L’evento si terrà giorno Venerdì 28 aprile 2017, dalle 9.30 alle 14.00, presso il Liceo Scientifico Galileo Galilei di Palermo, nell’ambito delle iniziative promosse da “Generazioni Connesse”, progetto coordinato dal Ministero dell’Istruzione e finalizzato alla promozione dell’uso consapevole della Rete presso i giovani e alla sensibilizzazione degli stuenti e del personale scolastico riguardo il tema del bullismo e del cyberbullismo.
Facciamo rete per difendere la Rete
“Scelgo io! Digito positivo”
Giovani a confronto per costruire una Rete migliore
Ore 9.30 – 12.30 12.30 – 14.00
Con gli studenti Con le agenzie Educative
Al termine sarà offerto un breve light lunch
“Scelgo io! Digito positivo” punta ad una valorizzazione degli aspetti vantaggiosi e costruttivi del web e delle tecnologie in contrapposizione all’utilizzo non consapevole, che, negli ultimi anni, ha visto l’incrementarsi di gravi casi di cronaca.
La tematica sarà sviluppata attraverso una condivisione interattiva sulle buone pratiche di relazionalità digitale.
Animeranno il dibattito: le Forze dell’Ordine, Cosimo Maurizio Gentile (psicologo e psicoterapeuta, Ufficio Scolastico per la Sicilia), Angela Seminara (psicologa e psicoterapeuta), Alessandro Lo verde (formatore della Mediolanum corporate university) Marcello Pacifico (Associazione professionale e sindacale ANIEF) e Paola Brodoloni (giornalista e fondatrice di Cuore e Parole Onlus).
L’evento intende stimolare le giovani generazioni a vivere la Rete come una risorsa da fruire e non da spettatori passivi ma da cittadini attivi e solidali che possono difendere e tutelare le vittime degli attacchi digitali partendo da azioni ed esempi positivi.
Ospite dell’evento, che sostiene e condivide i valori promossi da “Scelgo io! Digito positivo”, Roberto Lipari, comico, autore e scrittore di origini palermitane, vincitore di “Eccezionale veramente” e volto noto di “Made in Sud” Rai2, “Convento Cabaret” e “Laboratorio Zelig”.
Sede dell’evento :
Liceo Scientifico Galileo Galilei, Via Danimarca 54 - 90146 Palermo.
Per informazioni: Eurosofia 091.7098311 – 091.7098357.
Vi chiediamo cortesemente di dare una conferma di partecipazione alla casella email :Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , indicando nome, cognome e scuola di servizio.
Lo hanno detto le organizzazioni dei lavoratori ai componenti della XI commissione del Senato (lavoro Pubblico e Privato), spiegando che per superare il D.Lvo n. 165/2001 non bastano le buone intenzioni, ma il ritorno alla vera contrattazione e un monte minimo di risorse che sinora non è stato stanziato. Il paventato riequilibrio del rapporto tra legge e contratto, contenuto nell’accordo del 30 novembre scorso sul rinnovo dei contratti pubblici, rimane lettera morta. Tuttavia, questa posizione non è nuova per l’Anief che l’aveva prefigurata da tempo e ribadita prima di Pasqua, quando ha affermato che il prossimo rinnovo contrattuale non cambierà di molto la situazione stipendiale di stallo dei dipendenti pubblici. Poiché il ruolo del sindacato è quello di tutelare i dipendenti, a iniziare dai suoi iscritti, per i lavoratori è decisamente più fruttuoso presentare ricorso in tribunale. Ecco perché Anief ha deciso di ricorrere per il recupero dell'indennità di vacanza contrattuale nello stipendio, sia per i dipendenti della Scuola, sia per i lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): su un reddito medio di 1.500 euro, dal settembre 2015 lo Stato avrebbe dovuto versare a ogni dipendente 105 euro di aumento medio, ovvero il 7 per cento del proprio stipendio. Questo non ce lo siamo inventati noi, ma ce lo ha detto la Corte Costituzionale. Salvo poi recuperare l’altro 50 per cento alla firma del contratto. Pensare di firmare un rinnovo a condizioni decisamente inferiori sarebbe assurdo: significherebbe farlo sulla pelle dei lavoratori, quelli che noi dobbiamo tutelare. Per questi motivi abbiamo deciso di andare in tribunale. Riteniamo umiliante e improduttivo cedere alle lusinghe di un Governo che ha come obiettivo primario quello di far sottoscrivere un contratto che lede i diritti dei lavoratori pubblici.
La ministra Valeria Fedeli aveva scritto a Padoan per sollecitare 25 mila stabilizzazioni necessarie per far partire senza problemi il nuovo anno scolastico. Il ministro dell’Economia replica: «Dobbiamo prima capire quanto ci costano»La ministra Valeria Fedeli aveva scritto a Padoan per sollecitare 25 mila stabilizzazioni necessarie per far partire senza problemi il nuovo anno scolastico. Il ministro dell’Economia replica: «Dobbiamo prima capire quanto ci costano»
ROMA, 20 APR - "Rispetto a quanto ci hanno detto per mesi le ministre Giannini e Fedeli, dal titolare del Dicastero di Via XX Settembre, Pier Carlo Padoan, arriva ben altra versione: le stabilizzazioni nella prossima estate saranno ridotte a 4.600". Arriva a questa conclusione l'Anief. E spiega come. "Il calcolo deriva - precisa - dalla divisione dei 140 milioni di euro concessi per l'anno in corso per 30mila euro di spesa da considerare per ogni neo-assunto (comprendente stipendi, tredicesima, arretrati e oneri vari, ricostruzione di carriera e i 500 euro per l'aggiornamento professionale). Attraverso altri 260 milioni stanziati per il 2018, si arriverà alla miseria di 13.300 cattedre spostate in organico di diritto in un biennio: un vero fallimento, se si pensa che solo nell'anno in corso ne erano state annunciate 25mila". "C'è una distanza siderale - dichiara il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - rispetto alle necessità di assorbimento del personale precario. Alla fine del braccio di ferro Mef-Miur ci ritroveremo ad assistere alla trasformazione in organico di diritto di meno del 20% dell'attuale organico di fatto. È sempre più evidente che, di questo passo, la supplentite non potrà che essere confermata e perpetrata nel tempo. Ma anche la 'ricorsite'. Perché, nel frattempo, sono sempre più i docenti che decidono di non subire determinate decisioni, lesive dei loro diritti. E sono sempre di più i tribunali che gli danno ragione".
(Teleborsa) - Gli insegnanti dovranno fare molta attenzione alle preferenze delle domande di trasferimento e passaggio: sarà infatti possibile inserire nel modello di domanda massimo 15 preferenze e di queste solamente 5 potranno essere delle scuole specifiche.
Anche i neo-assunti potranno essere collocati su una singola scuola e uscire dalle incertezze professionali derivanti dalla collocazione su ambito territoriale. Diventa fondamentale, quindi, ottenere il massimo del punteggio. E farsi valere dal proprio Ufficio Scolastico Provinciale, di conseguenza, tutti i titoli e i servizi svolti.
Secondo il sindacato della scuola Anief, ci sono diversi punti dell’Ordinanza sulla mobilità 2017 che penalizzano i docenti: non si considera per intero, a esempio, il servizio pre-ruolo; va poi rilevata la mancata equiparazione del servizio svolto nelle scuole paritarie, nonché per i periodi di supplenze su sostegno che andranno considerati per coloro che chiederanno il passaggio su posto comune; non c’è traccia nemmeno di quel punteggio massimo che si sarebbe dovuto assegnare per la presentazione del conseguimento dei titoli abilitanti o specializzanti.
"Siamo di fronte a mancate applicazioni di servizi e titoli che potrebbero essere decisivi ai fini del soddisfacimento delle domande", ricorda il Presidente del sindacato, Marcello Pacifico, aggiungendo che "tanti docenti e Ata della Scuola si stanno rivolgendo a noi per aver giustizia, perché a volte anche un solo punto può fare la differenza sull’esito della domanda di mobilità presentata. Figuriamoci quando in ballo ci sono punteggi importanti derivanti da pre-ruolo, supplenze su sostegno, servizio nelle scuole paritarie e titoli abilitanti o specializzanti".
Anief ha rotto gli indugi e ha deciso di rivolgersi al tribunale per chiedere la considerazione del precedente all’assunzione a tempo indeterminato ai docenti di sostegno che chiedono il passaggio sulla disciplina e per far riconoscere interamente tutto il servizio svolto prima dell’assunzione a tempo indeterminato, ai fini dell’individuazione dei perdenti posti attraverso le graduatorie interne agli istituti scolastici.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l'impossibilità di soddisfare il quinquennio sul sostegno computando il servizio svolto da supplente costituisce una grave lesione del diritto del docente. La questione è stata affrontata, con esito favorevole per i docenti, sia dalla curia europea sia dai tanti giudici del lavoro italiani che stanno esaminando i casi da noi patrocinati in tribunale: il servizio pre-ruolo, lo ha detto di recente pure la Cassazione per la parte retributiva, non ha nulla di diverso rispetto a quello svolto da chi è assunto a tempo indeterminato.
Per informazioni maggiori relative al ricorso contro la mancata considerazione dei periodi pre-ruolo, ai fini della mobilità 2017 (anche per ottenere un punteggio maggiore e avere ulteriore possibilità di spostamento presso una sede scolastica più favorevole) cliccare qui.
Nuove vittorie per l'Anief in favore del personale scolastico cui il Miur non riconosce sin da subito tutto il servizio svolto durante il precariato ai fini della ricostruzione di carriera. Ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi Anief sia per il personale docente che ATA.
Nessun dubbio per i tribunali del lavoro di tutta Italia sul diritto all'integrale e immediata ricostruzione di carriera per il personale scolastico cui il Ministero riconosce per intero, una volta immessi in ruolo, solo i primi quattro anni di servizio preruolo. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Giovanni Rinaldi e Mirella Pulvento ottengono altre due vittorie per l'Anief presso i Tribunali del Lavoro di Torino e Trieste con la condanna del MIUR a riconoscere integralmente l’anzianità maturata dai lavoratori durante il periodo di pre-ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il servizio svolto durante il precariato non può e non deve essere considerato come servizio 'di serie B' e docenti e ATA hanno pieno diritto a vedersi inquadrati nel livello stipendiale spettante in base al computo dell'intero trascorso lavorativo a tempo determinato svolto alle dipendenze del Ministero dell'Istruzione. Ancora una volta il nostro sindacato è intervenuto per sanare le storture contenute nella normativa interna e, ancora una volta, abbiamo imposto il rispetto della normativa comunitaria e del fondamentale principio di non discriminazione del lavoro precario contenuto nell'Accordo Quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE che, troppo spesso, il Miur dimostra di voler ignorare.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.