Lo Stato commette un errore quando a fine contratto cancella le ferie e festività soppresse dei precari anche se questi non le hanno mai utilizzate: lo ha ricorso il tribunale ordinario di Firenze, sezione lavoro, rispondendo favorevolmente al ricorso di una docente che tra il 2017 e il 2021 aveva sottoscritto contratti a termine nella scuola pubblica senza vedersi assegnare un euro per i periodi di ferie non fruite. Il giudice gli ha fatto avere 2 mila euro più interessi, quindi ha spiegato perché l’indennità sostitutiva delle ferie non può volatizzarsi: “i docenti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato – si legge nella sentenza - hanno diritto ad ottenere, in deroga alla regola generale, la monetizzazione delle ferie non godute, ma “limitatamente alla differenze tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito al personale in questione di fruire delle ferie” ed è “un onere del datore di lavoro, quindi, assicurarsi che il lavoratore sia messo in condizione di esercitare tale diritto, invitandolo – se necessario formalmente – a farlo”.