Le iscrizioni sono aperte sino a martedì 8 marzo.
Per la preparazione al Concorso:
Corso base: 110 ore in modalità e-learning e 10 ore in presenza al costo di euro 100.
Corso base + 25 ore in presenza integrative offerte come supplemento a chi è già iscritto al corso base. (costo di 200 Euro per i soci Anief, e 250 per i non soci)
Corso 35 ore solo in presenza nelle principali città italiane (costo di 250 Euro per i soci Anief, e 300 per i non soci). Gli iscritti a tale corso riceveranno anche in omaggio il nuovissimo e-book “Il nuovo ruolo del docente” della Casa Editrice Simone, aggiornato e specifico per il nuovo concorso oltre all’assistenza costante di tutor ed esperti dei diversi ambiti professionali.
I corsi di preparazione saranno organizzati durante i weekend, per ottemperare alle esigenze dei docenti che stanno attualmente insegnando.
Calendario dei corsi e articolazione didattica:
Dal Miur partono le domande per fare l’esaminatore: un lavoro ingrato e senza alcun esonero dal servizio. Ma soprattutto malpagato, perché in media ai commissari andranno meno di 400 euro netti. Un paio di anni fa assistemmo alla fuga in corso d’opera dei commissari. Eppure, stavolta i soldi ci sono: dai partecipanti alla selezione arriveranno circa 4 milioni di euro.
Marcello Pacifico (presidente Anief): perché tra gli amministratori della scuola italiana le esperienze passate non servono a nulla? Anche in occasione del concorso a cattedre del 1999 e del 2012 i compensi furono risicati, con seri problemi di reperimento degli esaminatori. E oggi che si fa? Si confermano i medesimi parametri, votati al massimo risparmio. Con la differenza, notevole, che i soldi però stavolta ci sono.
ISTRUZIONE – È l’Annus Horribilis della scuola italiana: laureati esclusi dal concorso, precari assunti senza poter insegnare, prof di ruolo su materie che non conoscono e tutti in cattedra fino a quasi 70 anni
La selezione per individuare 63.712 docenti, pubblicata venerdì sera in Gazzetta Ufficiale, prevede la prima clamorosa esclusione nella storia dell’istruzione pubblica italiana di chi si è formato all’Università proprio per fare l’insegnante. Intanto, ai 48mila immessi in ruolo con il “potenziamento” della Buona Scuola, viene impedito di insegnare in attesa di essere inseriti nella “centrifuga” degli albi territoriali, che li potrebbe condurre chissà dove. Non vanno meglio i prof anche di ruolo, coinvolti nelle nuove classi di concorso approvate qualche giorno fa: vengono obbligati a confrontarsi con programmi d’insegnamento lontani dalle loro conoscenze. Intanto, con la nuova stretta pensionistica, dal 1° gennaio scorso, i docenti sono costretti a rimanere in servizio fino a 67 anni o a lasciare con quasi 43 anni di contributi.
Marcello Pacifico (presidente Anief): sono provvedimenti che hanno lo stesso comune denominatore, il peggioramento delle condizioni di vita degli insegnanti, con effetti negativi anche per la didattica e gli alunni. Noi non ci rassegniamo: laddove non arriva il legislatore, ci penserà il giudice a dare le risposte positive alle violazioni del diritto.
Dopo la pubblicazione dei bandi e i commenti degli ultimi giorni alle ‘sviste’ più eclatanti contenute nel testo che regolamenta le nuove classi di insegnamento, parliamo con Marcello Pacifico, Presidente Anief, delle ricadute che queste potrebbero avere sulle aspettative delle migliaia di lavoratori in procinto di iscriversi al concorso 2016.
Pacifico, ci sintetizza le criticità più gravi contenute nel testo che ridisegna i requisiti per l’accesso alla professione docente approvato dal Presidente Mattarella a febbraio?
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.