Udir ha verificato che le tanto strombazzate risorse aggiuntive previste dalla Legge di Stabilità portano realmente ad un aumento intorno ai 400 euro netti mensili. Peccato che, a fronte di tale aumento della retribuzione fissa, sia anche prevista una forte diminuzione della retribuzione variabile ed accessoria. Ciò per effetto da una parte dei tagli del Fondo unico nazionale degli ultimi anni, dall’altra parte per l’aumento numerico di dirigenti scolastici in servizio che verranno assunti – con ogni probabilità dal 2019 – a seguito del prossimo concorso: dovendo dividere la stessa somma per più capi d’istituto, la “fetta” che spetterà ad ognuno è destinata infatti a rimpicciolirsi.
Conteggi alla mano, nel 2015, in base all’Atto di Indirizzo, i dirigenti di Università e Ricerca guadagnavano 96.216,56 euro l’anno, a fronte dei 57.893,28 euro dei Dirigenti Scolastici: la sperequazione è quindi pari a 38.323,28 euro annui, ovvero 2.947,94 al mese.
Marcello Pacifico (Udir): Per parlare di vera equiparazione agli altri dirigenti pubblici della medesima area servirebbero ben altri finanziamenti. Non ci sembra proprio il caso di fare salti di gioia. Inoltre, i soldi della Legge di Stabilità arriveranno a tappe, con intervalli di tempo molto lunghi: a partire dal 2018 per arrivare al 2021. In pratica, i Dirigenti Scolastici faranno due contratti in uno. La domanda che poniamo pubblicamente, anche agli altri sindacati, è: vale la pena giocarsi il contratto 2019/2022 per 160 euro al mese?
Per tutti questi motivi, Udir rilancia specifici ricorsi al Giudice del Lavoro: se ne parlerà anche nel prossimo convegno di Salerno del 10 novembre e in quelli che seguiranno in altre province.