Tutti cercano, si impegnano e promettono una soluzione per i maestri condannati a vita a fare i precari. Cresce l’incertezza sul numero effettivo dei coinvolti: sarebbero 5mila per il Pd, 50mila per la Lega, 1.474.000 per l'avvocatura dello Stato. Intanto, cresce il malcontento per l’esito della plenaria emesso la scorsa settimana: subito dopo le festività di fine anno, l'8 gennaio, diverse scuole dell'infanzia e della primaria potrebbero non riprendere le lezioni per l’astensione dei docenti abilitati esclusi dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha rinnegato se stesso ed escluso migliaia di precari dall'accesso al ruolo. Viene da chiedersi dove fossero tutti questi benpensanti alla vigilia della Plenaria, quando la politica e non solo davano addosso a questa categoria di precari.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La soluzione c'è e c'è sempre stata, ma prima nessuno voleva trovarla. Con lo sciopero di inizio anno, vogliamo dimostrare che, senza i precari, le scuole resteranno chiuse: perché i diplomati magistrale e tutti i docenti abilitati che non hanno accesso a nessuna graduatoria per il ruolo non tornino ad essere dei fantasmi, numeri da giocare o da tirar fuori all'occorrenza, ma insegnanti a cui ridare dignità e riconoscere rispetto per la professionalità e l'amore per il proprio lavoro che hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno e non da ieri, ma da anni.
Nel frattempo, il giovane sindacato ha aperto le procedure di preadesione al ricorso gratuito dei docenti diplomati magistrale alla CEDU e quelle per inviare una petizione alla Commissione del Parlamento Europeo. Il sindacato, inoltre, sta predisponendo un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa.