Le nuove norme, appena approvate, prevedono che ogni istituto scolastico debba individuare tra gli insegnanti un addetto al contrasto e alla prevenzione del fenomeno in crescita, il quale potrà avvalersi anche della collaborazione delle Forze di polizia. La Ministra Fedeli: i referenti coordineranno le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, associazioni e centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): occorre mettere in grado tali docenti-referenti di interagire con organismi esterni alla scuola, in modo da rendere proficuo il rapporto che si instaurerà tra scuola e agenti vari: per questo motivo, abbiamo deciso di promuovere una serie di incontri formativi, peraltro a un costo accessibilissimo e pagabile anche con la carta del docente. Gli insegnanti devono sapere che oggi esiste e come utilizzare il meccanismo regolativo-sanzionatorio che tutela i più giovani dai pericoli del web.
A tale scopo, Eurosofia organizza attività di formazione e sensibilizzazione in tutta Italia sul fenomeno del cyberbullismo: l’ente formativo, riconosciuto dal Miur, propone otto incontri di formazione e sensibilizzazione, attraverso cui favorire tra i docenti l’acquisizione delle competenze psico-pedagogiche e sociali per la prevenzione del disagio giovanile e la promozione del welfare dello studente.
Molti penalizzati dalla mancata piena considerazione del servizio pre-ruolo. Dopo la presentazione della domanda per l'individuazione dei soprannumerari, è importante ricorrere al giudice del lavoro con i legali Anief, per far riconoscere tutto il servizio dichiarato precedente all’immissione in ruolo e che invece è considerato utile per la mobilità provinciale, interprovinciale e per i passaggi di ruolo. Per aderire gratuitamente al ricorso, vai al seguente link. Per informazioni ulteriori scrivere all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare allo 091 7098355. Cerca anche la sede Anief più vicina a te.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sarebbe bastato che i sindacati rappresentativi della scuola avessero concesso tale possibilità, invece l'hanno negata. Oggi bisogna ricorrere in tribunale, domani, appena vinceremo le prossime elezioni Rsu, cambieremo il contratto. Non presentare ricorso, soccombendo alle valutazioni errate della propria scuola, significherebbe infatti esporsi a un pericolo non indifferente: ci si potrebbe trovare invischiati nella lotteria dei trasferimenti, finendo pure nel girone infernale degli ambiti territoriali. Perdendo quindi pure la titolarità su cattedra.
Anief ricorda che a essere penalizzati in graduatoria interna d’istituto sono anche coloro che hanno prestato servizio nella paritaria e pure i docenti che hanno conseguito titoli abilitanti riconosciuti dalle università (SSIS, TFA, Sostegno e per il servizio militare svolto non in costanza di nomina) ma a cui è stato negato il punteggio in graduatoria. Contro tutte queste ingiustizie, il sindacato ha predisposto un apposito ricorso al Giudice del Lavoro.
ANIEF comunica che il termine per le adesioni ai ricorsi per l'inserimento in Graduatoria ad esaurimento e in Graduatoria d'Istituto è stato prorogato al 9 giugno 2017.
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Accolte anche presso il Tribunale Ordinario di Roma le tesi Anief sull'illegittimità dell'operato del Ministero dell'Istruzione che nega il corretto monte ore di sostegno con riconoscimento della responsabilità aggravata a carico dell'Amministrazione per reiterazione di una condotta discriminatoria e lesiva dei diritti degli alunni disabili.
L'iniziativa 'Sostegno, non un'ora di meno!' ottiene un nuovo successo a tutela dei diritti degli alunni con disabilità: il Tribunale Ordinario di Roma emana una sentenza esemplare ottenuta per l'Anief dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Ida Mendicino e Andrea Maresca che riconosce l'illegittimità delle statuizioni ministeriali e lo condanna a circa 10mila euro di risarcimento per aver illegittimamente privato un alunno disabile del corretto apporto del docente di sostegno, nonostante le chiare determinazioni contenute nel Piano Educativo Individualizzato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la nostra iniziativa, che offre tutela legale gratuita alle famiglia con alunni disabili, è una vera e propria 'battaglia di civiltà' che ha, oggi, raggiunto un ulteriore importante risultato grazie a questa sentenza del Tribunale di Roma: abbiamo ribadito al Ministero che la presenza del docente specializzato per l'insegnamento agli alunni disabili non può essere negata o concessa in minima parte a discrezione dell'Amministrazione, ma costituisce indispensabile strumento per adempiere alle necessarie forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni disabili i quali, altrimenti, non vedrebbero adeguatamente garantito il loro diritto all'istruzione e allo studio.
Le novità è contenuta nella Nota Miur 16977, pubblicata a seguito del CCNI firmato con le organizzazioni sindacali l’11 aprile scorso: gli insegnanti si accingono ad approvare 'una deliberazione del Collegio dei docenti, su proposta del Dirigente scolastico, sul numero e la specifica dei requisiti da considerare utili ai fini dell’esame comparativo delle candidature dei docenti titolari su ambito territoriale'. Il loro parere dovrà necessariamente essere espresso, tramite formale delibera, per la scuola primaria entro venerdì prossimo; per l’infanzia non oltre il 31 maggio; i docenti delle scuole medie di primo grado dovranno invece esprimersi entro il 14 giugno; gli ultimi a dire la loro, saranno i collegi dei docenti delle superiori, la cui scadenza è stata fissata al prossimo 30 giugno. Subito dopo, sarà cura del dirigente scolastico stabilire i criteri, individuati 'in numero non superiore a sei'.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal) ricorda che la proposta presentata dal preside dovrà comunque mantenere il pieno rispetto di quanto indicato dagli stessi insegnanti dell’istituto attraverso il Piano triennale dell’offerta formativa. Comunque, anche il nuovo meccanismo potrebbe essere vanificato dal ricorso Anief contro la formula della chiamata diretta: le nostre doglianze, basate su rilievi di legittimità costituzionale, sono state discusse in udienza pubblica presso il Tar Lazio. Per noi, l’anzianità di servizio dovrebbe avere un peso notevole nella scelta del nuovo insegnante da assumere dagli ambiti territoriali: l’unico vero criterio per selezionare il personale statale rimane infatti sempre quello del merito oggettivo, che non può prescindere dal punteggio assegnato a ogni lavoratore attraverso l’esame dei suoi titoli acquisiti e servizi svolti. Per questi motivi, per noi la chiamata diretta rimane illogica a incostituzionale.
Dopo il via libera allo sciopero UDIR del 25 maggio giunto ieri dalla Commissione di garanzia e la comunicazione del Miur, i presidi che intendono aderire possono finalmente porre in essere gli adempimenti previsti dalla normativa vigente. I dirigenti scolastici, infatti, possono scioperare solo previa comunicazione al direttore generale del proprio Ufficio Scolastico Regionale. UDIR mette a disposizione la modulistica.
ROMA, 16 MAG - La lista d'attesa per l'assunzione dei precari della scuola rimane lunga: su 116 mila docenti, solo meno della metà verranno assunti. E' la stima fatta dall'associazione sindacale Anief, secondo la quale "il conteggio deriva dalla somma dei precari abilitati vincitori di concorso presenti nelle Graduatorie di Merito e in quelle a esaurimento: Campania, Lazio, Lombardia e Sicilia sono le regioni che presentano il maggior numero di docenti ancora da immettere in ruolo. La maggior parte dei precari è presente nella graduatoria della scuola d'infanzia e in particolare in Sicilia e Lazio. Segue l'insieme dei docenti delle secondarie di I e II grado, quindi la primaria. Per avere un quadro completo della gravità della situazione, occorre anche considerare, in lista di attesa, anche i 250 mila insegnanti precari collocati nelle graduatorie d'istituto, sia come abilitati sia come laureati con titolo acquisito".
Per Marcello Pacifico (Anief-Cisal), "stando così le cose il quadro del precariato scolastico italiano è destinato a peggiorare. Noi, però, non stiamo a guardare. Abbiamo impugnato lo stato di stallo dei nostri governanti in tutte le sedi possibili: nei tribunali italiani, dove non si contano più le sentenze favorevoli ai ricorrenti, con risarcimenti danni riguardanti i mancanti scatti di anzianità, i periodi estivi e la stabilizzazione ritardata oltre modo; ci siamo poi rivolti alla giustizia transnazionale e i risultati sono sotto gli occhi di tutti". (ANSA).
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