Pubblichiamo alcuni articoli sulle donne insegnanti l'8 marzo c'è poco da festeggiare e su reclutamento, Anief invita il Governo a non toccare le graduatorie e ad assumere tutti i precari.
Pubblichiamo alcuni articoli sulle donne insegnanti l'8 marzo c'è poco da festeggiare e su reclutamento, Anief invita il Governo a non toccare le graduatorie e ad assumere tutti i precari.
Nel pieno rispetto del merito e dei dettami costituzionali, il Tribunale di Verona accoglie le tesi patrocinate dall'ANIEF e dichiara illegittimo l'inserimento in IV Fascia delle GaE di un nostro iscritto in quanto tale collocazione non rispetta il suo diritto al collocamento secondo il fondamentale principio del merito. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Maniscalco, con la competenza e la professionalità che li contraddistingue da sempre, ottengono nuovamente la condanna del MIUR al rispetto dell’accesso ai pubblici uffici senza alcun riguardo al momento in cui il titolo di accesso alle GaE è stato conseguito e, dunque, al collocamento del ricorrente nelle III Fascia delle graduatorie di interesse nel rispetto dei dettami costituzionali.
1) Dotazioni organiche “di diritto” del personale docente, per l'anno scolastico 2015/2016
La D.G. Personale della Scuola ha trasmesso agli UU.SS.RR. un primo Schema di decreto MIUR da inviare per il concerto col MEF, che determina e assegna le dotazioni organiche; non tiene conto delle immissioni in ruolo che andranno fatte a settembre.
2) Concorso: "60 Anni dopo Messina: dare nuovo slancio all'Europa"
Gli elaborati dovranno avere natura originale e dovranno essere inviati, entro il 18 aprile 2015, a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
3) La platea dei docenti precari.
Continua il balletto delle cifre; riportiamo quelle che Camilla Mozzetti ha pubblicato, su Il Messaggero, la scorsa settimana.
Anief: istituti costretti alla gestione creativa, ringraziamo governi e sindacati.
È sempre più disatteso l’articolo 2 dell’O.M. 92/2007, introdotto dall’ex ministro Giuseppe Fioroni: secondo un sondaggio nazionale su 3mila studenti, nel 37% dei casi le lezioni di recupero non sono organizzate dagli istituti, solo il 18% dei ragazzi sostiene che nella sua scuola esiste la possibilità di frequentarli per tutte le materie e non di rado si delegano ai "primi della classe". Uno studente su tre costretto alle lezioni private. La situazione è sempre più critica: le scuole vantano centinaia di migliaia di euro di finanziamenti mai arrivati. Nell’anno in corso, dei 1.480 milioni di euro che il Miur ha destinato al Miglioramento dell’offerta formativa, utili anche a far svolgere attività di recupero debiti formativi e di integrazione degli alunni, sono arrivati appena 642mila euro da suddividere per oltre 8.400 scuole.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): quello che sta succedendo è anche figlio del contratto collettivo nazionale, sottoscritto il 13 marzo 2013 con l’avallo dei sindacati rappresentativi, che in cambio della salvaguardia di quegli scatti di anzianità, di cui il personale avrebbe avuto comunque diritto, hanno dato l’assenso al ‘saccheggio’ dell’unica indennità annuale utile a finanziare pure i corsi di recupero. Anziché andare ad eliminare i veri sprechi dello Stato, si è pensato di sacrificare il servizio. La vicenda dei corsi di recupero assegnati da sempre più scuole a ex docenti, ora in pensione, fa parte dello stesso comune denominatore.
In Italia, solo quelle di ruolo sono più di mezzo milione: quasi l’82%, una delle percentuali più alte al mondo. Nel 2018 potranno lasciare il lavoro come gli uomini, con la Buona Scuola saranno decine di migliaia costrette ad essere assunte lontane dalla loro regione e in larga parte a rimanervi per tre anni. E lo stesso vale per tutte quelle di ruolo che continuano a chiedere di avvicinarsi a casa, ma una norma anacronistica sui trasferimenti le continua a tenere lontane dai loro affetti.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): è scientificamente provato che svolgono il mestiere che impegna di più in relazioni umane e nello sviluppo della persona. Ma paradossalmente è anche quello che è stato più sacrificato sull’altare dei tagli nella pubblica amministrazione. E poco conta che a pagare il prezzo di questo errore sono anche gli alunni, che si ritrovano una fetta sempre più grande di docenti demotivati e stanchi.
Pubblichiamo alcuni articoli sul 'balletto' dei numeri sulle prossime immissioni in ruolo, che nelle ultime settimane hanno oscillato tra 180mila e 35mila.
Le liste di attesa devono essere cancellate soltanto dopo che saranno assunti tutti gli inclusi, idonei e vincitori del concorso pubblico, supplenti delle graduatorie ad esaurimento e d'istituto: docenti e personale Ata.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): se non ci saranno certezze in questo senso nemmeno il 10 marzo, quando le linee guida di riforma arriveranno in Consiglio dei Ministri, la settimana dopo, il 17 marzo, assisteremo al più grande sciopero dei precari della scuola: previste due manifestazioni, davanti al Parlamento e al Miur. E senza le dovute risposte, la soluzione ritornerà nei tribunali della Repubblica.
1) Formazione delle commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria di II grado, per l’anno scolastico 2014/15
L’O.M. n.5 - 26.02.2015 fornisce precisazioni, indicazioni, istruzioni e chiarimenti su: formazione delle commissioni; nomina presidenti e commissari esterni; casi particolari. Ne diamo l’abstract parziale, focalizzato sugli adempimenti dei consigli di classe e degli insegnanti.
Prima 148mila, poi 180mila. Adesso stiamo assistendo ad un brusca frenata sui numeri: la gran parte delle assunzioni, da attuare con l’organico funzionale, si faranno solo nel 2016, a riforma approvata.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir):è sempre più evidente che questo Governo è in confusione. Ammesso che ci si fermi ai posti attualmente liberi, le immissioni in ruolo devono essere almeno il doppio. Se al Miur facessero un censimento nazionale se ne renderebbero conto. Se si perservera con questa politica, il costo per l’erario sarà altissimo: considerando che ogni supplente viene indennizzato con cifre che vanno dai 35mila ai 50mila euro è evidente che più alto è il numero delle mancate assunzioni, più l’amministrazione scolastica si esporrà al pericolo di condanne. Siamo nell’ordine di 2, forse anche 3 miliardi di euro.
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