Come previsto, la pubblicazione dei movimenti della scuola primaria legata agli ambiti territoriali, sta provocando problemi: diversi insegnanti di ruolo coinvolti negli spostamenti hanno preso d’assalto le sedi sindacali perché, riferiscono, dei colleghi con servizi e titoli inferiori avrebbero ottenuto degli ambiti territoriali più vicini alla città di residenza. Eppure, nel contratto sulla mobilità 2016/2017, sottoscritto l’8 aprile scorso da quasi tutti i sindacati rappresentativi, si evinceva, senza ombra di dubbio, che la mobilità doveva svolgersi secondo un criterio basato sul punteggio, al netto delle precedenze indicate nella norma: di fatto, chi ha più punti, come logica vuole e Costituzione impone, ha la precedenza nella scelta della destinazione definitiva della mobilità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): chiediamo al Miur di fare immediata chiarezza sull’algoritmo usato e soprattutto di spiegarci come mai si siano verificati dei trasferimenti così irrazionali. Sarebbe opportuno che al documento con i nominativi dei docenti trasferiti, pubblicato il 29 luglio dal Miur con i 25.752 movimenti della primaria, venga aggiunta una colonna che indichi la fase della mobilità di ogni docente ed un’altra contenente l’eventuale diritto alla precedenza. Altrimenti, si rischia di ingolfare gli uffici periferici del Miur di reclami.
Il concorso a cattedra 2016 "non passerà alla storia solo per le esclusioni clamorose volute dal Miur, ma anche per il numero impressionante di bocciati". E' quanto afferma l'Anief aggiungendo che dai primi riscontri dei giudizi delle commissioni, rispetto alle prove scritte, risulta che a livello nazionale oltre la metà dei candidati che hanno risposto agli otto quesiti proposti non sarebbero stati ammessi alle prove successive. Ma ci sono anche diverse commissioni che hanno operato con la logica del "taglione", portando all'orale solo una manciata di docenti precari. "Il caso più eclatante - sottolinea l'Anief citando un articolo di Orizzonte scuola - finora si era verificato in Sardegna per il sostegno scuola di I grado, dove era stato ammesso all'orale un solo candidato (è pur vero che i partecipanti erano solo 4).
Il record sino ad ora, si era verificato in Sardegna per il sostegno alle medie, dove era stato ammesso all'orale un solo candidato. In Calabria, per la classe di concorso A18, si è andati oltre. Per gli esperti di scuola, sembra inverosimile che tanti docenti, abilitati dalle Università, non siano in grado di superare una prova che avrebbe dovuto essere tarata per verificare la capacità d’insegnamento. Si sono ipotizzate, quindi, altre cause del mancato superamento: incongruenza dei quesiti, tempo a disposizione, formazione dei commissari diversa da quella dei candidati, inadeguatezza dei quesiti e dei percorsi di abilitazione. Ad ogni modo, la situazione che si sta delineando deve far riflettere chi di dovere, al fine di evitare per il futuro un simile scenario che sta umiliando tanti docenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questi insegnanti non avevano nulla da dimostrare, se non il proprio livello di competenza nello svolgimento della didattica. Invece, si è trasformato il concorso in una verifica delle discipline, andando a cavillare su conoscenze già affrontate dai candidati sia all’Università sia durante i corsi di abilitazione. Viene da chiedersi a chi possa giovare questa ‘strage degli innocenti’, visto che a settembre, in alta percentuale saranno sempre docenti respinti a prendere in carico le cattedre vacanti. Si ha sempre più l’impressione che il Miur su questo concorso navighi a vista. Basti pensare alle commissioni: mentre aspettiamo ancora il decreto finale per l’assegnazione dei compensi raddoppiati dei commissari, è giunta la curiosa notizia della docente precaria bocciata alla prova scritta del concorso e poi contattata dall’Ufficio scolastico regionale per diventare commissario nella stessa selezione. Siamo senza parole. Nel frattempo, continua la battaglia legale dell’Anief per far partecipare al concorso i tanti docenti esclusi dal Miur.
(Teleborsa) - La riforma scolastica continua a mostrare i suoi limiti. La denuncia arriva dal sindacato della scuola Anief, secondo il quale La Buona Scuola "è alla frutta": l'organico potenziato viene utilizzato per i docenti soprannumerari di altre materie ed i trasferimenti sono nel caos. L'organico potenziato, previsto per realizzare progetti e Pof, si sta rivelando un grande "calderone" a disposizione di presidi ed Uffici scolastici regionali, addirittura al punto da cambiare la fisionomia dei posti richiesti dagli istituti, al fine di trovare una collocazione al personale privo di titolarità. "Se un istituto ha chiesto con priorità un docente di potenziamento con determinate caratteristiche, si ritrova sempre più spesso un insegnante diverso anche laddove vi siano docenti, abilitati in quella materia, disposti a coprirla", denuncia il leader del sindacato Marcello Pacifico, aggiungendo che "l'ordine che arriva da Viale Trastevere è, evidentemente, quello di dare la priorità assoluta all'assegnazione dei soprannumerari". "In barba ad esigenze didattiche - prosegue - Prof e organi collegiali, ci ritroviamo con tanti soprannumerari da sistemare a tutti i costi e 100 mila neo assunti in balia di un cervellone ministeriale chiaramente non in grado di governare la loro assegnazione definitiva perché frettolosamente incrociata con la fase interprovinciale dei vecchi assunti. Non vogliamo essere facili profeti, ma la parte più corposa di errori e reclami deve ancora arrivare: ne riparleremo tra qualche ora".
Anief informa che è stata riaperta la procedura di adesione ai ricorsi per ottenere l'inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento dei docenti in possesso di abilitazione all'insegnamento o cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento/permanenza in GaE. I docenti interessati potranno partecipare ai ricorsi promossi dal nostro sindacato esclusivamente se hanno già provveduto a inviare, entro lo scorso 8 luglio (termine perentorio dettato dal MIUR per la finestra di aggiornamento delle GaE), il modello per richiedere all'AT di interesse l'inserimento/reinserimento nelle Graduatorie a Esaurimento.
Scadenza adesione ricorsi e invio plico: 12 agosto.
Per aderire ai ricorsi clicca qui
L’organico dell’autonomia di ogni istituto, previsto dalla 107/15 per realizzare progetti e Pof, si sta rivelando un grande “calderone” a disposizione di presidi e Usr. Perché non solo i dirigenti scolastici decideranno unilateralmente chi assegnarvi, pure docenti di discipline diverse e personale di ruolo con decenni di anzianità, ma ora si scopre che gli uffici periferici del Miur stanno facendo a gara anche per cambiare la fisionomia dei posti richiesti dagli istituti, al fine di trovare una collocazione al personale privo di titolarità. Ormai vale tutto: pure che un posto della vecchia A050 (materie letterarie e storia alle superiori) sull'organico di diritto venga trasformato in posto di A019, discipline giuridiche ed economiche e che, per recuperare il primo, si disponga il posto in organico di fatto da affidare a supplenza. Ma è chiaro che non è la stessa cosa.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): se un istituto ha chiesto con priorità un docente di potenziamento con determinate caratteristiche, si ritrova sempre più spesso un insegnante diverso anche laddove vi siano docenti, abilitati in quella materia, disposti a coprirla. L’ordine che arriva da Viale Trastevere è, evidentemente, quello di dare la priorità assoluta all’assegnazione dei soprannumerari. In barba ad esigenze didattiche, Ptof e organi collegiali, ci ritroviamo con tanti soprannumerari da sistemare a tutti i costi e 100mila neo assunti in balìa di un ‘cervellone’ ministeriale chiaramente non in grado di governare la loro assegnazione definitiva perché frettolosamente incrociata con la fase interprovinciale dei vecchi assunti. Non vogliamo essere facili profeti, ma la parte più corposa di errori e reclami deve ancora arrivare: ne riparleremo tra qualche ora.
ROMA, 27 LUG - I movimenti sugli ambiti territoriali, regionali e nazionali "attesi inutilmente per tutta la giornata di ieri, sono partiti a singhiozzo e con ventiquattrore ore di ritardo". Lo denuncia l'Anief. "Con i docenti infuriati e nessun segnale di vita da parte del Miur. Tanti i docenti che ancora non sanno dove sono stati collocati: il sistema informatico non appare efficiente. E difficilmente lo potrà diventare. Se il buongiorno si vede dal mattino, stiamo vivendo un prologo di una probabile sequela di errori negli spostamenti, con inevitabile code di reclami e ricorsi. L'aver messo insieme le varie fasi, B1, B2, B3, C e D, ha mandato in tilt il sistema, perché mescolando l'assegnazione di una sede definitiva per i neo assunti e la fase interprovinciale per i vecchi assunti su tutti i posti vacanti e disponibili - afferma l'Anief - ha evidentemente bloccato l'apparato telematico del Miur basato su algoritmi". Per il sindacato "se questo è il cambiamento e se è così che si vuole cambiare la scuola italiana, allora non vi è alternativa al rimpianto delle vecchie maniere, quindi al ritorno alla domanda cartacea". "Chiediamo al Miur - dichiara il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - di spiegare i fatti, di fare chiarezza e ammettere di aver fallito per l'ennesima volta. Qui non c'è in gioco il solo futuro di intere famiglie ma soprattutto, a poco più di un mese dall'inizio dell'anno scolastico, il futuro di un intero sistema d'istruzione che in balia di accordi tra Governo e sindacati rappresentativi sta portando verso la rovina". (ANSA).
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