In alcune regioni si sono sottoscritti, nell’assordante silenzio delle OOSS sindacali, contratti integrativi che discriminano in modo inequivocabile il personale a tempo determinato. Inoltre si continua a perpetrare il non riconoscimento del diritto allo studio al personale impegnato in dottorati di ricerca. Anief non ci sta! Non sottoscriviamo contratti che comprimono diritti riconosciuti a livello giuridico e normativo.
Continua a pagare il ricorso gratuito con i legali Anief per fare ottenere ai precari la Carta del docente superando la norma che ne impone invece il divieto: nei giorni a cavallo tra il vecchio e nuovo anno solare, anche il Tribunale di Castrovillari, sezione Civile settore Lavoro, si è espressa favorevolmente alla linea degli avvocati e del sindacato facendo assegnare 2.500 euro, “oltre accessori come per legge” ad una docente che per cinque annualità scolastiche, tra il 2017 e il 2022, ha ricoperto il ruolo “di docente supplente, con contratti a tempo determinato”.
Lo prevede il decreto legge mille-proroghe all’articolo 4. Il provvedimento avviene dopo il mancato accordo in conferenza unificate sulle nuove regole disciplinate nel PNRR relative alla soppressione nel prossimo triennio di ulteriori mille scuole autonome sottodimensionate rispetto ai nuovi criteri, accordo che è ritenuto indispensabile anche per la Consulta (sentenza n. 223/23) che ha ritenuto incostituzionale l’intervento previsto nell’ultima legge di bilancio (art. 1 comma 558, legge 197/2022).
Carta del docente ai precari, aumenti di stipendio in attesa del rinnovo contrattuale, riconoscimento ai fini delle supplenze dei titoli abilitanti e specializzanti conseguiti all’estero, centinaia di incontri con il personale della scuola sulle nuove regole previste dal contratto collettivo 2019/2021, accordato all’Aran lo scorso 24 luglio e in via di definizione, e su cosa realizzare nel 2024: sono solo alcuni degli obiettivi raggiunti dal sindacato Anief nel 2023. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ricorda “l’azione vincente del giovane sindacato ha prodotto nell’ultimo anno risultato moltissimi risultati, a partire dalle nuove regole migliorative per la scuola previste del contratto su cui c’è stato l’accordo lo scorso luglio. Adesso, però, non ci fermeremo, sempre con il sostegno dei nostri iscritti, delle Rsu, dei terminali associativi e di tutti i sindacalisti Anief che non possiamo che ringraziare per l’impegno e il sostegno quotidiano. La parola d’ordine del 2024 sarà ‘avanti tutta’”.
Il servizio svolto nella scuola paritaria o nei percorsi di istruzione e formazione professionale va considerato alla pari di quello svolto nella statale: quindi i docenti che hanno svolto almeno cinque anni di servizio negli istituti paritari o presso gli IeFP possono presentare domanda per fare il concorso di dirigente scolastico. A sostenerlo è il sindacato Anief, ancora di più dopo che nel 2023 il tribunale di Padova ha rimesso in discussione la questione del mancato riconoscimento del servizio svolto nella scuola paritaria a proposito della ricostruzione di carriera dei neo-immessi in ruolo con un passato da precari nella paritaria. In attesa che anche la Corte di Giustizia europea si esprima sulla questione, l’Ufficio legale Anief ritiene che vi siano tutti i presupposti per fare partecipare questi insegnanti al concorso per diventare dirigente scolastico.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.