Protesta riuscita: adesioni in tantissime scuole. A Roma sono confluiti supplenti da tutte le regioni d’Italia, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, in rappresentanza dei 140mila con un contratto a tempo determinato e degli oltre 100mila abilitati esclusi delle GaE. Tantissimi precari di seconda fascia d’istituto hanno contestato le decisioni del Governo con un bavaglio davanti al volto. Sopra c’era scritto: “La Buona Scuola mi ha tolto la parola”. Tanti gli slogan gridati verso le finestre di Montecitorio. Uno più di tutti: “Vergogna, la buona scuola siamo noi”. Diversi gli striscioni e i cartelli affissi: “La Buona Scuola la fanno alunni e docenti, non i presidi-padroni”; “Nero è il futuro dei precari, bianca è la scheda degli elettori”; “Dignità ai docenti”.
Associazioni e partiti politici hanno condiviso i motivi della protesta: inserimento immediato in GaE di tutti i docenti abilitati a partire dalla seconda fascia d’istituto, immissione in ruolo laddove vi sono posti liberi, pagamento degli scatti di anzianità negato ancora dal CCNL 2006/2009 e delle ferie; recupero del primo gradino stipendiale ai neo-assunti tolto dal CCNL 2011, conversione dei contratti, sottoscritti su posto vacante, da 30 giugno a 31 agosto.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): basta con la precarietà, è giunta l’ora di stabilizzare tutto il personale abilitato che ha svolto più di 36 mesi di servizio su posti vacanti. E, in generale, il recupero dei diritti e della dignità del lavoro. Siamo pronti a inviare al Miur una valanga di ricorsi, che peseranno non poco sull’erario.