Il Consiglio di Stato dà nuovamente torto al MIUR e respinge il suo appello contro il favorevole pronunciamento ottenuto dall'Anief presso il TAR del Lazio. Confermato il diritto dei docenti di ruolo a partecipare al concorso a cattedra da cui erano stati esclusi e il vizio di costituzionalità del relativo comma 110, art. 1, della Legge 107/2015. Vittoria piena dell'Anief che con l'Ordinanza n. 1685/2016 del TAR Lazio, e la successiva Ordinanza Collegiale n. 4343/2016, aveva ottenuto per la prima volta la rimessione alla Corte Costituzionale della contestata Legge denominata “Buona Scuola”: escludere dalla selezione pubblica i docenti di ruolo della scuola statale viola palesemente gli articoli 3, 4, 51 e 97 della nostra Carta Costituzionale.
È imminente il decreto Miur sugli organici 2016/17, con 601.126 cattedre comuni e 96.480 per il sostegno (pur in presenza di almeno 125mila posti necessari). La novità è rappresentata dai 48.812 dell'organico potenziato, introdotto con la riforma 107/15. Il punto è che lasciando gli organici immutati, si conferma anche il numero di supplenze (considerando anche che il concorso a cattedra nella maggior parte delle classi di concorso non si concluderà a breve): quest’anno sono stati conferiti ben 115.823 contratti almeno sino al termine delle lezioni, praticamente gli stessi del passato. Per non parlare degli Ata, per i quali pur in presenza di 8.687 alunni in più iscritti al prossimo anno scolastico (7.735.688 contro i 7.727.001 del 2015/16), è stato confermato il taglio di 2.020 posti per soddisfare la spending review sulla pelle delle scuole e dei suoi alunni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): abbiamo grosse difficoltà a credere che si tratti, come sostiene il Miur, in larghissima parte di posti da considerare occupati e assegnabili solo fino al 30 giugno dell’anno successivo. Quindi da non considerare utili per le immissioni in ruolo. Se il Ministero è così sicuro, allora perché non svolge un monitoraggio per verificarne l’effettiva natura? Uno studio analitico della situazione, scuola per scuola, accerterebbe che le assunzioni da fare sono di più. Allora sì, che le supplenze annuali si ridurrebbero.
Ancora una vittoria Anief e ancora un provvedimento del TAR del Lazio completamente ribaltato dalle decisioni del Consiglio di Stato. Gli Avvocati Anief Francesca Lideo e Sergio Galleano ottengono una nuova importante vittoria in favore dei docenti cancellati dal MIUR per non aver prodotto domanda di permanenza/aggiornamento nelle GaE con un provvedimento cautelare emanato dal Consiglio di Stato che dispone il loro immediato reinserimento nelle stesse. Ribadito, inoltre, il diritto dei ricorrenti a poter stipulare contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato in virtù del loro corretto inserimento nelle Graduatorie d'interesse.
È ormai cosa certa che è intenzione del governo applicare gli aumenti solo a chi percepisce uno stipendio ridotto e ai “meritevoli”: è una prospettiva peggiore dell’ultima revisione, datata 2009, perché oggi il governo intende incrementare le buste paga ad una ristretta cerchia di lavoratori statali. Nella migliore delle ipotesi, si arriverebbe ad uno ogni tre, con circa 2 milioni che rimarrebbero fermi a quella di sei anni fa. Come se gli stipendi dei dipendenti pubblici non avessero raggiunto il punto più basso mai registrato in 34 anni di serie storiche, dal 1982. Per questo, Anief ribadisce il progetto di ricorrere al giudice del lavoro e delle leggi, per recuperare quell’indennità di vacanza contrattale che rimarrà “congelata” almeno sino al 2018.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è un’ipotesi inaccettabile e incostituzionale. Il governo la finisca con le soluzioni al risparmio e provveda ad adeguare gli stipendi, da settembre scorso, già prima di sedersi al tavolo con i sindacati, di quel 10% sottratto per la mancata applicazione dell’indennità di vacanza contrattuale. Rinunciarvi significa non applicare la normativa vigente in materia di tutela retributiva del pubblico impiego. Dopo di che le buste paga di tutti i dipendenti pubblici vanno pareggiate al livello d’inflazione, applicando un altro 10 per cento di aumenti. Perché, nel frattempo, il costo della vita ha surclassato gli stipendi.
Stavolta ad essere impugnato entro il prossimo 8 luglio sarà il D.M. 22 giugno 2016 n. 495 che nel disporre le operazioni annuali di integrazione delle GaE esclude ancora una volta diplomati magistrale, abilitati PAS, TFA e SFP e docenti cancellati per mancato aggiornamento che intendono inserirsi o reinserirsi in graduatoria. Il sindacato ha predisposto un modello cartaceo di compilare e inviare entro l’8 luglio. Entro lo stesso termine è necessario aderire al ricorso di proprio interesse sul portale Anief e inviare la documentazione.
Anief ha predisposto un modello di istanza di accesso agli atti a beneficio dei candidati che non sono stati ammessi alle prove orali del concorso docenti 2016, da utilizzare qualora l’Ufficio Scolastico della Regione di competenza non abbia predisposto modalità di accesso specifiche. Il sindacato ricorda che è diritto di tutti i partecipanti al concorso conoscere nel dettaglio l’esito della valutazione delle prove sostenute.
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