Così risponde il sindacato all’iniziativa presa dal premier, Matteo Renzi, concordata con i vertici del PD, di inviare una lettera a tutti gli insegnanti per illustrare loro la riforma della scuola, nel tentativo di far crescere i consensi verso il ddl e scongiurare gli annunciati scioperi e le proteste di piazza in arrivo contro la riforma.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, se non si modifica il testo, gli insegnanti non cambieranno le loro idee negativa sul documento. Anziché continuare a dire che questo Governo sta cancellando il precariato, il premier in carica farebbe bene ad informarsi che gli Esecutivi passati hanno programmato un numero maggiore di immissioni in ruolo in organico di diritto. E che nessun Governo era riuscito a lasciare fuori dalle assunzioni così tanti docenti. Ecco perché questa riforma è tutta da rifare: nemmeno l’ex ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, riuscì nell’impresa di ottenere la chiamata diretta del personale. Mentre quella attuale, tanto osannata dal ministro Giannini, dopo otto mesi di attesa ha partorito solo un fastidioso topolino, su cui tutto il personale della scuola si scaglierà contro a partire dallo sciopero di Anief, Unicobas e Usb del 24 aprile.