Ci sono troppi buoni motivi per cui l’aggiornamento professionale sovvenzionato dallo Stato con 500 euro annue debba essere assegnato anche agli insegnanti precari: avere svolto negli ultimi 5 anni una supplenza annuale; essere iscritti nelle graduatorie per le supplenze o essere stati immessi in ruolo. Chi rientra in queste casistiche può ambire ad avere, senza dubbio, accesso alla card annuale. A scriverlo è stato il Tribunale del lavoro di Vicenza che ha condannato l’amministrazione scolastica a pagare 2.000 euro ad una insegnante che ha svolto servizio di supplenza tra il 2018 e il 2023, anche “alla luce delle considerazioni condivise dai giudici della Sezione lavoro del Tribunale di Vicenza, già esposte in numerose sentenze rese su casi analoghi”.