Oltre a qualche decina di aspiranti dirigenti scolastici, risultati idonei al termine dell’ultima selezione del 2015 ancora non assunti, l’amministrazione ha dato il via libera all’immissione in ruolo di appena 37 idonei della sessione concorsuale precedente: si arriverà a coprire non oltre 120 posti destinati alle immissioni in ruolo. Eppure, l’Ordinanza 3008/17 ha rimesso in Corte Costituzionale la Legge 107/15, sospendendo il relativo decreto ministeriale e dando soprattutto la possibilità ai ricorrenti che hanno contestato il DDG 13.07.11, grazie alla sentenza definitiva del 13 luglio 2015, a costituirsi, gratuitamente con Anief, in giudizio presso la Consulta per ottenere l’ammissione a un nuovo corso riservato. Proprio alla luce dei tantissimi posti vacanti, il giovane sindacato ha deciso di riaprire i termini del ricorso, peraltro gratuito per gli iscritti.
Inoltre, il Miur non sembra voler tenere conto dell’alto numero di docenti che fungono da tempo da vicari, fiduciari e primi collaboratori. Per costoro, che hanno acquisito sul campo un’alta professionalità ed esperienza organizzativa e gestionale, avrebbe dovuto prevedere una sessione riservata, nell’ordine del 50 per cento dei posti messi a bando. Ma così non è stato. Anche su questo fronte, il sindacato si sta attivando.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Mentre il Miur continua a tenere fuori docenti aspiranti presidi, seppure con i requisiti adatti, una scuola italiana su quattro è ormai senza dirigente scolastico, i vicari operano senza esoneri, se non attraverso il potenziamento che però non offre alcuna garanzia di continuità e si seguita a ignorare i presidi incaricati da anni. Come se non bastasse, gli ultimi concorsi rimangono sotto la lente della Consulta per sanatorie parziali che non hanno chiuso il contenzioso. Nel frattempo, ignorando una sentenza del Tar Lazio, confermata in sede cautelare dal Consiglio di Stato, ottenuta dai legali Anief durante la precedente sessione che ha permesso a trecento docenti precari di partecipare alle prove, a tre di vincerle e di diventare presidi, non si comprende per quale ragione Miur e sindacati rappresentativi non abbiano permesso la partecipazione dei precari con cinque anni di servizio. La palese violazione della normativa comunitaria e della nostra giurisprudenza, pertanto, ha portato Anief a riproporre il ricorso proprio per favorire la loro presenza all’ormai imminente concorso a preside.
Udir intende fornire la migliore “cassetta degli attrezzi” utile a fronteggiare le incombenze lavorative e non incorrere in oltre cento potenziali cause civili e penali. Il seminario “Governare la scuola. Il mio primo giorno da Dirigente” è gratuito e tenuto da esperti dirigenti scolastici in servizio e in quiescenza: intende fornire un facile prontuario sulle azioni da porre in essere sin dai primi giorni dell’insediamento nella nuova istituzione scolastica, tra ruoli, responsabilità, doveri e atti necessari. L’appuntamento è presso la Sala degli Specchi, Palazzo Zapata, Piazza Trieste e Trento, 48, dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): La partecipazione al seminario dà diritto al riconoscimento di crediti formativi essendo organizzato da un soggetto riconosciuto dal Miur per la formazione del personale ed è fortemente consigliata. Oltre a fornire consigli e informazioni adeguate, domani parleremo dei nuovi nove articoli che Udir presenterà in audizione, a settembre, alla VII e XI Commissione della Camera in merito all’esame dei disegni di legge n. 3830 e 3963, come introduzione al D.lgs. n. 81/08 del Titolo XIII bis sulle ‘Disposizioni speciali in materia di Istituzioni scolastiche ed educative’. I temi che verranno toccati sono svariati: individuazione del datore di lavoro responsabile sulla sicurezza, potere inibitorio e d’interdizione, obblighi e sanzioni per il proprietario dell’immobile e del DS, impegni economici, lavori in appalto, definizioni.
Come anticipato dal nostro sindacato, il Ministero dell'Istruzione ha deciso di recepire in toto la sentenza del Tribunale Amministrativo n. 9234/2017 che ha confermato le tesi sostenute dall'Anief riguardo l'inserimento in II fascia G.I. dei diplomati per Insegnamenti Tecnico-Pratici. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Da anni sosteniamo i diplomati ITP e, dopo averli fatti partecipare al concorso a cattedra, ci siamo schierati al loro fianco anche in questa battaglia per il corretto inserimento nella II fascia delle graduatorie d'istituto. Attendiamo medesime determinazioni anche per tutti gli altri docenti che hanno titolo a essere inseriti nelle rispettive graduatorie degli abilitati”.
Al minuto 10 del TGR Sicilia Anief annuncia il ricorso GRATUITO per trasformare i 5000 posti in deroga di sostegno in posti stabilizzati nell'organico di diritto.
Si tratta di una BATTAGLIA DI CIVILTA' che vale la pena combattere nell'interesse dei docenti ma anche, e soprattutto, nell'interesse degli alunni disabili.
Bisogna in tutti i modi fermare l'indecoroso balletto delle cattedre che ha visto nell’anno scolastico 2016/2017 oltre 100 mila alunni disabili cambiare docente di sostegno.
La continuità didattica degli alunni disabili può essere garantita soltanto in un modo: riqualificando le cattedre in organico di fatto (disponibili solo per le supplenze) in cattedre stabilizzate nell'organico di diritto, ossia in posti utili per le assunzioni a tempo indeterminato e per i trasferimenti.
Presto le istruzioni operative per aderire al ricorso.
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ROMA, 23 AGO - Obbligo scolastico a 18 anni? Solo se si anticipa la scuola primaria all'età di 5 anni, altrimenti si tratterebbe solo di un'operazione risparmio, finalizzata a far sparire a regime 35mila cattedre della scuola superiore. E' il parere dell'Anief. Il sindacato annuncia che "se l'operazione ha come scopo primario quello di cancellare altro tempo-scuola oltre quello divorato nell'ultimo decennio a partire della legge 133/08", vi si opporrà con tutte le sue forze, sia a livello organizzativo-politico che in ambito giuridico-legale. "L'anticipo dell'uscita da scuola a 18 anni, già tentato a inizio 2000 dall'allora ministro Luigi Berlinguer, è un programma di revisione ripreso da diversi governi. Anche di recente, dall'ex ministra Stefania Giannini. Se nessuno c'è riuscito è perché è sempre mancato un percorso ragionato e condiviso" si legge in una nota. "Con la scuola primaria anticipata di un anno, durante il quale attivare delle classi 'ponte' affidate a maestri in compresenza della scuola dell'infanzia e della stessa primaria - spiega il presidente Anief Marcello Pacifico - si migliorerebbe il delicato passaggio tra la scuola materna e l'ex elementare. Lo abbiamo detto qualche mese fa: è scientificamente provato che a cinque anni i bambini hanno bisogno di una formazione di tipo essenzialmente ludico e, nello stesso tempo, di avvicinamento all'alfabetizzazione e al far di conto. L'operazione permetterebbe anche di svuotare le graduatorie di merito e le GaE dei maestri d'infanzia dimenticati dalla riforma e con pessime prospettive di stabilizzazione. Come si darebbe una bella spallata alla dispersione e all'abbandono scolastico: perché mantenendo il tempo scuola immutato e innalzando l'obbligo a 18 anni, gli studenti sarebbero più coinvolti nei progetti formativi. Certo, servirebbe anche rivedere i contenuti dei cicli scolastici, rendendoli anche più stimolanti per le nuove generazioni" conclude. (ANSA).
Altrimenti si tratterebbe solo di un’operazione risparmio, finalizzata a far sparire a regime 35mila cattedre della scuola superiore. A sostenerlo è l’Anief: se l’operazione ha come scopo primario quello di cancellare altro tempo scuola oltre quello divorato nell’ultimo decennio a partire della Legge 133/08, il giovane sindacato annuncia sin d’ora che si opporrà con tutte le sue forze. Sia a livello organizzativo-politico che in ambito giuridico-legale. L’anticipo dell’uscita da scuola a 18 anni, già tentato a inizio 2000 dall’allora Ministro Luigi Berlinguer, è un programma di revisione ripreso da diversi governi. Anche di recente, dall’ex Ministra Stefania Giannini. Se nessuno c’è riuscito è perché è sempre mancato un percorso ragionato e condiviso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Con la scuola primaria anticipata di un anno, durante il quale attivare delle classi ‘ponte’, affidate a maestri in compresenza della scuola dell’infanzia e della stessa primaria, si migliorerebbe il delicato passaggio tra la scuola materna e l’ex elementare. Lo abbiamo detto, qualche mese fa, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama: è scientificamente provato che a cinque anni i bambini hanno bisogno di una formazione di tipo essenzialmente ludico e, nello stesso tempo, di avvicinamento all’alfabetizzazione e al far di conto. L’operazione permetterebbe anche di svuotare le graduatorie di merito e le GaE dei maestri d’infanzia dimenticati dalla riforma e con pessime prospettive di stabilizzazione. Come si darebbe una bella spallata alla dispersione e all’abbandono scolastico: perché mantenendo il tempo scuola immutato e innalzando l’obbligo a 18 anni, gli studenti sarebbero più coinvolti nei progetti formativi. Certo, servirebbe anche rivedere i contenuti dei cicli scolastici, rendendoli anche più stimolanti per le nuove generazioni.
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