Si fa di ora in ora più difficile il problema della copertura dei posti: le scuole sono costrette ad accettare le disponibilità mandate con la semplice messa a disposizione. Si nominano laureandi come supplenti e, intanto, prima del loro arrivo, si smistano gli studenti nelle classi per 20 giorni. A tal proposito, un dirigente dell’Ambito territoriale ha oggi ammesso che “i posti di ruolo per il sostegno rimangono spesso non assegnati” e aggiunge “dei 100 che avevamo a disposizione a Verona, come fase C, ne abbiamo assegnati solo un paio”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): avevamo previsto che la supplentite non sarebbe terminata. Ora, il Governo è riuscito a superare la nostra previsione, perché si sta verificando l’esatto opposto di quanto promesso. Lasciati ai margini più di 100mila docenti delle graduatorie d’Istituto, i quali, se inseriti nelle GaE, avrebbero potuto tamponare questa emergenza, scaricando sulle scuole la copertura delle cattedre vacanti. Le soluzioni ci sono, basta legiferarle: portando al 100% l’organico di diritto del sostegno e approvando in Senato gli emendamenti Anief al “Mille proroghe 2016”.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla lotta comune Anief - Cobas contro la cattiva scuola, l'enigma del concorso a cattedra, bufera sull'aggiornamento delle Gae.
Ancora una volta, viene impedita la possibilità ai 55mila precari rimasti nelle Graduatorie ad esaurimento di spostarsi da una provincia all’altra dopo un triennio di purgatorio. Il risultato è che nei prossimi anni il Miur continuerà a chiamare come supplenti quei precari delle graduatorie d’Istituto che non vuole stabilizzare e quei laureati a cui intende impedire l’accesso al concorso a cattedra.
Marcello Pacifico, presidente Anief: il Parlamento avrebbe dovuto consentire l’aggiornamento annuale e l’inserimento dell’intero personale abilitato nelle ex-graduatorie permanenti, come già disposto vent’anni fa quando la scuola funzionava. Com’è possibile, infatti, da una parte impedire il trasferimento inter-provinciale dei precari, dopo una precisa sentenza della Corte Costituzionale e prevedere, invece, un piano straordinario di mobilità per il personale di ruolo? A volte, nell’approvare le norme di legge, basterebbe un po’ di logica, di razionalità e pure di buonsenso.
Pubblichiamo alcuni articoli sulle sentenze Anief, sulla programmazione di una lotta comune tra Anief e Cobas, sul Concorso che tarda ancora e sull'iniziativa gratuita Anief dedicata al sostegno.
E’ evidente che il ritardo di quasi tre mesi rispetto a quanto previsto dalla legge rinvierà l’assunzione di 63.712 docenti: per le commissioni d’esame, infatti, sarà impossibile realizzare le prove scritte (due per gli insegnanti tecnico pratici), il colloquio e formare le graduatorie dei vincitori in appena cinque mesi. Visti i lunghi tempi di svolgimento delle precedenti selezioni, è verosimile che prima del 2017 non ci sia alcuna assunzione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): risulta irragionevole l’assenza di un canale riservato ai precari con 36 mesi di servizio e l’esclusione dei laureati che, a questo punto, fanno bene a conseguire le abilitazioni all’estero. Insensata, infine, la previsione di pochi posti a bando per l’infanzia, la primaria e il sostegno. Siamo pronti a dare battaglia in tribunale.
Le recenti stime dell’Aran hanno confermato come il contratto di 3 milioni di lavoratori statali, fermo al 2009, abbia raggiunto un potere di acquisto delle loro retribuzioni sempre più basso. E ogni giorno che passa è sempre più chiara l’intenzione dei nostri governanti di applicare, nel nuovo contratto su cui è stato avviato il confronto all’Aran, quel Decreto Legislativo 150/09, con gli aumenti stipendiali sganciati dagli scatti di anzianità e legati invece a doppio filo alle performances prodotte nel corso del proprio servizio professionale. Nella Scuola, dove le buste paga sono inferiori in media a 30mila euro, il “merito” solo per pochi è già legge. Intanto, la sentenza della Consulta che reputa illegittimo il blocco stipendiale non trova applicazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ancora una volta toccherà ai giudici sostituirsi al legislatore di turno disattento, per garantire l’adozione dell’articolo 36 della Costituzione sull’adeguata retribuzione in rapporto al lavoro profuso. Per chi si vuole opporre, il sindacato Anief ha predisposto apposito ricorso.
Per affrontare il Concorso a Cattedra, affidati ad Eurosofia! I nostri formatori, con esperienza pluriennale nel campo dei concorsi pubblici, hanno strutturato un corso che consentirà di acquisire competenze e nozioni efficaci per superare la prova.
Eurosofia, che già 2 anni fa ha curato con grande successo la preparazione dei candidati alle selezioni, organizza in collaborazione con il Sindacato Anief, (noto per il successo dei ricorsi sui criteri di valutazione del precedente concorso a cattedra che hanno permesso di superare le prove a migliaia di candidati) il corso di preparazione utile al superamento di tutte le prove. Il corso di formazione è di 120 ore, di cui 110 ore in modalità e-learning e 10 ore in presenza nelle principali città italiane (Bari Benevento, Bologna, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Pescara, Roma, Torino, Venezia), utili al superamento delle prove per tutte le classi di concorso.
Le lezioni in presenza si svolgeranno in tutte le province con un minimo di 15 partecipanti e saranno tenute da formatori qualificati, con esperienza pluriennale nel campo della preparazione ai concorsi, alla formazione universitaria e alla formazione professionale.
Assegnate le ore richieste, a volte, solo in presenza di casi gravi. Dal dossier statistico sull'integrazione del Miur risulta che in Veneto, il rapporto alunni - docenti è 2.1 contro una media nazionale di 1.85, ovvero mille insegnanti in meno. Mancano anche due docenti specializzati per scuola in Liguria e Lombardia. Problemi pure in Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lazio e Piemonte. Per Anief, è evidente che questi UU.SS.RR. seguono illegittimi parametri di assegnazione degli organici, spesso sconfessati dai tribunali.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): nonostante segnaliamo continuamente casi paradossali di violazione di diritto allo studio e chiediamo attivazione di posti in deroga, purtroppo, la via giudiziaria rimane per le famiglie l’unica perseguibile per rivendicare le ore di sostegno negate. Ecco perché patrociniamo i ricorsi gratuitamente.