(ANSA) - ROMA, 7 DIC - Boom di domande - 4mila in una sola settimana - per il concorso a dirigenti scolastici. Lo sottolinea l'Anief che, considerando che la scadenza delle candidature è a fine mese, dà per scontato lo svolgimento della prova preselettiva con 100 domande a risposta multipla. "Le proiezioni dell'Anief erano quindi corrette. Il numero è destinato a salire e di molto, anche perché - spiega il sindacato - nella lista dei partecipanti al bando di concorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 90, il sindacato conta di far rientrare tutte le categorie escluse: i laureati che hanno svolto cinque anni di servizio minimo previsti ma non ancora immessi in ruolo, coloro che sono già assunti a tempo indeterminato, i neo-assunti nel 2017 ma che non hanno ancora svolto per vari motivi l'anno di prova. Dalla parte del sindacato e dei potenziali ricorrenti c'è - ricorda l'Anief - un'importante sentenza del Consiglio di Stato che ha dato piena ragione a coloro che, in situazioni praticamente uguali, hanno impugnato con l'Anief il bando di concorso per dirigenti scolastici del 2011 e, in alcuni casi, l'hanno pure vinto".
Nel corso di una interrogazione parlamentare – presentata dall’on. Eleonora Bechis - la titolare del Dicastero di Viale Trastevere è tornata a far intendere che il motivo dei 40mila posti vacanti è da associare sia alla mancanza di docenti specializzati, e per questo si aspetterebbero i 9.949 docenti che si stanno specializzando, sia alla scelta di tanti insegnanti entrati in ruolo su sostegno di spostarsi su disciplina appena la legge glielo consente, quindi dopo cinque anni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Fare questo mestiere è faticosissimo e se un insegnante abilitato in una o più discipline decide di tornare a fare il docente curricolare non possiamo biasimarlo. La didattica speciale comporta energie particolari: pensare che si tratti di una furberia è un modo semplicistico di giudicare questi insegnanti, ma soprattutto la dice lunga sulla competenza in materia da parte del Ministero dell’Istruzione sul sostegno e i suoi problemi cronici. Anche i numeri del Miur non tornano; siccome la matematica non è un’opinione è facile capire come stanno le cose: partendo da un dato certo, ovvero che le cattedre assegnate lo scorso anno sono state circa 140mila e che i docenti in organico di diritto si aggirano attorno alle 100mila unità, il calcolo è presto fatto ed i posti liberi non sono di certo solo 10mila. A dire il vero, dovrebbero essere anche di più di 40mila, visto l’alto numero di alunni che continua a non avere il proprio docente specializzato oppure a vedersi assegnate dagli Uffici scolastici meno ore settimanali rispetto a quelle sancite delle commissioni mediche statali di appartenenza. E per questo motivo noi continuiamo ad appellarci ai giudici.
Tutti coloro che intendono vederci chiaro sulla mancata nomina dei docenti di sostegno o delle ore non assegnate come indicato dalle commissioni mediche dello Stato possono ancora scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il ricorso per ottenere la stabilizzazione dell'organico di sostegno con la trasformazione dei posti in deroga in posti in organico di diritto fa da corollario all'azione di sensibilizzazione che l'Anief promuove da anni gratuitamente con l'iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!”
Considerando che la scadenza delle candidature è a fine mese, si dà per scontato lo svolgimento della prova preselettiva con 100 domande a risposta multipla. Le proiezioni dell’Anief erano quindi corrette. Il numero è destinato a salire e di molto, anche perché nella lista dei partecipanti al bando di concorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 90, il sindacato conta di far rientrare tutte le categorie escluse: i laureati che hanno svolto cinque anni di servizio minimo previsti ma non ancora immessi in ruolo, coloro che sono già assunti a tempo indeterminato, i neo-assunti nel 2017 ma che non hanno ancora svolto per vari motivi l’anno di prova. Dalla parte del sindacato e dei potenziali ricorrenti c’è un’importante sentenza del Consiglio di Stato che ha dato piena ragione a coloro che, in situazioni praticamente uguali, hanno impugnato con l’Anief il bando di concorso per dirigenti scolastici del 2011 e, in alcuni casi, l’hanno pure vinto.
Anief mette a disposizione il modello cartaceo di partecipazione al concorso DS riservato ai ricorrenti, proprio per consentire a precari e neo immessi in ruolo di partecipare nuovamente, oltre ad avviare la procedura di adesione allo specifico ricorso predisposto dallo stesso sindacato autonomo. Tutti gli iscritti Anief, inoltre, possono usufruire di tariffe agevolate per l'iscrizione ai corsi di preparazione al concorso DS organizzati dall'Ente Eurosofia.
In data odierna, è stata pubblicata la sentenza n. 251, (relatore prof. Giuliano Amato), con la quale, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la disposizione dell’articolo 1, comma 110, della legge di riforma della scuola 13 luglio 2015, n. 107 e – in via consequenziale – dell’articolo 17, terzo comma, del successivo d.lgs. 13 aprile 2017, n. 59, che precludeva la partecipazione ai concorsi pubblici per il reclutamento del personale docente, a tutti gli insegnanti di ruolo già assunti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali.
Tale provvedimento giurisdizionale, crea il precedente legale che determina definitivamente l’applicazione di quanto stabilito alle prossime procedure concorsuali.
Tale conquista è stata veicolata dal sindacato Anief che aveva presentato ricorso al Tribunale Amministrativo.
La consulta sgretola l’ennesimo pezzo della Riforma della Buona scuola, che ha incontrovertibilmente peggiorato e reso difficoltoso l’operato di tutti i componenti del comparto scuola, peggiorando inevitabilmente l’intera Istituzione.
Come ha fieramente affermato il Presidente Anief-Cisal Marcello Pacifico): “Avevamo piena ragione a rivendicare in tutte le sedi il diritto alla partecipazione del personale già di ruolo nei concorsi pubblici. Per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali di produrre ricorso che oggi giunge al suo felice epilogo. Alla luce di queste indicazioni della Corte Costituzionale, è chiaro che al prossimo concorso previsto dalla Buona Scuola, il nuovo percorso per la formazione iniziale ed il reclutamento noto ormai come FIT, dovrà essere garantita anche la presenza dei docenti di ruolo. Ma non finisce qui: ci sono tanti altri aspetti della Buona Scuola che abbiamo impugnato in tutte le sedi possibili e che intendiamo cancellare, sempre per il bene dell’istruzione pubblica e di chi vi opera.”
Il testo delle sentenza della Consulta 251/2017 pubblicato il 6 dicembre 2017: cliccare qui.
Tutti i docenti di ruolo che potranno coronare il loro sogno di cambiare il grado di scuola o la loro classe di concorso potranno scegliere di prepararsi attraverso i percorsi delineati da Eurosofia per il Concorso a cattedra 2018.
Eurosofia vi seguirà nei vostri percorsi formativi supportandovi attraverso corsi di preparazione alle differenti prove, consolidando le vostre conoscenze e creando una fitta rete di attività di tutoraggio formativo affidato a docenti qualificati.
Eurosofia è continuamente impegnata nella ricerca delle migliori soluzioni formative da destinare ai propri corsisti (in attesa che il bando di concorso venga pubblicato) per cui la scheda del corso e la domanda di iscrizione sono state aggiornate.
In questa prima fase il corsista avrà l’accesso all’ambito generale del corso, in modo che possa già acquisire le conoscenze normative e sviluppare le competenze pedagogico-didattiche, sociali.
I corsisti potranno accedere alla parte disciplinare dal mese di novembre 2017.
I nostri formatori stanno già predisponendo il materiale relativo all’ambito disciplinare, che potrà essere integrato in funzione delle nuove e più recenti indicazioni ministeriali che saranno fornite con la pubblicazione dei bandi
Modalità di svolgimento:
Roma, 6 dic. (Adnkronos/Labitalia) - "Avevamo piena ragione a rivendicare in tutte le sedi il diritto alla partecipazione del personale già di ruolo nei concorsi pubblici. Per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali di produrre ricorso che oggi giunge al suo felice epilogo". Così Marcello Pacifico (Anief-Cisal) commenta la sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittima l'esclusione dai concorsi dei docenti di ruolo.
"Alla luce di queste indicazioni della Corte Costituzionale -spiega- è chiaro che al prossimo concorso previsto dalla 'Buona Scuola', il nuovo percorso per la formazione iniziale e il reclutamento noto ormai come Fit, dovrà essere garantita anche la presenza dei docenti di ruolo".
"Ma -avverte Pacifico- non finisce qui: ci sono tanti altri aspetti della 'Buona Scuola' che abbiamo impugnato in tutte le sedi possibili e che intendiamo cancellare, sempre per il bene dell'istruzione pubblica e di chi vi opera".
Con una la sentenza n. 251 (relatore prof. Giuliano Amato), pubblicata oggi, si stabilisce l’illegittimità dell’articolo 1, comma 110, della legge di riforma della scuola 13 luglio 2015, n. 107 e – in via consequenziale – dell’articolo 17, terzo comma, del successivo d.lgs. 13 aprile 2017, n. 59, là dove escludono dalla partecipazione ai concorsi pubblici per il reclutamento del personale docente gli insegnanti già assunti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali. Con la pronuncia viene meno la norma in base alla quale si è deciso che ai concorsi pubblici per titoli ed esami non può partecipare il personale docente ed educativo già assunto su posti e cattedre con contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato nelle scuole statali. Ad avere difeso i lavoratori, ancora una volta è stato il sindacato Anief.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Avevamo piena ragione a rivendicare in tutte le sedi il diritto alla partecipazione del personale già di ruolo nei concorsi pubblici. Per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali di produrre ricorso che oggi giunge al suo felice epilogo. Alla luce di queste indicazioni della Corte Costituzionale, è chiaro che al prossimo concorso previsto dalla Buona Scuola, il nuovo percorso per la formazione iniziale ed il reclutamento noto ormai come FIT, dovrà essere garantita anche la presenza dei docenti di ruolo. Ma non finisce qui: ci sono tanti altri aspetti della Buona Scuola che abbiamo impugnato in tutte le sedi possibili e che intendiamo cancellare, sempre per il bene dell’istruzione pubblica e di chi vi opera.
Il testo approvato dal Senato con maxi-emendamento del Governo giunge all'esame della Camera dei Deputati. Anief ci riprova e chiede urgenti e profonde modifiche. Gli originari articoli 53-58 sono stati riformulati all'interno dei commi che vanno dal 333 al 370 all'articolo 1 del disegno di legge. È su questo documento che il sindacato Anief tenta in extremis di introdurre una serie di disposizioni che permetterebbero di risolvere quei problemi che la riforma Renzi-Giannini ha ignorato, se non in certi casi addirittura ingigantito per via dell’approvazione di norme sbagliate, discriminatorie e orientate al risparmio piuttosto che alla funzionalità della scuola e di chi vi opera ogni giorno.
È chiaro che se anche questi emendamenti non dovessero passare, il sindacato ha già pronta la via alternativa: promuovere nuovi e ancora più motivati ricorsi in tribunale.
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