L’esperienza travolgente della neonata organizzazione dei dirigenti scolastici, contrassegnata da un’impennata di seguito e di adesioni, dimostra che in Italia c’è reale interesse per chi propone un nuovo modo di fare sindacato. Udir ha infatti posto l’accento su alcune problematiche che nel corso dell’anno hanno fatto parlare l’opinione pubblica e politica, sollevando diversi punti critici: dalla sicurezza nelle scuole che purtroppo rimane un auspicio lontano dal compiersi perché la metà degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1971 e la loro assistenza-ristrutturazione è lenta e a macchia di leopardo, ai problemi di gestione, dagli eccessi di carico di lavoro e di responsabilità, fino alla carenza stipendiale che colloca i presidi oltre 38mila euro annui sotto i colleghi della stessa area.
Gli onorevoli Maestri, Civati, Brignone e Pastorino appartenenti a "Liberi e Uguali", la formazione politica che mette insieme Mdp, Sinistra Italiana e Possibile, chiedono formalmente alla Ministra Valeria Fedeli quali misure intenda adottare a seguito dell’estromissione dall’inserimento nelle GaE e dalla stabilizzazione dei maestri della scuola dell’infanzia e primaria con titolo conseguito ante 2002 derivante dalla sentenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato emessa poco prima di Natale: la Ministra è consapevole che le “azioni innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo” del sindacato, “ove fossero accolte, renderebbero del tutto ingestibile la situazione ed esporrebbero lo Stato italiano al rischio di pesanti sanzioni, anche in relazione alla sentenza della Corte di Giustizia Europea ‘Mascolo’ del 24 novembre 2014 contro l’abuso di contratti a tempo determinato nella scuola italiana?”. Alla luce di questo, si chiede anche di modificare “l’art. 17 del D.Lgs. 59/2017, nella parte in cui non prevede anche per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria l’avvio di una fase transitoria e l’estensione del concorso riservato ai docenti abilitati, attualmente previsti esclusivamente per la scuola secondaria di I e II grado”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’alto numero di politici che stanno auspicando soluzioni a favore dei diplomati magistrale, benché con scarse possibilità di riuscita per via dello scioglimento delle Camere, dimostra che quella sentenza del Consiglio di Stato sta producendo delle scorie davvero pesanti. Alla nostra soluzione al problema pronta da mesi, riaprire le GaE e ammettere tutti gli abilitati, modificare il decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento estendendolo anche ai docenti della scuola infanzia e primaria, se ne stanno aggiungendo ora delle altre. Tutte finalizzate al medesimo obiettivo: assorbire nei ruoli dello Stato questi maestri che da anni, anche da decenni, permettono alle nostre scuole dell’infanzia e primaria di garantire un servizio efficiente e continuativo.
Straordinario successo targato Anief sulla ricostruzione di carriera con una nuova sentenza che accoglie le tesi del nostro sindacato e impone al Miur il riconoscimento ai fini della carriera del servizio svolto nelle scuole paritarie nella medesima misura riconosciuta dalla normativa a quello svolto nelle scuole statali. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Maniscalco ottengono dal Tribunale del Lavoro di Vicenza una sentenza esemplare destinata a segnare la futura giurisprudenza in materia. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Questo è un altro importante successo ottenuto dal nostro sindacato ai fini della corretta valutazione della carriera pregressa svolta nelle scuole paritarie prima dell'immissione in ruolo. Non ha alcun senso che gli anni di esperienza svolti nelle scuole paritarie, utili all'acquisizione di punteggio nelle graduatorie per le immissioni in ruolo non siano, poi, riconosciuti utili nella ricostruzione di carriera. Con la rappresentatività ribadiremo ai tavoli questa ulteriore incongruenza che, di fatto, discrimina i lavoratori. Non possono esistere scuole di serie A o di serie B e la pari dignità delle scuole paritarie è riconosciuta da una legge dello Stato che deve essere rispettata e applicata in tutti i contesti”.
Scegli i percorsi formativi attinenti ai tuoi nuovi obiettivi o coerenti con il tuo ambito d’insegnamento. Investi il tuo bonus per l’autoformazione in modo proficuo, acquisendo nuove abilità e veicolando la tua crescita professionale con metodologie didattiche all’avanguardia. Attualizzare il proprio curriculum significa creare differenti presupposti lavorativi ed accrescere anche il valore dell’istituzione scolastica presso la quale si svolge servizio. Eurosofia ha progettato numerosi corsi per soddisfare le esigenze formative previste dai 9 ambiti individuati per la formazione obbligatoria dei docenti dal Piano Nazionale di formazione triennale 2016/2019. I corsi da 40 ore si svolgono in modalità e-learning. Su richiesta, e con una quota individuale, è possibile organizzare un incontro in presenza, al raggiungimento di un minimo di 10 richieste per sede di svolgimento.
Il Miur ha stabilito le tempistiche per la pubblicazione degli attesissimi bandi di concorso previsti per il 2018. Concorso per abilitati: la pubblicazione del bando potrebbe avvenire nei primi giorni di gennaio 2018. Concorsi per non abilitati: quello riservato ai docenti con tre anni di servizio e quello ordinario dovrebbero essere pubblicati simultaneamente, ma il percorso avrà delle tempistiche più lunghe ed una differente complessità. Si prevede che siano emanati in estate.
Gli aumenti previsti dalla Legge di Stabilità si fermano infatti ad appena lo 0,38% per il 2016, l’1,09% per il 2017, il 3,48% per il prossimo, a fronte di aumenti dovuti ma non corrisposti di indennità di vacanza contrattuale rispettivamente del 4,26%, del 4,66% e del 5,51%. Questo significa che nel 2015 i dirigenti di Università e Ricerca annualmente guadagnavano 96.216,56 euro, a fronte dei 57.893,28 euro medi dei dirigenti scolastici, per cui la perequazione da colmare avrebbe dovuta essere pari a 38.323,28 euro annui, ovvero 2.947,94 al mese; mentre gli aumenti mensili in arrivo si fermano a 300 euro medi.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Le aliquote di aumento previste dalla manovra di fine anno sul tabellare annuo di 43mila euro annui sono altamente ridotte: bisognava fare di tutto se si voleva davvero palare di primo passo verso la perequazione, per produrre incrementi attorno all’11%. Udir lo ha espressamente chiesto nella Legge di Stabilità, attraverso il riconoscimento della perequazione esterna fin dal 2016 e per intero, oltre al ripristino e all’incremento del Fondo Unico Nazionale: solo per la riduzione di quest’ultimo di un terzo, ogni preside oggi ha perso in media 5mila euro. Tra l’altro, la perequazione totale della parte fissa della retribuzione di risultato si concretizzerà solo nel 2020, ma anche nel 2021, per un totale di 12mila euro lordi in più: il mancato riconoscimento del quinquennio comporta quindi la perdita di 42mila euro. Senza contare il fatto che in molte regioni italiane, a seguito della firma dei Contratti integrativi, le Ragionerie territoriali dello Stato stanno operando delle maxi-trattenute sulle somme in più percepite.
Udir invita, pertanto, a non firmare il prossimo CCNL che prevede aumenti del tutto inadeguati. Si consiglia, pertanto, di inviare la diffida entro il 30 dicembre.
Il disservizio sarà provocato dalle crescenti proteste dei maestri precari con diploma magistrale, a seguito della sorprendente sentenza della plenaria del Consiglio di Stato che ha violato il giudicato espresso in altre sette sentenze del tenore totalmente opposto: lo sciopero riguarda tutto il personale docente con diploma magistrale assunto con riserva o come supplente tramite le graduatorie ad esaurimento. Lo stesso giorno sono previsti diversi sit-in: il principale a Roma davanti al Miur dalle ore 9.00, gli altri dinanzi agli Uffici Scolastici Regionali di Palermo, Bari, Torino, Milano, Bologna e Cagliari.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’obiettivo è mandare un chiaro segnale a chi dovrà prendere posizione su una sentenza che ha un sapore molto politico e scarsamente giuridico. Continuiamo a non comprendere come un organismo di giustizia così rilevante possa sconfessare se stesso, producendo tesi diametralmente opposte rispetto a quelle più volte espresse in precedenza sullo stesso quesito. A chiederlo è anche un alto numero di politici che proprio in questi giorni sta auspicando soluzioni a favore dei diplomati magistrale che tuttavia non potranno concretizzarsi prima delle elezioni politiche, visto che le Camere a breve saranno sciolte e non è possibile oggi legiferare per trovare una soluzione pronta da mesi: riaprire le GaE e ammettere tutti gli abilitati, modificare il decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento estendendolo anche ai docenti della scuola infanzia e primaria. Lo sciopero dell’8 gennaio è quindi anche indirizzato a chi governerà nella prossima legislatura. Noi, intanto, come sindacato, proseguiremo la nostra battaglia nei tribunali, stavolta d’Europa: abbiamo avviato le procedure di preadesione al ricorso gratuito dei docenti diplomati magistrale alla CEDU e quelle per inviare una petizione alla Commissione del Parlamento Europeo. Il nostro sindacato, inoltre, sta predisponendo un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa.
Anief, non appena rappresentativa, s’impegna a cambiare il futuro contratto per i Direttori dei servizi generali e amministrativi assunti dopo il 2000. Per la prima volta dopo trent’anni, un nuovo sindacato si accinge ad entrare nei tavoli contrattuali, attraverso le prossime elezioni RSU e alle deleghe raccolte: l’organismo promette battaglia anche per tutti gli Ata transitati nei ruoli di Dsga dalla precedente qualifica di responsabili amministrativi dopo gli emendamenti presentati alla legge di stabilità. Sotto mirino l’ex art. 8 del CCNL 2001 firmato dagli attuali sindacati rappresentativi che ha portato alle pronunce negative della Cassazione e dell’Adunanza plenaria della Corte dei Conti. Va sottolineato che la linea del sindacato è stata avallata anche dalla Corte di Cassazione che si è occupata dell'argomento, da ultimo con la sentenza n. 9144/2016, rilevando l'illegittimità del criterio. Scarica il modello di diffida e messa in mora per interrompere la prescrizione quinquennale e recuperare quanto sottratto dagli accordi sindacali.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Invitiamo tutti i 7mila Direttori dei servizi generali e amministrativi in servizio e in quiescenza a sostenere la politica sindacale dell’Anief che, dopo le recenti denunce alla stampa, è riuscita durante l’esame della Legge di Stabilità 2018 a far bandire il nuovo concorso per Dsga e far ammettere gli Ata reggenti con 36 mesi di servizio al di là del titolo di laurea posseduto. Siamo convinti che anche questa battaglia sulla ‘temporizzazione’ alla lunga ci vedrà vincitori.
Anief promuovespecifici ricorsi contro il criterio della cosiddetta “temporizzazione” applicato ai responsabili amministrativi e agli assistenti amministrativi transitati nei ruoli di DSGA e per ottenere il riconoscimento integrale del servizio pregresso ai fini della ricostruzione di carriera. Il sindacato ricorda infine che, in collaborazione con Eurosofia, ha predisposto un corso formativo per il Concorso DSGA, specifico per affrontare e superare le prove selettive.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.