Sulla Carta del docente si registra l’ennesima sentenza che allarga la destinazione al personale precario: stavolta è stato il Tribunale di Verona, la scorsa settimana, a dire sì alla tesi prodotta dai legali Anief a tutale di una supplente che tra il 2020 e il 2023 ha svolto più supplenze annuali. Il giudice ha quindi dato piena ragione agli avvocati, destinando alla docente i 1.500 euro di Carta del docente, con l’importo anche “maggiorato degli interessi o rivalutazione”, che l’amministrazione gli aveva negato in precedenza per un “buco” nella legge che l’ha introdotta (la L. 107/15).
Con la legge di bilancio cambiano le modalità di rimborso delle spese di viaggio del personale scolastico all’estero che presta servizio in sedi distanti oltre 3.500 km da Roma.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha dichiarato che “la nostra associazione sindacale chiede lo sblocco di 8 miliardi per l’indennità di vacanza contrattuale, l’anticipo degli aumenti mensili di 150 euro dal 1° gennaio, più 3 mila euro relativi agli arretrati. Solo così potremmo iniziare a parlare di retribuzione giusta”.
Da quest’anno verranno remunerati i docenti della scuola pubblica che parteciperanno ad attività di formazione oltre le 40 ore annue extra-didattiche previste per le attività funzionali all’insegnamento: i criteri sono stabiliti attraverso gli accordi presi in contrattazione d’Istituto, alla presenza delle Rsu. L’importante novità è prevista dal nuovo contratto collettivo nazionale Istruzione, Università e Ricerca 2019/21 sottoscritto in via definitiva all’Aran lo scorso mese di gennaio e definita in sede di sequenza contrattuale.
Anief contesta la FAQ del Ministero dell'Istruzione [Bonus 500 euro, residuo non speso dai supplenti 2023/24 non si recupera. Ministero risponde con una FAQ - Orizzonte Scuola Notizie] che impedisce ai docenti annuali di recuperare il residuo della Carta del Docente non speso nel 2023/2024. Questa interpretazione viola il principio di non discriminazione rispetto agli insegnanti di ruolo, i quali possono recuperare le somme non spese ai sensi dell'art. 6 del d.P.C.M. del 28 giugno 2016.
Per la scuola sono in arrivo, già nel 2025, degli aumenti stipendiali in cambio di tagli: lo prevede il testo del disegno legge di Bilancio 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri, reso pubblico da poche ore, con all’interno anche il blocco parziale del turn over con la riduzione di 7.834 posti nella scuola e conseguenti risparmi pari a circa 355 milioni che a breve verranno reinvestiti per il salario accessorio del personale. Complessivamente, considerando anche altre risorse investite, gli aumenti per il personale corrispondono a un +16,7% entro il 2030 alla firma dei contratti per i dipendenti pubblici per recupero inflazione ultimi 3 anni e IPCA: nel dettaglio +5.78% nel 2024, +1,8% nel 2025, +3,6% 2026, +5,4% 2027, +1,9% 2028, +2% 2029 e 2030.
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