“La categoria degli insegnanti continua ad essere lodata da tutti, politici compresi, ma di fatto abbandonata al suo destino – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - : precariato protratto per anni se non decenni, stipendi più bassi degli operai specializzati e privi delle indennità assegnate normalmente in altri comparti di lavoro, ricostruzioni di carriera penalizzate dalla minore considerazione del pre-ruolo, evoluzione professionale vicina allo zero, scatti automatici limitati e troppo lontani uno dall’altro, ambienti lavorativi spesso fatiscenti, sono solo alcune delle motivazioni che fanno dell’insegnamento una professione difficile. Se a questo aggiungiamo l’alta percentuale di burnout, la mancanza di collocazione tra i lavori usuranti e le mancate deroghe per il pre-pensionamento, ci rendiamo conto che lo Stato non fa proprio nulla per evitare che un insegnante che vive con delle difficoltà personali possa trovare giovamento dal proprio lavoro”, conclude il presidente Anief.