Mentre il numero ufficiale di iscritti abilitati risulta inferiore alle attese, è boom di adesioni all’impugnazione patrocinata dal giovane sindacato: l’obiettivo è superare il cervellotico regolamento Miur, in base al quale non avrebbero potuto partecipare 15 diverse tipologie di candidati. La maggior parte dei ricorrenti sono laureati non abilitati, con un’alta percentuale di under 30. Sino a dopodomani, 30 marzo, sarà ancora possibile presentare ricorso con il sindacato.
Intanto, parallelamente, presto sotto la lente dei giudici finiranno le impugnazioni di coloro che intendono opporsi alla mancata valutazione di tutto il servizio svolto: pure quello prestato per 180 giorni non consecutivi, in scuole statali, paritarie o su posti di sostegno. Anche da parte del personale già assunto a tempo indeterminato, nelle scuole pubbliche e paritarie.
Marcello Pacifico (presidente Anief): è nostra ferma intenzione far partecipare tutti i ricorrenti. Poi, toccherà all’avvocatura dello Stato spiegare ai giudici per quale motivo chi vuole svolgere il concorso deve essere necessariamente precario ed in possesso dell’abilitazione. Come dovrà convincerli delle motivazioni che hanno portato ad estromettere dalla procedura pubblica, violando il principio di parità, tutti i docenti già di ruolo o in possesso di regolare o equiparato titolo di ammissione.