Il Tribunale di Roma ha confermato i presupposti di "chiarezza" del bando mettendo di fatto a rischio la possibilità di accettare le altre migliaia di ricorsi simili presentati. Ma apre ai docenti già di ruolo.
Il Tribunale di Roma ha confermato i presupposti di "chiarezza" del bando mettendo di fatto a rischio la possibilità di accettare le altre migliaia di ricorsi simili presentati. Ma apre ai docenti già di ruolo.
Per il sindacato l’ordinanza è illegittima. Il blocco quinquennale deve considerarsi superato dal piano straordinario che consente a tutti i trasferimenti in deroga alla legge. Soltanto dopo aver presentato istanza sarà possibile ricorrere al giudice del lavoro d’urgenza per ottenere il diritto al trasferimento o al passaggio di ruolo.
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L'Anief decisa a impugnare il decreto di assegnazione Fondo Unico
Roma, 13 apr. (askanews) - Dai dirigenti scolastici si alza l'allarme sulla situazione della scuola. "A seguito dei prossimi pensionamenti, in diverse regioni nemmeno coperti dal turn over, il numero di scuole prive del proprio preside supererà quota 2mila. Come se non bastasse, in base alla Legge 107/15, questi istituti sarebbero dovuti essere affidati ai neo-assunti del 'potenziamento', privi di esperienza", si legge in una nota del sindacato, che prosegue: "Rimane, poi, ancora tutto da risolvere il problema dello sblocco del Fondo Unico per le retribuzioni di risultato e posizione: Anief-Dirigenti Scolastici ha calcolato che quell'importo doveva essere del 40% più grande, perché mancano all'appello 60 milioni di euro". "Il sindacato, pertanto, conferma l'intenzione di impugnare in Tribunale il decreto di assegnazione del FUN (Fondo Unico Nazionale - ndr), la cui sottoscrizione dovrebbe arrivare forse già in questa settimana". "Nel prossimo anno scolastico - spiega infine Marcello Pacifico (presidente Anief-Cisal) -, ci ritroveremo con una scuola su quattro scoperta. Con tutti i problemi di funzionamento che ne derivano. Intanto, continuano a mancare i commissari e i presidenti del concorso a cattedra: attendiamo che il Governo mantenga almeno la promessa di adeguare i compensi e rinnoviamo la proposta di spostare in avanti il calendario delle prove scritte".
A seguito dei prossimi pensionamenti, in diverse regioni nemmeno coperti dal turn over, il numero di scuole prive del proprio preside supererà quota 2mila. Come se non bastasse, in base alla Legge 107/15, questi istituti sarebbero dovuti essere affidati ai neo-assunti del ‘potenziamento’, privi di esperienza. Rimane, poi, ancora tutto da risolvere il problema dello sblocco del Fondo Unico per le retribuzioni di risultato e posizione: Anief-Dirigenti Scolastici ha calcolato che quell’importo doveva essere del 40% più grande, perché mancano all’appello 60 milioni di euro. Il sindacato, pertanto, conferma l’intenzione di impugnare in Tribunale il decreto di assegnazione del FUN, la cui sottoscrizione dovrebbe arrivare forse già in questa settimana.
Marcello Pacifico (presidente Anief-Cisal): nel prossimo anno scolastico, ci ritroveremo con una scuola su quattro scoperta. Con tutti i problemi di funzionamento che ne derivano. Intanto, continuano a mancare i commissari e i presidenti del concorso a cattedra: attendiamo che il Governo mantenga almeno la promessa di adeguare i compensi e rinnoviamo la proposta di spostare in avanti il calendario delle prove scritte.
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Il Mef studia come reperire i fondi: servono almeno due milioni di euro. I sindacati: «Fermare tutto». Mancano sedici giorni al via: sul sito del ministero le date delle prove.
Sul ricorso patrocinato dall’avv. Gorgo dello studio dell’Anief, violati diversi articoli. Prima ancora del referendum proposto dai comitati, i giudici amministrativi sollevano una prima questione di costituzionalità sulla riforma voluta dal Governo. Anief continuerà con i ricorsi nei tribunali per far annullare dal Giudice delle leggi tutte le altre norme illegittime. Oggi i docenti di ruolo, domani i laureati esclusi dal concorso, poi la chiamata diretta. Il legislatore non può ignorare il principio di affidamento, di buon andamento, il rispetto del merito, la parità di accesso dei cittadini ai pubblici uffici, i principi di ragionevolezza e di equità.
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