E’ questa la tesi che il Presidente Anief ci ha illustrato dopo la notizia del ricorso promosso dai sindacati rappresentativi contro il superpunteggio di 42 punti agli abilitati Tfa contenuto nell’ultima tabella di valutazione dei titoli. Il decreto regolamentare invocato parla solo di apertura biennale della II fascia.
A leggerla così ha del paradossale, ma poi Pacifico ci spiega il ragionamento che nelle ultime ore, dopo aver appreso della notizia del ricorso, lo ha spinto a promuoverne un nuovo ricorso proprio aperto agli abilitandi Pas che non conseguiranno l’abilitazione entro il 31 luglio, ma che hanno presentato, su consiglio dell’Anief, comunque domanda di inserimento con riserva. Grazie al ricorso, anche in presenza dell’annullamento del decreto voluto dagli altri sindacati rimarrebbero in graduatoria, sciogliendo la riserva ogni sei mesi.
Eppure quest’azione i sindacati rappresentativi l’hanno pensata proprio per gli abilitati e abilitandi Pas, per fare in modo che non restino indietro rispetto ai colleghi ‘tieffini’…
“Sì, questo è vero, ma forse non si è pensato al fatto che, se il Tar accogliesse il ricorso e cancellasse la tabella di valutazione dei titoli stabilita dal decreto del 15 maggio, l’unico decreto regolamentare che si potrebbe applicare sarebbe il 131/2007, che di fatto vieta l’apertura di finestre”.
Dunque questo ricorso promosso da Flc Cgil, Uil, Snals, Gilda e Cisl contro il superpunteggio TFA non le pare campato in aria…
“No, i giudici potrebbero in effetti dare ragione ai ricorrenti dal momento che per cambiare la tabella di valutazione dei titoli il Ministero avrebbe dovuto ricorrere a un decreto regolamentare sottostante al parere del Parlamento, del Consiglio di Stato e del CNPI. Invece, si è deciso di obbedire a un semplice Ordine del Giorno che aveva a cuore il riconoscimento del ‘merito’ di chi avesse sostenuto una o più prove selettive”.
Ci riassume in poche battute i contenuti del decreto 131/2007 e gli effetti che potrebbero derivare oggi da una sua applicazione?
“Lì, per esempio, si dice espressamente che la tabella di valutazione della III fascia delle graduatorie a esaurimento è valida anche per la I e per la II fascia delle graduatorie di istituto. O che chi risulta idoneo a un concorso ha tutto il diritto di stare in II fascia. Il problema dei casi TFA e PAS nasce naturalmente dal fatto che nel 2007 questi due percorsi abilitanti non esistevano ancora”.
Ma ci sono adesso i tempi tecnici per il ricorso? Secondo lei ci sono buone probabilità sul fatto che venga accolto?
“Il termine che non bisogna superare è quello del 14 luglio, e direi che le possibilità che il Tar accolga il ricorso sono buone”.
Come mai non ci ha pensato Anief a promuovere una simile azione, i ricorrenti per antonomasia siete voi…
“Fino all’ultimo abbiamo cercato di evitare azioni che andassero a ledere in maniera diretta i diritti di altri lavoratori, preferendo invece la logica del far valere i propri diritti senza danneggiare quelli altrui. Per questa ragione, solo dopo aver preso atto dei nuovi criteri stabiliti dal Miur nella nuova tabella, abbiamo pensato a una serie di azioni che ristabilissero equità tra i lavoratori, opponendoci, per esempio, al fatto che gli idonei al concorso o i laureati in Scienze della Formazione primaria non dovessero anche loro godere dei punti aggiuntivi che vengono riconosciuti a chi ha sostenuto delle prove selettive. Un’altra azione l’abbiamo poi intrapresa a favore di chi ha insegnato nelle pluriclassi e nelle piccole isole, sempre nel rispetto delle leggi italiane (n. 106/2011, ndr). In ragione di tutto questo, abbiamo anche contestato l’esclusione dalla seconda fascia delle graduatorie di istituto sia degli idonei all’ultimo concorso sia dei diplomati magistrale linguistico sperimentale ante 2002”.
Se dovesse essere annullata la tabella di valutazione e ripristinata quella della Gae, i vostri ricorrenti avrebbero dei vantaggi?
“Certamente gli idonei del concorso, a cui sarà richiesto in sub ordine comunque un punteggio aggiuntivo di 12 punti, e anche gli abilitati presso le Facoltà di Scienze della Formazione primaria con i 30 punti riconosciuti alle SSIS. Ma bisogna a questo punto aspettare il responso dei giudici che dovranno decidere se era potestà del ministero, alla luce dell’altro regolamento citato nelle premesse del decreto (D.M. 249/10), aggiornare i criteri di valutazione o no”.