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La donna era stata collocata dal Miur in una scuola di Catania, lontanissima dal suo Comune di residenza, Monreale, e dal proprio nucleo familiare, costituito da due figli in tenera età (tre e un anno) e dal coniuge, impossibilitato a seguirla. Il provvedimento è del Tribunale del Lavoro di Catania che accoglie le ragioni patrocinate dai legali Anief e annulla il contratto nazionale sui trasferimenti nella parte in cui non attribuisce punteggio al servizio svolto nelle scuole non statali o equiparate: per i giudici il trasferimento coatto ha costituito un inevitabile 'pregiudizio per l’unità della famiglia', perché non considerando tutti i periodi di precariato sono state 'gravemente compromesse l’unità e la serenità del nucleo familiare'. Del resto, l’articolo 29 della Costituzione italiana, come il 31 e il 26, tutelano in modo chiarissimo l’unità della famiglia. E lo Stato non può creare le condizioni di andarla a minare, arrivando ad approvare disposizioni contrarie. Ma anche l’articolo 8 della Convenzione sulla giurisprudenza europea salvaguarda il diritto familiare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questa nuova vittoria è per noi motivo di forte soddisfazione. Perché abbiamo dimostrato in udienza non solo l'illegittimità delle disposizioni riportate nel contratto nazionale dell’aprile scorso sulla mobilità, ma anche come il Ministero dell’Istruzione abbia gravemente compromesso l'unità e la serenità della lavoratrice e dei suoi affetti, attraverso delle previsioni contrattuali illegittime e lesive dei diritti dei lavoratori. E siccome il diritto al lavoro non può negare quello alla famiglia, visto che è una prerogativa che riguarda perfino i militari, il giudice non ha potuto fare altro che applicare la legge.
È ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per ottenere il punteggio del servizio svolto nelle scuole paritarie o il punteggio per i titoli SSIS, TFA, Sostegno, per il servizio militare svolto non in costanza di nomina cui il CCNI non attribuisce punteggio, qualora siano stati dichiarati nella domanda di mobilità e non si è ottenuto il movimento richiesto. Per informazioni e aderire ai ricorsi clicca qui.
Il Tribunale del Lavoro di Taranto conferma il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante alla partecipazione al piano straordinario di assunzioni indetto nell'a.s. 2015/2016: nuova immissione in ruolo grazie all'Anief. Aperti i ricorsi 2017 per l'inserimento in GaE.
Nuova sentenza favorevole ottenuta dai legali Anief in merito alla partecipazione al piano straordinario di immissioni in ruolo stabilito dalla cosiddetta Buona Scuola dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante destinatari di sentenza definitiva del Consiglio di Stato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Massimo Menenti ottengono un nuovo successo in tribunale e la condanna il Miur per l'illegittima esclusione di una docente con diploma magistrale già inserita a pieno titolo nelle Graduatorie a Esaurimento dalla possibilità di partecipare alle immissioni in ruolo della Fase C del piano previsto dalla Legge 107/2015. Ministero dell'istruzione, totalmente soccombente, paga le spese di giudizio quantificate in 1.500 euro oltre accessori. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): 'ancora una vittoria che tutela i diritti dei precari abilitati con diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 e già destinatari di sentenza favorevole del Consiglio di Stato che avevano pieno diritto alla partecipazione al piano straordinario e a stipulare il conseguente contratto a tempo indeterminato. Confermiamo il nostro impegno nella tutela di tutti quei docenti illegittimamente esclusi dalla possibilità di accedere alle Graduatorie a Esaurimento e all'immissione in ruolo. Per questo ci stiamo battendo e continueremo a batterci in tutte le sedi opportune per ottenere la riapertura delle Graduatorie'. Aperte le procedure per aderire ai ricorsi 2017 per l'inserimento in GaE di tutti i docenti abilitati.
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha stimato in poco più di 30mila dollari i compensi annui dei nostri insegnanti, rispetto alla media di 35.600 degli insegnanti con 15 anni di anzianità che operano nei Paesi aderenti. Ai docenti italiani si toglie una cifra considerevole che, guarda caso, è quanto chiede da tempo l’Anief al Governo. Eppure la loro preparazione aumenta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non si capisce perché gli stipendi dei nostri docenti debbano essere tra i più bassi, visto che con l’ultima riforma in Italia l’accesso all’insegnamento è diventato ad appannaggio dei laureati. Inoltre, non è più ammissibile tenere ferma la busta paga di un maestro di scuola materna, anche per i primi otto anni dopo l’immissione in ruolo, a 1.200 euro al mese: diverse sentenze ci stanno dando ragione, imponendo al Miur di considerare, ai fini degli scatti di anzianità, pure il periodo di precariato. Purtroppo, quella dei supplenti della scuola privati dei diritti è una storia vecchia: basti pensare al fatto che ogni anno si fanno sottoscrivere dei contratti a tempo determinato sino al 30 giugno anche su posti vacanti. Sempre per assecondare la logica del risparmio, sulla pelle dei nostri docenti. Ecco perché stiamo lottando in tribunale.
L’organismo internazionale rileva che tutti i Governi stanno aumentando gli investimenti sull’istruzione prescolare: nei due terzi dei paesi Ocse oltre il 90% dei bambini di quattro anni e il 70% dei bambini frequenta ambienti specializzati nell’educazione prescolastica. In generale, il miglioramento delle condizioni lavorative e della formazione degli educatori è una delle priorità indicate dall’Ocse per adeguare sempre di più l’istruzione prescolare alle esigenze dell’era della conoscenza. Nella nostra penisola, però, la riforma della Buona Scuola non è servita a colmare il gap: basta dire che il decreto legislativo del 3 aprile 2017, n. 65 sulla 'Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni', non permette al nostro Paese di fare alcun scatto in avanti per allinearci ai Paesi Ocse: quando il percorso sarà completato, al massimo si arriverà a coprire il 34% del prescolare, sempre che regioni ed enti locali cofinanzino le classi Primavera. Le quali, a loro volta, saranno attivabili solo previa copertura finanziaria da verificare di volta in volta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’ultima versione della legge delega, quella poi approvata, smonta, di fatto, un bel pezzo di questa riforma, nonostante il DPR 89/2009, mai abrogato, desse indicazioni opposte. In questo modo, gli organici dei docenti della scuola dell’infanzia continuano a essere penalizzati, visto che sono stati già estromessi senza motivo dal piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola, e pure dal ‘potenziamento’ scolastico solo per loro non attivato. Inoltre, nel decreto non è presente alcun ritorno al maestro prevalente su moduli abolito dalla Legge 169/2008 o all’insegnante specialista di lingua inglese, quando l’Italia era al quinto posto dei rapporti PIRLS per apprendimento studenti. A questo proposito, la realtà stride non solo rispetto alle indicazioni Ocse, ma anche alla volontà della Ministra dell’Istruzione Fedeli, che proprio in questi giorni si è detta favorevole all’inglese obbligatorio per tutti gli alunni fin dalla materna.
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Siamo presenti in tutte le province.