Come riporta Tutto Scuola, l’anno prossimo, tra le 8.094 istituzioni scolastiche previste in organico, ce ne saranno ancora quasi 500 da affidare in reggenza. Il sindacato Udir si è spesso occupato della faccenda, affermando come si tratti di un fenomeno largamente diffuso che peggiora le condizioni lavorative in cui i DS devono operare. Marcello Pacifico (Udir): Vogliamo tutti i posti in organico: basta con le reggente, ci sono i vincitori del nuovo concorso per legge. Invitiamo i DS neoimmessi a prendere parte alla prima Scuola Estiva “Governare la scuola: il mio primo mese da dirigente” da noi promossa, in collaborazione con Eurosofia”.
Concorso Dsga: le Commissioni hanno pubblicato gli elenchi degli ammessi alle prove scritte, consulta il seguente link e scopri se c'è il tuo nome tra coloro che hanno superato il primo durissimo step. Sei uno dei vincitori? Il 2 luglio 2019, dalle ore 15 alle 17, non perderti il webinar gratuito: "Diventare DSGA: prova scritta e orale. Cosa c'è da sapere"
Il maestro di Solofra è stato scarcerato; uno dei suoi avvocati ha affermato come mettendo insieme parole dette in momenti diversi il significato delle stesse cambia notevolmente e purtroppo è quello che è successo. Udir ritiene che la magistratura, nelle esecuzioni delle indagini, dovrebbe tenere maggiormente conto dell'opinione del DS; si ricorda inoltre che il fenomeno del burnout, di recente entrato a far parte dell’elenco dei disturbi medici, non è da sottovalutare. Il sindacato ha chiesto un commento al dottor Vittorio Lodolo D’Oria, massimo esperto in materia
L’incremento riguarda sia il settore pubblico che privato. È quanto emerge dal seminario svolto oggi “Violenza sul lavoro: come proteggere i lavoratori vittime”, organizzato dalla Confederazione dei Sindacati Indipendenti Europei (CESI) in collaborazione con i suoi membri spagnoli, organizzato dall’Accademia europea del CESI a Madrid. Marcello Pacifico (vice presidente Academy Europe CESI e presidente Anief): non basta sanzionare e punire, bisogna piuttosto sviluppare buone prassi di prevenzione, educare al rispetto della legalità e rivalorizzare le figure professionali, specie nella scuola dove non è più riconosciuto come una volta il prestigio sociale degli insegnanti.
Oggi trattiamo un argomento che spesso perviene al nostro Ufficio Relazioni con il Pubblico attraverso domande e che ancor più spesso crea infiniti dubbi e perplessità: l’infortunio del personale scolastico in ogni ordine e grado
Sulla ormai famosa “causa Motter” di cui si è occupata anche la Corte di Giustizia dell'Unione Europea riguardo il diritto all'immediata e integrale ricostruzione di carriera computando tutto il servizio preruolo, ha ragione l'Anief. Questo quanto emerge dalla sentenza n. 101/2019 del Tribunale del Lavoro di Trento che rileva come non esistono nel caso concreto le ragioni oggettive invocate dallo Stato italiano e giustificate soltanto in linea di principio dalla CGUE nel medesimo caso deciso a Lussemburgo. Le mansioni svolte dal docente precario sono le medesime rispetto al docente assunto di ruolo e la circostanza che anteriormente allo svolgimento delle prestazioni a tempo determinato un precario non abbia superato un concorso “non comporta di per sé sola che tali prestazioni avessero una qualità inferiore rispetto a quelle dei docenti a tempo indeterminato assunti mediante concorso”. Marcello Pacifico (Anief): dopo questa vittoria, ci aspettiamo tante altre sentenze favorevoli. Anief ricorda ai propri iscritti che è ancora possibile aderire allo specifico ricorso promosso per ottenere l'immediata e integrale ricostruzione di carriera.
Sul personale Ata della scuola siamo alle solite. Ieri, mentre l’Anief illustrava all’Aran una situazione professionale non più tollerabile, perché mancano all’appello decine di migliaia di posti, gli stipendi sono indegni per un lavoratore dello Stato e le possibilità di salire di profilo sono ridotte al minimo, al ministero dell’Istruzione si faceva l’ennesimo buco nell’acqua: alla richiesta, formulata dagli sindacati maggiori, di realizzare “un puntuale impegno al rispetto dell’intesa di palazzo Chigi relativamente al tema della valorizzazione di tutto il personale ATA, nonché per assicurare il riconoscimento dell’esperienza di quei tanti assistenti amministrativi che in questi anni hanno svolto le funzioni di Dsga”, il Miur ha replicato parlando di “molteplici difficoltà di carattere normativo e giuridico a individuare procedure riservate per accedere al profilo di Dsga da parte degli assistenti amministrativi sprovvisti di titolo di studio specifico”. Che fine ha fatto, allora, l’intesa di Palazzo Chigi del 24 aprile che indicava di favorire i passaggi su profilo superiore?
“A oggi – replica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - quell’accordo rimane lettera morta. Anzi, siccome c’è anche chi intravede tagli di 100 milioni alla scuola, perché si deve dimostrare all’Unione Europea che l’Italia sa tenere i conti in ordine, a breve il governo potrebbe dirci che le buone intenzioni sono state vanificate dalle esigenze di non incorrere nella pericolosissima procedura di infrazione che Bruxelles si accingerebbe a produrre per via del debito pubblico in crescita. Si tratterebbe, è chiaro, di una ipotesi che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione”.
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