Ascolta l'intervista al presidente Pacifico dal minuto 2.30 al minuto 3.55
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Il Fondo Espero è nato nel 2004: è destinato al pubblico impiego e diretto nello specifico a tutti i dipendenti della Scuola; il dipendente che decide di aderire versa una tantum pari a 2,58 euro come quota di adesione, somma che gli viene trattenuta dalla busta paga. Inoltre, è necessario versare la quota obbligatoria dell’1% della retribuzione. Resta un’altra quota del tutto facoltativa del 2% se rientra nel regime di trattamento di fine servizio (TFS). Coloro che aderiscono al fondo pensione possono accedere alla riscossione della rendita RITA fino al passo successivo che porta alla pensione.
Dopo il concorso rivolto al personale abilitato nelle superiori, doveva essere bandito per legge quello riservato ai precari storici non abilitati insieme al concorso ordinario. Dal Miur ci è stato prima detto che erano in stand by e ora Bussetti sorprende tutti sostenendo che è sua intenzione fermare il prossimo bando per non abilitati e non attivare un nuovo ciclo di Tirocinio formativo attivo, il Tfa gestito dalle università. Nemmeno una parole viene spesa per coloro che attendevano questo concorso: per tutti quelli che hanno svolto tre anni di servizio su posto vacante e disponibile, improvvisamente tramontano le prospettive di stabilizzazione, come se la sentenza Mascolo della Corte di Giustizia Europea del novembre 2014 non fosse mai stata emessa. Sorvolando su tutto ciò, il nuovo titolare del Miur sembra voler fare un passo indietro per timore che la procedura venga poi annullata dalla Consulta. Ignorando che, in questo modo, esporrà lo Stato ad una valanga di ricorsi risarcitori dall'esito nefasto per le finanze pubbliche. Sia chiaro: Anief difenderà in giudizio tutti i 5 mila docenti assunti dalle GRMA e che hanno passato l’anno di prova. Inoltre, citerà in giudizio per responsabilità dirigenziale il Ministro stesso, il quale dovrà così spiegare ai giudici perché i laureati hanno dovuto pagare 500 euro per maturare 24 CFU quando potevano accedere al concorso riservato attraverso il Tar del Lazio.
Da parte del ministro dell’Istruzione continuano a giungere annunci, peraltro confusi e pure inesatti. Stavolta sul bonus merito, che andrebbe esteso anche al personale non di ruolo. Tuttavia, il bonus legato al merito, per legge, già oggi non esclude i precari perché è legato ad alcune attività da premiare svolte dal personale docente. E non c’entra niente neanche il contratto che non può andare contro una legge dello Stato. Se invece il titolare di Viale Trastevere si riferisce alla Card per la formazione, allora farebbe bene a intervenire nella Legge di Stabilità.
La precedenza per assistenza al genitore disabile deve essere riconosciuta anche al personale della scuola che chiede il trasferimento fuori provincia, questo quanto ottenuto ancora una volta in tribunale dall'Anief a tutela dei diritti dei lavoratori della scuola e delle persone con disabilità.
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Giornata nera quella odierna per il Ministero dell’Istruzione: il TAR Sicilia pubblica le prime di una serie di sentenze in cui il MIUR viene condannato per non aver mai eseguito le sentenze già ottenute dai legali Anief Fabio Ganci e Walter Miceli in favore di centinaia di docenti precari della provincia di Palermo cui era stato riconosciuto il diritto al pagamento degli stipendi di luglio e agosto e il diritto a percepire gli scatti di anzianità anche durante il precariato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): lo sfruttamento del lavoro precario era già stato censurato in tribunale grazie ai nostri ricorsi, ora il Miur dovrà correttamente eseguire gli ordini dei giudici o sarà commissariato e per ogni giorno di ritardo pagherà ai lavoratori precari anche gli interessi.
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