Le Sezione Unite della Corte hanno stabilito che oltre 200mila lavoratori precari del pubblico impiego potranno ricorrere contro lo Stato italiano per ottenere un risarcimento che varia da 2,5 a 12 mensilità, come per il settore privato.Già pronti i ricorsi.Per i docenti della scuola pubblica, la Legge 107/2015 riconosce già un fondo apposito per risarcire i pagamenti disposti dai giudici del lavoro: solo che si tratta di una “mancia”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): quello che serviva prioritariamente era stabilire, per legge, i criteri di risarcimento danni nei confronti dei tanti precari assunti e licenziati per anni, anche decenni, in violazione di norme e direttive, a partire dalla direttiva Ue 70/1999 CE. Per la scuola, l’ultima parola sulla stabilizzazione però ancora si deve pronunciare: aspettiamo, intanto, la metà di maggio, quando si esprimerà la Consulta.