Sono 6mila docenti e 2mila Ata in meno rispetto allo scorso anno, quando le richieste di lasciare il servizio furono circa 24mila. I benefici dell’emendamento Gnecchi alla Legge 190/2014, che ha permesso di far accedere alla pensione prima dei 62 anni di età, con circa 41-42 anni di contributi senza incappare nelle decurtazioni, sono stati cancellati dal decreto interministeriale Mef - Ministero del Lavoro, che ha posticipato di ulteriori quattro mesi l’età e i requisiti. E pensare che nel 2007 a lasciare furono più di 35mila lavoratori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a tenere alta l’età media dei nostri insegnanti c’è anche la decisione del Miur di escludere non abilitati e laureati dal concorso a cattedra, in via di approvazione e contro cui noi abbiamo già deciso di fare ricorso. Non dimentichiamo, poi, che questo Governo ha abbandonato oltre 4mila Quota 96. Come quasi tutti i dirigenti dimenticano ancora oggi di somministrare il test per il rilevamento dello stress da lavoro correlato, divenuto obbligatorio dal 2011. Si sarebbe accertato quello che è noto da tempo, grazie alle ricerche scientifiche: la categoria degli insegnanti è quella che più conduce verso patologie psichiatriche e inabilità al lavoro, con 3 docenti italiani su 4 stressati per il lavoro dietro la cattedra troppo logorante.
(ANSA) - ROMA, 11 FEB - Nel contratto sulla mobilità degli insegnanti, per i docenti di sostegno rimane l'obbligo di permanenza di cinque anni. Lo denuncia l'Anief che contesta la conferma del vincolo quinquennale. "Perché - spiega - questi insegnanti già sono stati troppo bistrattati e inoltre la Legge 107/2015 non dice questo: al comma 108 si legge che 'il piano straordinario di mobilità territoriale e professionale su tutti i posti vacanti dell'organico dell'autonomia, rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato entro l'anno scolastico 2014/2015'. Punto". Anief, non appena l'Ordinanza sulla mobilità 2016-2017 del personale sarà pubblicata, fornirà quindi precise indicazioni su come presentare la domanda di mobilità e a chi rivolgersi laddove venisse respinta. "Non è certo sottraendo i diritti dei docenti di sostegno o reinterpretando la legge - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - che si tutela la continuità didattica agli alunni disabili. Questa, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, si riscontra solo in un modo: assicurando la stabilizzazione sugli oltre 33mila posti rimasti vacanti e che invece continuano a essere assegnati in 'deroga' anziché attraverso l'organico di diritto. I sindacati maggioritari non dovevano accettarlo. E non basta di certo inserire delle dichiarazioni a latere del contratto di mobilità dove si ricorda che i docenti di sostegno sono come gli altri. Fare sindacato, significa tutelare i diritti di tutti, nessuno escluso". (ANSA).
Sino a prova contraria, tutti e tre gli individuati, nulla potevano contro la volontarietà del gesto dello studente, svolto deliberatamente e senza costrizione. Inoltre, esaminando la normativa sulla sicurezza, si evince che vi sono responsabilità che non si soffermano sul singolo istituto. Lo stesso coordinamento tra più enti coinvolti, rende difficile interventi rapidi e snelli di adeguamento. Che non sempre vengono ottemperati nei tempi utili.
Marcello Pacifico (presidente Anief): si tratta di circostanze che è legittimo verificare, perché c’è da capire se il terribile incidente accaduto al ragazzo abruzzese poteva essere evitato. Vanno escluse situazioni di ‘culpa in vigilando’, di mancata ottemperanza della normativa sulla prevenzione. Detto questo, tuttavia, riteniamo che la strada è lunga prima di associare l’evento di Roccaraso ad una responsabilità diretta di un dipendente. Non dimentichiamo che, raramente, nella fornitura di attrezzi e arredi è presente anche un piano di manutenzione, ammortamento e rinnovo degli stessi e le sostituzioni vengono fatte ‘a rottura’.
Pubblichiamo alcuni articoli sulle cattedre vacanti, sul mistero delle graduatorie dei precari, ultime sul concorso e mobilità.
Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals scrivono a “Repubblica”, dopo che il quotidiano aveva spiegato ai lettori che il pre-accordo sottoscritto al Miur su trasferimenti, utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie darà il via ad “ambiti territoriali e chiamata 'diretta' dei presidi”: anziché ammettere l’evidenza, le organizzazioni sindacali maggioritarie continuano ad esaltare le divisioni create artificialmente tra il personale, con una parte che continuerà ad avere il vecchio trattamento ed un’altra abbandonata a se stessa.
Marcello Pacifico (presidente Anief): si vuole negare che la probabile perdita di titolarità del posto tra coloro che faranno domanda interprovinciale, finendo così negli albi territoriali e in balia delle decisioni unilaterali dei dirigenti scolastici, non sia una sconfitta e dia il là ad una discriminazione. Perché stiamo parlando, lo ricordiamo, dello stesso personale, titolare dei medesimi diritti e firmatario dello stesso contratto di lavoro.
Giannini ha detto che i 44.892 docenti rimasti nelle GaE, nel corso del triennio potranno usufruire del 50% delle assunzioni e verranno assorbiti “fino al loro completo esaurimento”. Replica del sindacato: mancano all’appello circa 10mila unità, perché probabilmente il Miur si è dimenticato che tra gli immessi in ruolo vi sono anche gli idonei degli ultimi concorsi a cattedre. Sembra che pur di dimostrare l’impossibile sparizione della supplentite, il ministro, il governo e l’amministrazione scolastica stiano facendo dei grandi sforzi dialettici. Con dei risultati che però molto difficilmente potranno essere colti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le graduatorie ad esaurimento si compongono per oltre la metà da personale docente della scuola dell’infanzia e della primaria. Ma se non arriverà in porto, e pure in tempi brevi, la riforma del settore 0-6 anni, questi docenti, in particolare i maestri della materna, non avranno nessuno sbocco dove poter accedere al ruolo. Far passare il messaggio che possano scomparire in breve tempo, quasi che fossero vittime di un’epidemia, rappresenta un tentativo davvero poco felice.
Quattro vittorie targate ANIEF segnano la svolta per la tutela dei diritti dei lavoratori precari della scuola: i Tribunali del Lavoro di Roma e Torino continuano a condannare il MIUR per discriminazione e a riconoscere gli scatti di anzianità ai precari e le Corti d'Appello di Firenze e Milano rincarano la dose e ribadiscono l'illegittimità dell'operato del Ministero dell'Istruzione che si ostina a negare ai docenti a tempo determinato la medesima progressione di carriera e gli scatti di anzianità riconosciuti ai docenti di ruolo. Il Poker di vittorie, destinato a fare giurisprudenza, è stato magistralmente patrocinato dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Anna Maria Ferrara, Simona Rotundo, Giovanni Rinaldi e Salvatore Russo con un'azione legale impeccabile che ha portato il MIUR a una completa débâcle in tribunale.
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