Il dirigente responsabile dell’Usr meneghino ha convocato, per dopodomani 14 dicembre, solo i docenti con diploma magistrale che hanno ottenuto dal giudice le ordinanze per l’inclusione nelle graduatorie pre-ruolo e per la conseguente assunzione a tempo indeterminato, prodotte entro l’8 settembre scorso. Viene di fatto creata artificialmente un’altra barriera per arrivare all’immissione in ruolo, nella stessa città dove il tribunale ha disposto l'illegittima decisione del Miur di escludere i docenti abilitati tramite diploma magistrale dal piano straordinario di stabilizzazione riguardante i 90mila precari assunti con la Legge 107/2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le assunzioni nello Stato si attuano sulla base delle posizioni in graduatoria e non attraverso convocazioni che fanno riferimento ad un elemento, la temporalità del provvedimento del giudice che, in questo modo, diventa discriminatorio. Per evitare ulteriori ‘code’ in tribunale, con l’amministrazione ancora una volta soccombente e condannata a risarcimenti per danni nei confronti dei precari esclusi, è bene che quella convocazione venga estesa a tutti coloro che hanno beneficiato, sino al giorno della stipula della assunzione a tempo indeterminato, di ordinanze di collocazione nelle GaE.
ROMA, 12 DIC - Gentiloni "valuti con ponderazione a chi affidare il Miur. Serve un Ministro credibile e avulso dalla riforma che ha fatto cadere Renzi". E' quanto afferma l'Anief aggiungendo che il futuro premier "deve avere ben chiaro in mente che il personale della scuola è di gran lunga la categoria più presente nell'amministrazione pubblica: questi lavoratori sono stati determinanti nella débacle a cui è andato incontro il Governo lo scorso 4 dicembre. Ignorare questo risultato inequivocabile nella scelta del nuovo primo 'inquilino' del Miur sarebbe un grave errore". "A viale Trastevere - afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - deve arrivare un esponente capace di realizzare un dialogo costruttivo con chi opera nella scuola ogni giorno, per avere un filo diretto con insegnanti, personale tutto, studenti e famiglie: esattamente il contrario di quanto fatto dall'ultimo esecutivo che si è tenuto stretto le proprie convinzioni sbagliate su meritocrazia e chiamata diretta, salvo rimetterle in discussione quando ormai era troppo tardi. Per questi motivi è indispensabile - prosegue - individuare qualcuno con esperienza diretta nella scuola, oltre che con un alto spessore culturale ed etico, che non abbia condizionamenti nel superare, con una contro-riforma, quei provvedimenti dannosi approvati contro il volere della stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e dell'opinione pubblica: attraverso obiettivi semplici e condivisi, si potrebbe davvero voltare pagina e risollevare un settore chiave per il presente e per il futuro del Paese. Pensare, invece, di rilanciare il sistema d'istruzione senza liberarsi della zavorra delle norme della Legge 107 significherebbe perseverare nello sbaglio".
Il futuro premier deve avere ben chiaro in mente che il personale della scuola è di gran lunga la categoria più presente nell’amministrazione pubblica: questi lavoratori sono stati determinanti nella débâcle a cui è andato incontro il Governo lo scorso 4 dicembre. Ignorare questo risultato inequivocabile nella scelta del nuovo primo “inquilino” del Miur sarebbe un grave errore.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a Viale Trastevere deve arrivare un esponente capace di realizzare un dialogo costruttivo con chi opera nella scuola ogni giorno, per avere un filo diretto con insegnanti, personale tutto, studenti e famiglie: esattamente il contrario di quanto fatto dall’ultimo esecutivo che si è tenuto stretto le proprie convinzioni sbagliate su meritocrazia e chiamata diretta, salvo rimetterle in discussione quando ormai era troppo tardi. Per questi motivi è indispensabile individuare qualcuno con esperienza diretta nella scuola, oltre che con un alto spessore culturale ed etico, che non abbia condizionamenti nel superare, con una contro-riforma, quei provvedimenti dannosi approvati contro il volere della stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica: : attraverso obiettivi semplici e condivisi, si potrebbe davvero voltare pagina e risollevare un settore chiave per il presente e per il futuro del Paese. Pensare, invece, di rilanciare il sistema d’istruzione senza liberarsi della zavorra delle norme della Legge 107 significherebbe perseverare nello sbaglio.
ROMA, 11 DIC - "In piazza contro la 'Buona Scuola' sono scesi, con i docenti, anche gli Ata, gli studenti e pure alcuni Dirigenti scolastici. La maggioranza parlamentare non ha voluto ascoltarli e, solo a distanza di un anno, ha compreso quanto quelle norme fossero nocive alle scuole. Perché non si parla, invece, della mancanza cronica dei capi d'istituto, del problema delle reggenze e del concorso per Dirigenti che continua ad essere rimandato?". E' quanto chiede in una nota il presidente di Anief e Cisal Marcello Pacifico, secondo il quale "senza nuovi presidi una scuola su tre l'anno prossimo inizierà le lezioni con il dirigente in condominio, andando così a peggiorare quanto accaduto quest'anno". Lo stesso poi, aggiunge Pacifico, "vale per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi. Sarebbe stato molto più logico, ad esempio, chiedere per quale motivo i Dirigenti scolastici assunti negli ultimi 10 anni debbano guadagnare meno di 2.500 euro netti", conclude.
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Per il vicepresidente del sindacato dei Ds, gli insegnanti avrebbero avuto un atteggiamento incomprensibile: i docenti si sono opposti in massa alla legge 107, respinta in blocco in maniera conservatrice e con preconcetti, facendo un muro compatto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): in piazza contro la “Buona Scuola” sono scesi, con i docenti, anche gli Ata, gli studenti e pure alcuni Dirigenti scolastici. La maggioranza parlamentare non ha voluto ascoltarli e, solo a distanza di un anno, ha compreso quanto quelle norme fossero nocive alle scuole. Perché non si parla, invece, della mancanza cronica dei capi d’istituto, del problema delle reggenze e del concorso per Dirigenti che continua ad essere rimandato? Senza nuovi presidi, infatti, una scuola su tre l’anno prossimo inizierà le lezioni con il dirigente in condominio, andando così a peggiorare quanto accaduto quest’anno; lo stesso, poi, vale per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi. Sarebbe stato molto più logico, ad esempio, chiedere per quale motivo i Dirigenti scolastici assunti negli ultimi 10 anni debbano guadagnare meno di 2.500 euro netti.
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