Invece di stabilizzare 20 mila insegnanti e coprire così un terzo delle tante cattedre scoperte, il Ministro dell’Istruzione continua a mantenere chiuse le GaE, a tenere in vita la norma assurda sui posti in deroga e a permettere agli uffici scolastici di ridurre sistematicamente le ore settimanali indicate da medici e professionisti che hanno quantificato l’offerta formativa “speciale” sulla base di oggettive necessità di apprendimento. Anief non ci sta e torna a proporre l’iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!” che lo scorso anno ha prodotto 100 cause vinte: famiglie, docenti e dirigenti scolastici possono segnalare ogni mancata tutela dei diritti degli alunni scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’assistenza ai ricorrenti è gratuita.
Il calcolo è stato fatto dall’Ufficio Studi dell’Anief che ha incrociato i dati anagrafici dei potenziali pensionandi, a seguito della riduzione delle soglie di acceso che il Governo vorrebbe introdurre con la manovra di fine 2018, con le simulazioni elaborate da Tabula, in base alle quali l'ipotesi potrebbe avere circa 350mila beneficiari nel primo anno e altri 250 mila nel successivo. Secondo il leader del giovane sindacato, Marcello Pacifico, è questa la strada giusta da percorrere, a patto che non vi siano disincentivi o, peggio ancora, riduzioni di assegni, oppure formule “magiche”, come i fondi di solidarietà e di esubero prestate dai servizi di credito o assicurativi. Perché la Legge Fornero ha creato un sistema previdenziale assurdo, senza eguali nell’area Ocse. A partire dalla Scuola, visto che nessun Paese ha osato mandare i propri docenti, ad alto rischio burnout, in pensione alle soglie dei 70 anni. E anche in Europa si lascia la cattedra a 63 anni, con Francia e Germania dove bastano tra i 25 e i 27 anni di insegnamento per lasciare il servizio.
Ben nove sentenze del TAR Lazio danno piena ragione all'Anief e riconoscono la parzialità delle operazioni di mobilità 2016 affidate dal Miur all'ormai famigerato algoritmo che ha causato il trasferimento “casuale” di un notevole numero di insegnanti. Illegittimo, anche, il vincolo di permanenza quinquennale su posti di sostegno.
Come da pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la prova scritta del concorso per dirigenti scolastici si svolgerà il 18 ottobre 2018: la procedura concorsuale, per l’ammissione al corso dirigenziale di formazione e tirocinio, si articolerà in una prova scritta e una orale. La prova, che avrà una durata di 150 minuti, sarà al computer e consterà di cinque quesiti a risposta aperta e due quesiti in lingua straniera. Eurosofia, con il supporto della nostra équipe di formatori, ha programmato un corso di preparazione per la prova scritta, al fine di supportare i candidati e aiutarli ad affrontare con successo il secondo step delle prove concorsuali. Consulta il calendario degli incontri ed iscriviti.
Invece di stabilizzare 20 mila insegnanti e coprire così un terzo delle tante cattedre scoperte, il Ministro dell’Istruzione continua a mantenere chiuse le GaE, a tenere in vita la norma assurda sui posti in deroga e a permettere agli uffici scolastici di ridurre sistematicamente le ore settimanali indicate da medici e professionisti che hanno quantificato l’offerta formativa “speciale” sulla base di oggettive necessità di apprendimento. Anief non ci sta e torna a proporre l’iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!”, che lo scorso anno ha prodotto 100 cause vinte: famiglie, docenti e dirigenti scolastici possono segnalare ogni mancata tutela dei diritti degli alunni scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’assistenza ai ricorrenti è gratuita.
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