Avere negato la Carta del docente ai precari significa essere tornati indietro di decenni, quando dei diritti dei precari non c’era traccia: a sostenerlo è anche il giudice del lavoro di Gorizia che nel rispondere al ricorso di un insegnante, difeso dai legali Anief, ha risposto favorevolmente condannando il ministero dell’Istruzione e del Merito a pagare la carta dell’aggiornamento per le quattro annualità di servizio svolte pari a complessive 2.000 euro.
Da adesso in poi se i docenti della scuola pubblica parteciperanno ad attività di formazione oltre le 40 ore annue extra-didattiche, previste per le attività funzionali all’insegnamento, lo Stato dovrà pagarli. E i criteri andranno stabiliti attraverso gli accordi presi in contrattazione d’Istituto, alla presenza delle Rsu. Lo prevede il nuovo contratto collettivo nazionale Istruzione, Università e Ricerca 2019/21 sottoscritto in via definitiva una settimana fa all’Aran, di cui l’Anief è stato sottoscrittore e protagonista.
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