In pochi giorni dall'apertura del concorso a 800 posti di assistente giudiziario sono state inoltrate già 10.000 richieste di partecipazione, evento che potrebbe portare alla previsione di una specifica prova preselettiva che ridurrà a 3.200 unità i candidati. Eurosofia, in collaborazione con Edises, offre un supporto efficace, per prepararsi a tutte le fasi del concorso. Al costo di 49,54 euro, se iscritto Eurosofia/Anief riceverai i volumi più i test necessari con due omaggi.
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I requisiti:
Il titolo di studio richiesto è il diploma di scuola superiore. Oltre al diploma, occorre essere cittadini italiani, avere un'età minima di 18 anni, godere dei diritti politici e civili, non avere avuto precedentemente problemi lavorativi con le pubbliche amministrazioni.
Prova preselettiva, quando e cosa studiare:
Una volta completato l'invio della domanda di partecipazione (la scadenza era il 22 dicembre 2016) non resta che studiare ed esercitarsi a partire dal materiale fornito da Eurosofia. Il 14 febbraio 2017 si saprà il calendario delle prove.
Le prove scritte riguardano una serie di domande a risposta multipla su elementi di diritto pubblico ed elementi di diritto amministrativo.
Eurosofia, in collaborazione con Edises, offre un supporto efficace, che delinea il percorso per una preparazione efficace ed intensiva, che può aiutare a superare brillantemente il concorso. Considerata la tempistica serrata è indispensabile un’impostazione rigida per organizzare in modo sistematico e ben organizzato il proprio studio.
KIT COMPLETO di preparazione al Concorso per 800 Assistenti Giudiziari al prezzo agevolato solo per soci anief ed iscritti eurosofia - solo 49,54 euro anziché 62,00 euro entro il 31.01.2017.
Comprende i volumi cartacei :
Lo dice il Tribunale di La Spezia, il quale confermando la linea del sindacato sul mancato apporto del docente specializzato, sostiene che non può essere disattesa la precisa richiesta di supporto didattico da parte dell’equipe medica e psico-pedagogica: è un abuso limitare autoritativamente il numero di ore d’insegnamento rispetto a quelle contenute nel “Programma educativo individualizzato”. Il provvedimento, ottenuto dai legali Anief, riguarda un alunno della scuola dell’infanzia, a cui l’amministrazione aveva concesso solo 18 ore di sostegno a settimana, sottraendone 7 delle 25 ore indicate delle autorità competenti in materia. Il tribunale ligure non ha avuto dubbi: il comportamento omissivo dell'amministrazione produce “l'effetto di porre il bambino con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto agli altri alunni”, con conseguente “cessazione immediata della condotta discriminatoria”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questa sentenza conferma il comportamento troppe volte illecito nei confronti dell'alunno disabile, per violazione del suo diritto all'istruzione, costituzionalmente protetto, alla sua integrazione sociale e crescita in un ambiente favorevole allo sviluppo della sua personalità e delle sue attitudini. Ci dà inoltre conforto nel difendere, attraverso l’iniziativa ‘Non un’ora di meno’, gli allievi con disabilità e le loro famiglie, troppo spesso lasciati soli a combattere contro lo Stato e la burocrazia. Ma non basta: all’assegnazione delle ore deve, infatti, aggiungersi la presenza di un adeguato corpo docente, unico vero rimedio per assicurare la continuità didattica: per questo motivo, vanno spostati in organico di diritto gli attuali 40mila posti di sostegno in deroga. Allo stesso modo, va eliminato l’obbligo dei 10 anni sul sostegno, prima di chiedere l’eventuale spostamento su cattedra comune. Infine, va accordata la partecipazione dei docenti specializzati alle prove suppletive del Concorso a cattedra. Sono richieste fondamentali che Anief, nei prossimi giorni, proporrà ai parlamentari nelle modifiche da apportare alla legge delega della Buona Scuola.
Negli ultimi giorni una serie di sentenze ha stabilito la poca lungimiranza con cui siano state allestite e si sia bloccato l’accesso nelle GaE a chi, invece, ne avesse pieno diritto. A favore dei diplomati magistrali esclusi, si sono posti i Tribunali di Rieti e di Nocera Inferiore; il Tar del Lazio ha dato ragione, poi, ai docenti illegittimamente inseriti in quarta fascia nel 2012. Via libera al reinserimento nelle liste di attesa provinciale da parte del tribunale di Napoli.
Chi fosse interessato a impugnare il trattamento iniquo, subito dall’amministrazione scolastica sulle GaE, può consultare la “sezione ricorsi” sul sito internet Anief.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non è un caso se dal conto annuale, pubblicato in queste ore dalla Ragioneria generale dello Stato, risulti che tre precari su quattro della pubblica amministrazione appartengono alla Scuola: si tratta di oltre 100mila docenti e 40mila Ata, che continuano a essere osteggiati per completare il loro naturale processo di stabilizzazione: tuttavia, se in un altro Paese moderno europeo tutto questo sarebbe stato favorito, come indicato dalla stessa UE, nella nostra Penisola tale processo continua a essere osteggiato. Se questo Governo, come ha dichiarato, vuole davvero voltare pagina sul fronte dei supplenti condannati a tale vita, colga dunque l’occasione per permettere da subito l’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento, in contemporanea a quelle d’Istituto, il cui aggiornamento è previsto nella prossima primavera.
Strabiliante successo Anief presso il TAR del Lazio con una sentenza, prima in assoluto nel suo genere, destinata a segnare la storia delle Graduatorie a Esaurimento e dei docenti illegittimamente inseriti in IV Fascia nel 2012 senza possibilità di passare nella corrispondente III fascia all'atto dell'aggiornamento 2014.
L'Avvocato Salvatore Russo ottiene pieno successo per i nostri iscritti con l'immediato annullamento dell'atto ministeriale illegittimo (il DM 235/2014) e conseguente condanna per il MIUR al pagamento di 3.000 Euro di spese di soccombenza. Marcello pacifico (Anief-Cisal): “Non avevamo dubbi, la IV fascia, così come intesa dal MIUR, non poteva rispettare i canoni costituzionali. Ora procederemo a ricorsi per quanti hanno mancato l'immissione in ruolo a causa dell'illegittima collocazione in IV fascia”.
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