° Sessione straordinaria degli esami di maturità
Il prossimo 9 settembre si insediano le commissioni (nella composizione medesima della sessione di giugno); il giorno successivo si svolgerà la prima prova. Le altre date sono stabilite, nel D.M. n. 585 del 28 luglio 2014, come segue: - seconda prova scritta: giovedì 11 settembre 2014 e, per i licei artistici e gli istituti d'arte, con prosecuzione secondo i tempi e le modalità fissati per la sessione ordinaria; - terza prova scritta: lunedì 15 settembre 2014, secondo i tempi previsti per la sessione ordinaria; - per i licei artistici e gli istituti d'arte, la terza prova scritta si svolge al termine della seconda prova scritta; - quarta prova scritta: martedì 16 settembre 2014; - inizio dei colloqui: dopo la correzione e la valutazione degli elaborati delle prove scritte e pubblicazione degli esiti degli scritti.
° C’è chi evoca la “catastrofe” degli atenei, come un’eventualità se la Madia riuscisse a pensionare i professori ultra sessantottenni; a noi sembra che la catastrofe si rischia se Marianna non riuscisse.
Varato il 31 luglio dalla Camera, il d.l. “Madia” di riforma della P.A. chiede strada (va convertito in legge entro il 23 agosto p.v.) nel fitto calendario del Senato. Per i docenti universitari e per i primari ospedalieri, il decreto dispone la soglia dei 68 anni; per i dipendenti che convenzionalmente non hanno la qualifica di superman, le amministrazioni, invece, potranno disporre il pensionamento al compimento dei 62 anni (ove abbiano acquisito l’anzianità contributiva massima, riscatti compresi). Alcuni rettori leggono l’iniziativa del governo come una intromissione che lede l’autonomia degli atenei; Paolo Manzini vicepresidente del Coordinamento Intersedi Professori Universitari di Ruolo, intervistato (31 luglio) da IlFattoQuotidiano, ammonisce: “Rischia di essere una catastrofe”. Occorre precisare che, in base al decreto Madia, è lasciata all’autonomia degli atenei di pensionare gli ultrasessantottenni, e sempre che abbiano maturato i 42 anni e tre mesi di anzianità contributiva. Insomma: a parere dei cattedratici, i sessantottenni possono egregiamente lavorare ma ciò non vale per i ricercatori, e in altri comparti del pubblico impiego nei quali si deve andare a casa a 62 anni. Quesiti: L’insegnamento universitario che non affatica i professori ordinari affatica i ricercatori ? Richiede esperienza e non energia e prontezza I ricercatori e gli assistenti che devono stare dietro quasi a vita, i cattedratici ultra sessantottenni come li vedono ? In ottima forma ? E gli atenei che negli altri Paesi fanno largo ai giovani ne hanno vantaggi qualitativi o fanno segnare risultati peggiori rispetto ai nostri atenei ? Il lavoro più leggero, in assoluto, nel pubblico impiego, lo fanno magistrati e professori accademici ? Se l’insegnamento è così lieve e gratificante, come mai i 4mila esodati della Scuola stanno accendendo ceri ai santi che hanno ispirato i parlamentari sul modo di consentirne il pensionamento ? Non è un caso se questo provvedimento mirante a ringiovanire la didattica è portato avanti da governanti giovanissimi che riscattano la condizione di marginalità in cui milioni di coetanei sono costretti; è, in certo modo, se è lecito paragonare le cose piccole alle gradi, ciò che è avvenuto, in campo sindacale, con l’affermazione dell’ANIEF, il sindacato giovane.
° Il numero abnorme delle vertenze nelle quali il MIUR è coinvolto.
Non è la prima volta che segnaliamo questo che a noi sembra un indicatore preoccupante.
Osserviamo che nella home page del sito MIUR, al primo di agosto, su 12 notizie 9 riguardano ricorsi e sciopero. Escludendo che qualcuno si imbarchi in vertenze giudiziarie o sindacali versus la pubblica amministrazione per amore di lite – ciascuno preferendo, piuttosto che adire la magistratura, rivolgersi all’amministrazione stessa per dirimere questioni e sanare errori -, resta da capire perché si origina un così vasto contenzioso e quante energie e risorse, questo lavorio, sottrae all’attività istituzionale del MIUR. Effettivamente, i responsabili politici e i funzionari ci danno l’impressione di muoversi in gurdite vasto, tra direttive pletoriche e a volte contraddittorie – per non dire quanto lontane dalla realtà della Scuola. Ora si va in una direzione, ora si inverte a U. E’ di ciò emblematica la vicenda del reclutamento dei docenti, tra G.E., PAS, TFA, concorso. Alcune scelte del MIUR, poi, sono letteralmente incomprensibili: non riusciamo a farci una ragione, ad es., dell’adozione di test “strutturati” nel reclutamento di docenti e dd.ss., e della infatuazione che i ministri dell’istruzione hanno per la Paritaria. In una situazione così confusa, è inevitabilmente che norme-mannaia calino su un numero inverosimile di persone, e che il contenzioso si allarghi a macchia d’olio. L’università è monitorata dall’ANVUR, la scuola lo è dall’INVALSI, e il MIUR chi lo monitora ? Se tra i criteri per valutare il lavoro che si fa al Ministero si prendesse in considerazione il numero delle vertenze in cui è coinvolto, si dovrebbe attribuire una valutazione negativa. Gli otto ricorsi pubblicati nella data che abbiamo preso ad esempio, sono significativi: Giuseppina e Barbara chiedono giustizia al Tribunale di Catania (sez. Lavoro) sulla questione “pettine”, delle G.E. relative al biennio 2009/2011: ancora ! Malgrado che l’ANIEF abbia dimostrato l’errore del MIUR, in tutti i gradi di giudizio ottenendo perfino il pronunciamento favorevole della Corte Costituzionale, le due colleghe sono ancora a rodersi il fegato (quanti colleghi che hanno punteggio inferiore passano in ruolo al loro posto ?) e a spendere denaro in avvocati e tribunali. Dinanzi al TAR Lazio, Teresa chiede giustizia contro il MIUR che la avrebbe erroneamente ritenuta priva dell’abilitazione all’insegnamento. Trecento ricorrono alla magistratura amministrativa impugnando un bando di concorso, per ciò che stabilisce circa le modalità di accesso e per i criteri di valutazione dei titoli dei candidati. Al TAR Lazio si rivolge Maria Cristina sollevando ricorso avverso all’esclusione di un certo titolo di accesso alle procedure concorsuali. Allo stesso TAR, Emily chiede di dichiarare illegittima una soglia di sbarramento all’accesso a corsi universitari, tanto elevata da determinare la mancata copertura di posti disponibili; e Giuseppe chiede il riconoscimento del diritto a sostenere la prova orale di un concorso, dalla quale sarebbe stato escluso malgrado possedesse i requisiti di accesso al concorso e malgrado avesse superato le prove precedenti. Al TAR Campania, Carolina chiede la sospensiva di un decreto dirigenziale concernente la graduatoria generale di merito di un concorso a posti e cattedre. De hoc satis.
° Adempimenti delle segreterie scolastiche per la produzione delle graduatorie d’istituto docenti
La D.G.. per il personale scolastico ha comunicato agli uffici periferici gli step della procedura di presa in carico del modello B, una volta conclusa la fase di presentazione da parte dei docenti.
Si veda la nota prot. 7722 - 28 luglio 2014. La nota 7722 si conclude con le seguenti indicazioni: “Per gli uffici che non avranno provveduto alla prenotazione entro il termine del 18 agosto, sarà effettuata una prenotazione massiva. Alla stessa data sarà resa disponibile anche la prenotazione della diffusione telematica delle graduatorie provvisorie. Dal 26 agosto sarà possibile prenotare le graduatorie definitive e, per gli uffici che non avranno provveduto autonomamente, la prenotazione massiva sarà effettuata in data 1 settembre”. Queste date di scadenza consentirebbero – salvo inciampi e imprevisti (il sistema IstanzeOnline ha dato grattacapi, e alcune indicazioni andranno verificate e corrette dagli uffici) – alle scuole la gestione delle chiamate a supplenza nei tempi dovuti, una volta iniziato l’a.s.