Dirigenti scolastici, parte la valutazione che porterà ai premi-miseria e ai trasferimenti d’ufficio
Pubblicate dal Sistema nazionale di valutazione le attese Linee guida della direttiva ministeriale n. 36/2016, attraverso cui sono state poste le modalità con cui il Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale emetterà il giudizio su ogni capo d’Istituto: sulla base degli elementi forniti dai Nuclei di Valutazione e sulla base della proposta del coordinatore regionale del servizio ispettivo. Sono quattro i ‘gradi’ di valutazione previsti che assegneranno non oltre 200 euro lordi: in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, il preside potrà essere assegnato ad un altro istituto scolastico; qualora la valutazione risultasse ancora negativa, il Dirigente uscirà dalla conduzione delle scuole e verrà messo a disposizione dell’Usr. Tanti ancora i nodi da sciogliere.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si parla tanto di valorizzazione dei capi d’istituto, ma gli stipendi dei Dirigenti scolastici rimangono dimezzati rispetto ai colleghi di altri comparti pubblici. Per questo, con il nuovo contratto bisogna aumentare le risorse e non solo per la retribuzione di risultato raggiunta da ogni preside.
Anief-Dirigenti apprende, intanto, che a una preside della Calabria, andata in pensione il 1° settembre scorso, la Ragioneria territoriale dello Stato di Cosenza ha chiesto la restituzione di 8.591,93 euro lordi. Nel decreto non viene menzionato, poi, con chiarezza il provvedimento che è all’origine del recupero della somma: l’unica spiegazione consiste in “decreti di posizione e risultato n. 1957 del 13, 16 e 20/05/2016 registrati dalla RTS di Cosenza il 20 e 27/06/2016” che, nei fatti, non dicono praticamente nulla. Secondo indiscrezioni, sembra che l’Usr Calabria abbia emesso degli atti unilaterali di taglio degli stipendi: c’è già chi teme che si possa trattare dei decreti “misteriosi” citati dalla Ragioneria cosentina. Eppure, a seguito della Conferenza dei Servizi del 4 agosto scorso, il Miur ha dato disposizione di ritirare gli atti unilaterali e ha dato mandato agli Usr di riprendere le trattative per stipula del Contratto integrativo regionale dal 2012/2013 al 2014/2015, nonché del CIR 2015/2016, Se così fosse, la Calabria starebbe andando per conto suo, applicando delle decurtazioni illegittime.