L’incompiuta riforma della Buona Scuola ha comportato pochissimi miglioramenti, sia per i docenti che per gli Ata, allungando ulteriormente la striscia di contenziosi. Il giovane sindacato nel corso dell’anno appena concluso ha continuato a incassare vittorie nelle aule di giustizia; mentre l’amministrazione ha seguitato a soccombere, producendo notevoli danni all’erario, per colpa di legislatori che hanno anche stavolta dimostrato di non avere una visione obiettiva e rispettosa di chi opera ogni giorno per la crescita delle nuove generazioni.
La cavalcata dell’Anief nelle aule di giustizia viene riproposta attraverso una serie di casi simbolici emersi ogni mese dell’anno che ci siamo messi alle spalle pochi giorni fa.
Dall'ultimo rapporto semestrale realizzato dall'agenzia che rappresenta il Governo ai tavoli con i sindacati per il pubblico impiego, risulta che nei primi anni del Duemila la contrattazione "aperta" di secondo livello ha comportato un aumento annuo delle buste paga degli statali in media del 4-5%; in quelli successivi al 2006 ci si è attenuti al contratto nazionale, cercando di non andare oltre la parte tabellare, ma ciò non è servito a stare dentro i limiti della finanza pubblica facendo scattare il blocco. A cui è seguita, "l'assenza di crescita delle retribuzioni contrattuali", con conseguenti "andamenti negativi delle retribuzioni di fatto" scese pure dell'1%.
Marcello Pacifico (Anief-CIsal): sommando il blocco dell'indennità di vacanza contrattuale, che ha portato ad una perdita pari al 9,5 per cento, con quello dei mancati aumenti rispetto al costo della vita, di portata anche leggermente superiore, oggi per rimettere in sesto i contatti dei lavoratori statali serve un incremento complessivo almeno del 20 per cento. Ma siccome i cittadini godono tutti degli stessi diritti - conclude Pacifico - noi non ci stiamo a queste discriminazioni e porteremo avanti la nostra battaglia sono in fondo, in tutte le sedi legali e legislative.
Non è giunto alcun correttivo alla riforma Fornero e la flessibilità in uscita rimane una chimera: si dovrà lavorare per un periodo di tempo ancora più lungo, rappresentato da 4 mesi in più, a causa adeguamento dell'indice dell'aspettativa di vita. E le prospettive non sono migliori, se è dato certo che dal 2019 sarà previsto un ulteriore scatto che attualmente, secondo lo scenario demografico dell'Istat, sarà di nuovo pari a 4 o 5 mesi. Non va meglio per la pensione di vecchiaia: gli uomini, dipendenti o lavoratori autonomi, dovranno raggiungere i 66 anni e 7 mesi di età. Intanto, l’ufficio studi Anief ha stimato che gli insegnanti immessi in ruolo quest’anno attraverso la Buona Scuola, rispetto a chi lascia il servizio oggi, andranno a percepire un assegno a dir poco decurtato: se un docente che oggi lascia a 65 anni percepisce una pensione media di 1.500 euro, chi è stato immesso in ruolo nel 2015 andrà in pensione a 70 anni con 825 euro.
Nonostante il Miur con la nota 30516 del 21/09/2015 abbia deciso l’avvio dei nuovi corsi per il personale ATA finalizzati all'attribuzione delle posizioni economiche attraverso lo stanziamento 200.000 euro per l’attribuzione delle posizioni economiche, fissando al 16 novembre l’avvio delle attività formative, ad oggi ancora mancano le graduatorie dei destinatari ed i corsi non sono partiti. Intanto Miur e Mef sembrano essersi dimenticati delle posizioni economiche già acquisite ancora non liquidate. Anief si prepara alla messa in mora e a portare i Ministeri in Tribunale per chiedere il pagamento di un diritto acquisito.
Anief come ausilio ai docenti neoammessi attiverà dei seminari gratuiti in tutte le province d’Italia, per fornire informazioni sull’anno di prova, la didattica, sugli adeguamenti della legge 107 e sui criteri valutativi sia ai docenti che ai tutor.
Da metà gennaio il via alle compilazioni del bilancio delle competenze , attività propedeutica al patto formativo previsto dal D.M.850/2015 relativo all’anno di prova e formazione.
L’introduzione di tale novità , ha creato molta preoccupazione tra docenti neoassunti per questo Eurosofia in collaborazione col sindacato Anief, ha ritenuto di vitale importanza fornire le informazioni e gli strumenti idonei per affrontare con estrema tranquillità l’imminente adempimento.
Preparandosi accuratamente secondo quelli che sono i parametri e i criteri valutativi dei quali verrà messo a conoscenza, il docente non incorrerà in alcun modo nella discrezionalità di giudizio perché sarà valutato su dati oggettivi.
Formatori qualificati supporteranno i docenti neoammessi nel loro percorso.
SEMINARI PROVINCIALI DI FORMAZIONE DESTINATI AL PERSONALE DOCENTE NEO-ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO NELLA SCUOLA
Il problema è che il Miur nel prevedere l’attivazione del bando triennale non ha tenuto conto di questa categoria di docenti come di coloro che, in migliaia, lavorano come supplenti, peraltro, esclusi dall’organico potenziato e quindi dalla maggior parte dell’ultimo piano straordinario di assunzioni. Per il sindacato, invece, questi docenti devono essere assunti prima che si porti a termine il prossimo bando. Anief ha quindi deciso di rivolgersi al Giudice del Lavoroe chiederne l'immediata immissione in ruolo sia per i vincitori che per gli idonei, nonché per i precari con più di 36 mesi.
Marcello Pacifico (Anief): nel piano straordinario di immissioni in ruolo della Buona Scuola del 2015, tra i ‘grandi assenti’ dellala fase Cc’erano proprio i docenti della scuola materna. Per loro il Governo Renzi non ha previsto nemmeno un’assunzione, malgrado vi fossero ben 23mila docenti abilitati pronti a subentrare, tra cui diversi vincitori dell’ultimo concorso a cattedra. Anzi, persino, gli idonei dell’ultimo concorso saranno cancellati al termine di quest’anno scolastico come prevede la nuova legge 107/2015, ma per colpa del Miur che non ha approvato il decreto attuativo che avrebbe sbloccato le immissioni in ruolo e potenziato gli organici.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla confusione con cui inizia il 2016, la Buona Scuola rimane un’opera incompiuta.
Nuovo pasticcio del MIIUR nell'ultimo concorso a cattedra bandito ex D.D.G. n. 82/2012: l'ANIEF ha dimostrato in tribunale l'illegittimità dell'operato dell'Amministrazione nella parte in cui ha escluso la valutazione dei titoli culturali se dichiarati unicamente nella domanda di partecipazione al concorso, pretendendo tale dichiarazione in una aggiuntiva “scheda dei titoli valutabili”. L'Avv. Salvatore Russo, con una sentenza esemplare nella sua chiarezza, ha ottenuto dal TAR Lazio la conferma che il Ministero dell'Istruzione non poteva discostarsi da quanto espressamente previsto dal Bando e la condanna delle Amministrazioni ad attribuire il giusto punteggio ai titoli posseduti da una nostra iscritta anche se dichiarati unicamente nella domanda di iscrizione al concorso. Attese per il nuovo anno altre centinaia di sentenze simili che potrebbero stravolgere le immissioni in ruolo finora decretate dal MIUR.
Il concorso a cattedra è stato organizzato senza riserve per i precari e chiuso ai giovani laureati; la selezione per nuovi presidi rimane in alto mare; il concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi che gestiscono il personale Ata, è caduto nel dimenticatoio; mobilità e alternanza scuola-lavoro rimangono provvedimenti sulla carta, con i decreti attuativi di cui non c’è traccia; anche l’organico potenziato rimane parcheggiato in attesa del nuovo Piano triennale dell’offerta formativa, con i neo immessi in ruolo utilizzati su progetti improvvisati. E le assunzioni, che dovevano abolire la ‘supplentite’, alla fine sono state poco più di quelle dell’ultimo Governo Berlusconi.
Marcello Pacifico (presidente Anief): i nuovi provvedimenti su assunzioni, ricostruzione di carriera e precariato presto finiranno sotto la lente dei tribunali. Perché per Anief sono illegittimi. Intanto, il Miur costringe lo Stato a pagare risarcimenti milionari al personale di ruolo e non danneggiato, a seguito degli errori continui e reiterati dovuti alle ‘distrazioni’ croniche del legislatore. Con conseguenze sempre pari a zero. Ma la vera beffa è l’impunità di tutto questo.
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