Il problema del Tfr è molto più sentito tra i lavoratori del pubblico impiego che quelli del privato perché i primi sono soggetti ad una trattenuta sullo stipendio del 2,5% mentre per i secondi, il trattamento di fine rapporto è totalmente a carico del datore di lavoro. Il presidente Anief, Marcello Pacifico, in un'intervista a Teleborsa prospetta possibili soluzioni tra cui il ricorso alla Consulta per dare ai dipendenti statali una giusta equiparazione con i privati. Anief mette a disposizione dei modelli di diffida per tutti coloro che sono stati assunti dopo il 2000, per richiedere indietro, interrompendo i termini di prescrizione, questo 2,5 di trattenuta ed impedirne in futuro un nuovo accredito sugli stipendi degli statali. "Si tratta di una disparità di trattamento che non ha nessuna ragione di essere" -secondo Pacifico e sostiene - "si lavora nel pubblico come nel privato ed è giusto che entrambi abbiano la stessa liquidazione e se devono avere la stessa liquidazione,non è giusto che alcuni lavoratori del paese, tutti quelli del pubblico impiego, abbiano una liquidazione inferiore".
La Buona scuola è stata un flop per la lotta al precariato. Da un bilancio della riforma scolastica approvata nell'estate 2015, infatti, risulta chiaramente che è ancora altissimo il numero di insegnanti non di ruolo che occupano stabilmente delle cattedre e risultano oggi vacanti ancora 80 mila cattedre. Inoltre, il bonus annuale per meriti professionali si è rivelato un vero fallimento, perché è andato a incentivare un lavoratore della scuola su quattro, con cifre irrisorie che corrispondono in media a incrementi pari a circa 30 euro netti al mese a beneficiario. Gli aumenti veri dovevano, però, essere di 150 mila euro per tutti. "Il fallimento è totale, se solo si torna alle intenzioni espresse nell’estate del 2014 dall’ex premier Matteo Renzi nel presentare la sua riforma della scuola con 150 mila assunzioni e la fine della supplentite", commenta Marcello Pacifico, leader del sindacato della scuola Anief. "Noi, dal canto nostro - aggiunge - non avevamo dubbi su questo esito disastroso del piano assunzionale predisposto da un Governo tutto incentrato su sè stesso e incurante del parere di 600 mila lavoratori scesi in piazza nella primavera di un anno e mezzo fa, come mai era successo prima".
Il Ccni dello scorso anno, utile a trasferire di sede il personale della scuola, è stato stravolto dall'Anief in tribunale con delle azioni legali mirate alla tutela dei diritti di tutti i lavoratori: negli ultimi giorni, si sono succedute sentenze e provvedimenti d'urgenza di pieno accoglimento che condannano il Ministero dell'Istruzione ritenendo illegittime molte delle determinazioni contenute nella contrattazione integrativa. I tribunali del lavoro di Palermo, Pavia, Cremona, Ravenna, Trieste e Arezzo danno accoglimento alle richieste e rettificano procedure e trasferimenti errati.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): purtroppo, sono ancora troppe le illegittimità che permangono nelle prossime procedure di mobilità come l'impossibilità di soddisfare il quinquennio sul sostegno computando il pre-ruolo; nella mobilità d'ufficio e nelle graduatorie d'istituto, il periodo di precariato sarà considerato, ancora una volta, come un servizio di serie B; permarrà poi l'impossibilità di ottenere punteggio per il servizio svolto nelle paritarie e l’amministrazione sembra intenzionata a non prevedere, per gli insegnanti assegnati su ambito territoriale, la possibilità di chiedere la titolarità nella scuola di attuale servizio. Se le cose rimarranno così e non verrà ‘aggiustato il tiro’, saremo costretti a una nuova stagione di ricorsi. Il Miur, ancora una volta, si vedrà condannato in tribunale.
Anief avvia i ricorsi al TRGA di Trento avverso l’illegittima esclusione del personale educativo e dei docenti di ruolo dalle procedure concorsuali per la copertura di 230 posti a tempo indeterminato e per eventuali assunzioni a tempo determinato per l’insegnamento delle lingue straniere inglese e tedesco nella scuola primaria della provincia autonoma di Trento. Domande e adesioni al ricorso entro il 15 febbraio 2017.
L'Anief attiva specifici ricorsi per Insegnanti Tecnico Pratici e laureati inseriti in GI per partecipare al TFA Sostegno. Prorogati, inoltre, i termini per aderire al ricorso per l'accesso dei candidati idonei alle precedenti selezioni. Possibile aderire ai ricorsi Anief entro il prossimo 21 gennaio.
L'impossibilità di partecipare al corso di specializzazione per le attività didattiche di sostegno (il cosiddetto III ciclo TFA Sostegno) dei docenti in possesso di diploma utile per l'accesso alle classi di concorso per gli Insegnamenti Tecnico Pratici non abilitati e dei laureati inseriti nella III Fascia delle Graduatorie d'Istituto in possesso di almeno 36 mesi di servizio risulta, secondo l'Ufficio Legale Anief, illegittima. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Gli ITP e i docenti laureati, impossibilitati a conseguire la specifica specializzazione sul sostegno, stanno già lavorando nella scuola pubblica e, nella maggior parte dei casi, stanno coprendo proprio quei posti di sostegno vacanti in organico cui viene assegnato personale non specializzato per carenza di docenti specializzati. Chi ha un diploma ITP e non ha mai potuto abilitarsi e chi è inserito in III Fascia delle Graduatorie d'Istituto con 36 mesi di servizio alle spalle deve poter accedere a questo corso per conseguire un ulteriore titolo professionalizzante e per poter svolgere la propria attività con maggiore consapevolezza e acquisendo quelle conoscenze e quelle capacità che sono indispensabili proprio per garantire la formazione e il diritto allo studio degli alunni più deboli”.
Da un bilancio della riforma approvata nell’estate 2015, realizzato dal Sole24Ore, risulta chiaramente che il numero di insegnanti non di ruolo che occupano stabilmente delle cattedre sia altissimo; inoltre, il bonus annuale si è rivelato un vero fallimento, perché è andato a incentivare un lavoratore della scuola su quattro, con cifre irrisorie che corrispondono in media a incrementi pari a circa 30 euro netti al mese a beneficiario. Gli aumenti veri dovevano, però, essere di 150 euro per tutti. La strada del ricorso rimane l’unica percorribile.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il fallimento è totale, se solo si torna alle intenzioni espresse nell’estate del 2014 dall’ex premier Matteo Renzi nel presentare la sua riforma della scuola con 150mila assunzioni e la fine della supplentite. Noi, dal canto nostro, non avevamo dubbi su questo esito disastroso del piano assunzionale predisposto da un Governo tutto incentrato su stesso e incurante del parere di 600mila lavoratori scesi in piazza nella primavera di un anno e mezzo fa, come mai era successo prima. Non ha portato alcun beneficio nemmeno l’assegnazione del cosiddetto “merito” professionale.
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