Senza la Carta di aggiornamento professionale da 500 euro l’anno “si manterrebbero nell'insegnamento docenti non aggiornati, né formati”: a scriverlo è stato il Consiglio di Stato il 16.03.2022 con la sentenza n. 1842, a ribadirlo ad ogni ricorso esaminato sono i tribunali del lavoro. Come quello di Treviso, che alcuni giorni fa ha accolto il ricorso di una insegnante che ha svolto delle supplenze annuali tra il 2020 e il 2022 poiché era stata costretta ad aggiornarsi a proprie spese a differenza del personale già immesso in ruolo. Sempre il giudice di Treviso ha ricordato che secondo il Consiglio di Stato “sussiste, infatti, un'indiscutibile identità di ratio - la già ricordata necessità di garantire la qualità dell'insegnamento - che consente di colmare in via interpretativa la predetta lacuna”.