stati generali contro la riforma. Di Ilaria Venturi.
Gli stati generali sulla scuola contro la riforma appena approvata si terranno il 5 e 6 settembre sotto le Due Torri…. Si preannuncia dunque un avvio delle lezioni caldissimo. La città dove più è stata avversata la "Buona scuola" di Renzi, che ora è legge, si candida a fare da traino del movimento di opposizione a livello nazionale. "Tutto quello che arriva in più in termini di docenti va bene, è sempre arrivato ogni anno – dice l'insegnante Giovanni Cocchi, voce della protesta - ma non basta perché le classi rimangono numerose, non ci sono abbastanza forze per il sostegno e gli alunni stranieri, non viene ampliato il tempo pieno". Insomma, le posizioni rimangono distanti. Non a caso il pacchetto della mobilitazione che sarà discusso nella due giorni bolognese, ospitata nella aule di Economia in piazza Scaravilli, è corposo: il referendum, una nuova legge di iniziativa popolare sulla scuola, un altro sciopero generale, manifestazioni, il boicottaggio delle nuove commissioni di valutazione. Tra le iniziative annunciate, anche una notte bianca per la scuola pubblica il 23 settembre, giorno dell'equinozio d'autunno….
orizzontescuola.it – 21 luglio 2015
“Immissioni in ruolo. Bando MIUR piano straordinario: fase A, B, C. Domande dal 28 luglio al 14 agosto“
░ Di redazione.
Sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è stato pubblicato il bando per l’iscrizione alla procedura nazionale del Piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge ‘Buona Scuola’. Le domande vanno presentate fra le ore 9.00 del 28 luglio e le ore 14.00 del 14 agosto 2015 attraverso il sistema di Istanze on line del Miur, raggiungibile dalla home page www.istruzione.it. Nel periodo di invio delle domande sarà disponibile un servizio di assistenza telefonica dedicato. La procedura riguarda i 55.258 nuovi posti del potenziamento, di cui 6.446 destinati al rafforzamento del sostegno. A questi si sommeranno i posti non assegnati eventualmente vacanti a seguito delle assunzioni sul turn over (36.627) e sui restanti posti disponibili (10.849). In totale quest’anno saranno 102.734 le assunzioni effettuate dallo Stato nella scuola… Il Ministero ha già avviato la fase a normativa vigente per l’assunzione a tempo indeterminato di 36.627 docenti (21.880 su posti comuni e 14.747 su posti di sostegno). I posti saranno coperti con docenti delle Graduatorie ad esaurimento (Gae) e delle Graduatorie dei concorsi. Si tratta della cosiddetta fase ‘zero’, che si svolge con le vecchie regole. I posti residui verranno riassegnati nelle fasi successive. Nella fase A, la prima prevista dal Piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola, saranno attribuiti i 10.849 posti vacanti e disponibili e quelli residui della cosiddetta fase ‘zero’. Partecipano gli iscritti nelle Gae e gli iscritti nelle graduatorie del concorso del 2012. Queste fasi si chiuderanno entro la metà di agosto. Se ne occuperanno gli Uffici Scolastici Regionali (Usr). I posti che ancora residueranno saranno attribuiti nella fase B, di carattere nazionale. La platea degli interessati è sempre quella delle Gae e delle graduatorie del concorso del 2012. Ma per partecipare a questa fase bisognerà aver presentato apposita domanda secondo il bando pubblicato oggi dal Miur: i posti, in questo caso, rientrano nella procedura nazionale di assegnazione. Poiché le fasi precedenti al momento di apertura delle domande saranno ancora in corso, è opportuno che tutti gli interessati si iscrivano alla procedura nazionale, tenendo presente che, comunque, chi poi sarà assunto nelle fasi zero e A non parteciperà alle fasi B e C. I docenti in possesso di specializzazione potranno scegliere se privilegiare la nomina su posto di sostegno. Tutti coloro che faranno domanda dovranno mettere in ordine di preferenza tutte le province d’Italia. Le nomine avverranno in modo centralizzato, con procedura informatizzata. I docenti potranno accettare o meno l’offerta ricevuta. In caso di accettazione, l’Usr di riferimento indicherà la sede di servizio. Chi rinuncia non sarà destinatario di ulteriori proposte di assunzione. L’obiettivo del Miur è coprire tutte le cattedre vacanti entro l’avvio delle lezioni, per garantire agli studenti di trovare a scuola i loro insegnanti e poter cominciare serenamente l’anno scolastico. Successivamente (fase C) si assegneranno i 55.258 posti del potenziamento, quelli che servono a rafforzare e ampliare l’offerta formativa. Anche in questo caso la procedura coinvolgerà gli iscritti nelle Gae e nelle graduatorie del concorso 2012 che hanno già presentato la domanda nella fase B per la procedura nazionale. Le scuole, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, esprimeranno i propri fabbisogni relativi all’organico del potenziamento. Gli Usr incroceranno le loro richieste con la platea dei candidati ancora non assunti.
www.istruzione.it – 21 luglio 2015
“Scuola, pubblicato il bando per la procedura nazionale del Piano straordinario di assunzioni Domande dal 28 luglio al 14 agosto“
░ Pubblicato dall’Ufficio Stampa del MIUR
Sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca è stato pubblicato il bando per l'iscrizione alla procedura nazionale del Piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 'Buona Scuola'. Le domande vanno presentate fra le ore 9.00 del 28 luglio e le ore 14.00 del 14 agosto 2015 attraverso il sistema di Istanze on line del Miur, raggiungibile dalla home page www.istruzione.it. Nel periodo di invio delle domande sarà disponibile un servizio di assistenza telefonica dedicato. La procedura riguarda i 55.258 nuovi posti del potenziamento, di cui 6.446 destinati al rafforzamento del sostegno. A questi si sommeranno i posti non assegnati eventualmente vacanti a seguito delle assunzioni sul turn over (36.627) e sui restanti posti disponibili (10.849). In totale quest'anno saranno 102.734 le assunzioni effettuate dallo Stato nella scuola. … Il Ministero ha già avviato la fase a normativa vigente per l'assunzione a tempo indeterminato di 36.627 docenti (21.880 su posti comuni e 14.747 su posti di sostegno). I posti saranno coperti con docenti delle Graduatorie ad esaurimento (Gae) e delle Graduatorie dei concorsi. Si tratta della cosiddetta fase 'zero', che si svolge con le vecchie regole. I posti residui verranno riassegnati nelle fasi successive. Nella fase A, la prima prevista dal Piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola, saranno attribuiti i 10.849 posti vacanti e disponibili e quelli residui della cosiddetta fase 'zero'. Partecipano gli iscritti nelle Gae e gli iscritti nelle graduatorie del concorso del 2012. Queste fasi si chiuderanno entro la metà di agosto. Se ne occuperanno gli Uffici Scolastici Regionali (Usr).I posti che ancora residueranno saranno attribuiti nella fase B, di carattere nazionale. La platea degli interessati è sempre quella delle Gae e delle graduatorie del concorso del 2012. Ma per partecipare a questa fase bisognerà aver presentato apposita domanda secondo il bando pubblicato oggi dal Miur: i posti, in questo caso, rientrano nella procedura nazionale di assegnazione. Poiché le fasi precedenti al momento di apertura delle domande saranno ancora in corso, è opportuno che tutti gli interessati si iscrivano alla procedura nazionale, tenendo presente che, comunque, chi poi sarà assunto nelle fasi zero e A non parteciperà alle fasi B e C. I docenti in possesso di specializzazione potranno scegliere se privilegiare la nomina su posto di sostegno. Tutti coloro che faranno domanda dovranno mettere in ordine di preferenza tutte le province d'Italia. Le nomine avverranno in modo centralizzato, con procedura informatizzata. I docenti potranno accettare o meno l'offerta ricevuta. In caso di accettazione, l'Usr di riferimento indicherà la sede di servizio. Chi rinuncia non sarà destinatario di ulteriori proposte di assunzione. Successivamente (fase C) si assegneranno i 55.258 posti del potenziamento, quelli che servono a rafforzare e ampliare l'offerta formativa. Anche in questo caso la procedura coinvolgerà gli iscritti nelle Gae e nelle graduatorie del concorso 2012 che hanno già presentato la domanda nella fase B per la procedura nazionale. Le scuole, tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, esprimeranno i propri fabbisogni relativi all'organico del potenziamento. Gli Usr incroceranno le loro richieste con la platea dei candidati ancora non assunti.
Il Messaggero – 22 luglio 2015
“Scuola, al via le assunzioni“
░ Pubblicato il bando, procedura on line Stabilizzazione per 102 mila insegnanti. Di Valeria Arnaldi.
Prima campanella per i precari della scuola. Il Ministero dell’Istruzione, ieri, ha pubblicato il bando per l’iscrizione alla procedura nazionale del piano straordinario di immissioni in ruolo, che segna ufficialmente l’avvio del capitolo «potenziamento» previsto dalla Buona Scuola. A polemiche ancora calde per la riforma, si aprono così le nuove fasi di assunzione. La fase cosiddetta "zero" di contrattualizzazione a tempo indeterminato di oltre 36 mila docenti è stata già avviata, secondo la normativa vigente, e le assegnazioni saranno effettuate tramite le Graduatorie a esaurimento e quelle dei Concorsi.La fase "A", debutto del piano straordinario di assunzioni, riguarda quasi undicimila posti vacanti e disponibili, oltre a quelli residui della fase zero, per i quali concorreranno gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento e quelli nelle graduatorie del concorso 2012. Queste ultime graduatorie saranno protagoniste anche della fase "B" - per i posti residui delle fasi zero e A - e della fase "C". E se le prime tre, da chiudere entro metà settembre, vanno a colmare la lacuna delle cattedre vuote, l’ultima, la C, è la nazionale vera e propria, ossia, il potenziamento. Queste ultime figure saliranno in cattedra intorno a novembre. Le domande dovranno essere presentate usando il Sistema di Istanza on line del Miur, tra il 28 luglio - dalle 9 del mattino - e il 14 agosto, termine ultimo le ore 14. Poco tempo e ancora molte perplessità, che hanno spinto il Ministero a prevedere un servizio di assistenza telefonica ad hoc, per il periodo delle iscrizioni. D’altronde, qualche interrogativo, inevitabilmente, si porrà. Sono molte le incertezze che rimangono ai docenti. E molte pure le minacce di ricorso - numerosi quelli già intentati - per un sistema che nell’aprire le porte a oltre 102mila nuovi assunti, rischia comunque di lasciare senza lavoro altri, teorici aventi diritto, se non per legge, per ore di insegnamento. L’Anief punta l'attenzione su quanti, superati i tre anni consentiti come tetto massimo per i contratti a tempo determinato, non vedranno riconfermate le supplenze e su quanti, idonei ai precedenti concorsi, sono esclusi dalle graduatorie a esaurimento. Criticità potrebbero emergere per il sistema di contrattualizzazione «a scaglioni». Coloro che faranno domanda dovranno, infatti, mettere in ordine di preferenza tutte le province d’Italia. Le nomine avverranno in modo centralizzato. I docenti potranno accettare o meno l'offerta, ma se rifiuteranno non avranno ulteriori proposte di assunzione. Questo potrebbe, paradossalmente, penalizzare i primi assunti - chiamati per le cattedre vuote - e lasciare a chi è in posizioni più basse in graduatoria la possibilità di scegliere scuole più vicine a casa. Senza dimenticare lo spettro delle assunzioni a chiamata diretta dei dirigenti scolastici, punto caldissimo del dibattito sulla riforma, che ha portato in piazza docenti e studenti più di una volta nel tentativo di fermare l'iter legislativo….
Corrieredellasera.it – 23 luglio 2015
“Studiare logica a scuola? Per ora è solo un auspicio della riforma“
░ La legge 107 preannuncia il potenziamento delle competenze logico-matematiche; di Roberto Giuntini*, Sara Piccolo e Giuseppe Sergioli, dell’Università di Cagliari. A nostro avviso sarebbe negativo se, nel contempo, la riforma depotenziasse il contributi allo studio della logiche che già adesso viene dall’insegnamento di filosofia.
… L’importanza della logica come elemento fondamentale di selezione per l’accesso alle Università non è certamente un’invenzione tutta italiana, anzi, è forse l’Italia che sta rincorrendo una tendenza già consolidata nel contesto internazionale. Per esempio, il ben noto SAT (Scholastic Assessment Test), è un prova attitudinale somministrata dal College Board statunitense che valuta le capacità di pensiero e ragionamento critico dello studente. In buona parte del Nord degli Stati Uniti e nel Canada, il SAT è solitamente somministrato a studenti degli ultimi due anni del sistema scolastico (corrispondenti per età ai nostri 3º e 4º anno di scuola secondaria di secondo grado) e, in combinazione con la media dei voti scolastici, viene considerato un attendibile indicatore delle possibilità di ammissione e conseguente successo accademico all’interno delle università nordamericane. E’ quindi già il sistema scolastico che tende ad affinare le capacità logico-critiche dello studente, non al solo fine del superamento di una prova di ammissione, ma, molto più generalmente, poiché tali capacità sono ritenute essenziali durante l’intero percorso formativo e lavorativo. Infatti i quesiti di logica costituiscono una presenza massiccia all’interno delle prove di ammissione ai corsi universitari (ma, in realtà, ormai anche all’interno dei test di selezione per l’ammissione ai ruoli della Pubblica Amministrazione) proprio perché il possesso di adeguate capacità logico-deduttive viene ritenuto un requisito indispensabile per portare avanti in maniera critica e costruttiva un qualsiasi percorso, per porsi in maniera propositiva e resiliente di fronte a una situazione problematica e per affrontare in modo razionale una situazione inusuale e inattesa. Nella legge «La Buona Scuola», sembra finalmente che ci si sia accorti di come questa esigenza richieda quanto meno delle tempistiche opportune a offrirne un’adeguata risposta. Ecco che all’interno dell’Art. 1 (7-b), tra gli obiettivi formativi primari, viene annoverato anche «il potenziamento delle competenze matematico-logiche». Basterà questa riga per rendere la legge uno strumento sufficientemente incisivo? La domanda è retorica, ma non toglie valore al fatto che, per ora, tale riga rappresenti un significativo auspicio che, si spera, i futuri decreti attuativi possano recepire in modo concreto ed efficace, facendo in modo che la logica diventi parte integrante dell’offerta formativa. Molti docenti, al pari degli studenti, si trovano nella condizione di non essersi mai imbattuta nella logica, durante il loro percorso formativo e di non conoscerne i vari ambiti applicativi, che spaziano dall’interpretazione del testo, alla teoria dell’argomentazione, dall’insiemistica all’informatica, tutti ambiti che richiedono quindi un approccio fortemente multidisciplinare. L’auspicio è pertanto che questo sia solo il primo passo verso un progetto che, utilizzando un’espressione cara alla comunità europea, possa essere definito “high risk/high gain”: un percorso, cioè, che si preannuncia senz’altro ricco di insidie e difficoltà attuative, risolvibili solamente prevedendo un impegno programmatico, accurato e duraturo, ma i cui risultati potrebbero sancire un definitivo ammodernamento culturale della nostra Scuola, contribuendo in maniera sensibile a trasformarla finalmente e realmente in una Buona Scuola.
latecnicadellascuola.it – 24 luglio 2015
“PA, depositata la sentenza sull'incostituzionalità del blocco degli stipendi“
░ A commentare i contenuti del parere espresso dalla Corte Costituzionale, i possibili effetti e l’inerzia attuale del Governo, è stata Serena Sorrentino, segretario confederale della Cgil.
Nella sentenza è stato spiegato che il 'reiterato protrarsi della sospensione delle procedure di contrattazione economica altera la dinamica negoziale in un settore che al contratto collettivo assegna un ruolo centrale [..] il contratto collettivo si atteggia come imprescindibile fonte, che disciplina anche il trattamento economico, nelle sue componenti fondamentali ed accessorie e 'i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro, nonché le materie relative alle relazioni sindacali'. Inoltre, spiegano sempre dalla Corte Costituzionale, 'in una costante dialettica con la legge, chiamata nel volgere degli anni a disciplinare aspetti sempre più puntuali, il contratto collettivo contempera in maniera efficace e trasparente gli interessi contrapposti delle parti e concorre a dare concreta attuazione al principio di proporzionalità della retribuzione, ponendosi, per un verso, come strumento di garanzia della parità di trattamento dei lavoratori e, per altro verso, come fattore propulsivo della produttività e del merito'… Sorrentino annuncia quindi che "la mobilitazione continuerà fino a quando il governo non convocherà le organizzazioni sindacali, non per comunicare atti unilaterali ma per annunciare che si avvia il tavolo per il rinnovo del contratto"… La sindacalista Confederale ha ricordato anche che "il ministro ha dichiarato che le risposte ci saranno nella Legge di Stabilità, cosa che indubbiamente andrà verificata, ma per ciò che riafferma la sentenza, il Governo deve cambiare le norme del ddl scuolae del ddl Madia, che sottraggono competenze ed autonomia alla contrattazione e rafforzano le disposizioni di legge sulla regolazione del rapporto di lavoro"….