Da un’analisi del documento n. 25/2016, l’ufficio studi Anief rileva che il nuovo modello colloca i dirigenti meritevoli nella fascia del pieno raggiungimento degli obiettivi, oppure in quello avanzato o buono: il livello più alto permetterà di ottenere tra il 16% e il 37% in più rispetto al più basso; chi andrà nell’intermedio avrà il 5% in più rispetto al livello più basso. Dato che, già oggi, la retribuzione di risultato viene assegnata in modo differenziato, per fasce legate alla complessità della scuola, al pari della posizione variabile, con il nuovo sistema i livelli verranno assegnati in base ad una valutazione autonoma. Solo che, in ogni caso, il gap tra livello minimo e massimo sarà ridotto ai minimi termini. Mentre con il modello valutativo in vigore, legato alla complessità dalla scuola diretta, oggi si arriva anche all’80% di differenza.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): come si fa a parlare di valorizzazione dei dirigenti scolastici italiani, in queste condizioni? Al Miur sanno che in altri comparti i dirigenti vengono premiati a fine anno con decine di migliaia di euro? A Viale Trastevere ricordano che, premi a parte, quest’anno i nostri presidi si sono visti sottrare in media 4.300 euro? Hanno ben presente che percepiscono lo stipendio di gran lunga più basso tra i dirigenti pubblici? Tentare di coprire questi dati inequivocabili con degli aumenti microscopici, da guadagnare attraverso la severa valutazione di ispettori ed esperti, ci sembra un’operazione a dir poco demagogica. Se si continua di questo passo, la via del tribunale si conferma come l’unica percorribile.