In Gazzetta Ufficiale la norma che raddoppia da 12 a 24 stipendi la quantificazione del risarcimento del danno "Si sta confermando salatissimo il conto che lo Stato italiano è destinato a pagare per la mancata applicazione nella scuola della direttiva 70/1999 contro l’abuso di precariato: è infatti stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova norma, il dl 131/2024, che porta da 12 a 24 mesi il massimo di risarcimento consentito che l’amministrazione pubblica è tenuto ad effettuare verso i precari che decidono di ricorrere al giudice del lavoro per essere risarciti per la mancata stabilizzazione". E' quanto si legge in una nota dell'Anief.
I 500 euro l’anno della Carta docente sono un diritto del lavoratore precario e va data, anche per gli anni passati, con tanto di “interessi legali e rivalutazione monetaria”: a ribadirlo è stato il Tribunale di Venezia, che ha assegnato la somma sottratta da un supplente, difeso dei legali Anief, ricordando che “la discrasia rispetto alla direttiva 1999/70/CE è stata in effetti affermata recentemente dalla stessa CGUE (ordinanza 10.5.2022 nella causa C-450/2021) che, ritenuto preliminarmente che l’assegnazione della carta docente per le sue peculiarità e pur non costituendo retribuzione si configuri con ”condizione di impiego” per la quale non vi può essere discriminazione tra personale assunto a tempo determinato o indeterminato che non sia fondata su obiettive ragioni”.
"Le prossime settimane saranno decisive per l’esito positivo della sequenza contrattuale del contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 approvato lo scorso 18 gennaio. Vi sono infatti diversi punti su cui serve un accordo tra amministrazione e rappresentati dei lavoratori: si va, ad esempio, dalla 'responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all’art. 48' del ccnl, alla “disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all’estero” ma anche alla definizione dei Contratti di Ricerca e la disciplina del rapporto di lavoro del Tecnologo universitario". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
"A causa dei blocchi di contratti, degli aumenti limitati e del caro-vita, negli ultimi 30 anni gli stipendi degli insegnanti italiani sono stati praticamente dimezzati: oggi un docente percepisce una busta paga più bassa di un operaio.
“Sulla perdita di valore degli stipendi della scuola sono tutto d’accordo: numeri alla mano, blocchi di contratti protratti negli anni, aumenti limitati e inflazione galoppante hanno praticamente dimezzato, in 30 anni, i compensi di docenti. Ma il più penalizzato nel settore risulta il personale non docente, che prende in media tra i 20mila e i 25mila euro lordi annui: meno di tutti nella PA.
Assieme all’approvazione del DL Omnibus, contenente misure urgenti di carattere fiscale e proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico ma privo di sostanziali miglioramenti per la scuola, il Senato ha approvato anche l’ordine del giorno della senatrice Ella Bucalo, di Fratelli d’Italia che impegna il Governo a cercare una soluzione con la Commissione europea per l'assunzione degli idonei del concorso Pnrr 2023. In particolare, l’ordine del giorno parte dalla “necessità di non disperdere risorse umane selezionate che hanno attestato il merito di aver superato le prove concorsuali ai fini dell'assunzione in ruolo, a partire dai candidati idonei del decreto dipartimentale n. 255 del 6 dicembre 2023” e “impegna il Governo ad avviare in tempi brevi una procedura di confronto con la Commissione europea, al fine di individuare la soluzione più idonea che risponda alle legittime aspettative di migliaia di candidati che hanno superato il concorso ordinario del 2023 ed essere immessi in ruolo, sia pure gradualmente”.
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