La riforma del reclutamento degli insegnanti cambierà faccia e potrebbe portare al ritorno del doppio canale di reclutamento, con assunzione in ruolo, in caso di esaurimento della Gae, direttamente dalle Graduatorie provinciali per le supplenze, le Gps, anche per le classi di concorso e da seconda fascia anziché solo in prima fascia sostegno come avviene oggi: la questione è stata portata in Parlamento e sempre più deputati e senatori la stanno valutando con attenzione per dare finalmente una risposta alle 200 mila supplenze annuali che minano la continuità e la qualità didattica. Lo conferma anche la stampa specializzata, che in queste ore spiega che “dopo il ritiro di un emendamento al Decreto legge Anticipi che già introduceva l‘assunzione dei docenti da GPS, le forze politiche discuteranno presso la VII Commissione del Senato della proposta di legge (Atto Senato n. 545, XIX Legislatura) a firma della senatrice Bucalo, recante ‘Disposizioni in materia di formazione e reclutamento degli insegnanti’”.
Venerdì prossimo, 15 dicembre, oltre un milione di insegnanti e amministrativi della scuola percepiranno lo stipendio, comprensivo di tredicesima e anticipo vacanza contrattuale: per chi ha un contratto a tempo indeterminato oppure con scadenza 31 agosto o 30 giugno 2024, gli importi sono già visibili sul portale NoiPA. Oltre allo stipendio tabellare, il personale, sempre di ruolo o annuale, riceverà, nello stesso cedolino stipendiale, anche la tredicesima. Mentre si conclude, sempre con il mese di dicembre, l’erogazione dell’una tantum 2023, l’emolumento accessorio, stabilito dai commi 330 e seguenti della legge di Bilancio 2023, utile per 13 mensilità, che il personale della scuola ha cominciato a percepire da luglio con gli arretrati e poi mensilmente, nella misura dell’1,5% dello stipendio. Infine, sempre il 15 dicembre 2023 tutto il personale di ruolo della scuola riceverà un anticipo dell’indennità prevista per il 2024: l’anticipazione sarà pari a 6,7 volte l’ammontare dell’indennità annuale (art.3 del Decreto-legge 145 del 18 ottobre 2023). Le misure vedranno il personale scolastico percepire una media netta di 576,93 euro a dicembre, un importo che verrà successivamente riassorbito con il rinnovo contrattuale. Mentre i precari rimangono a bocca asciutta.
Dopo il sindacato, anche il Consiglio nazionale per la Pubblica Istruzione esprime forti perplessità sulla riforma degli istituti tecnici e professionali prevista dal ddl 924: il voto, a maggioranza, con due astenuti, si è svolto in modalità telematica l’altro ieri, il 7 dicembre. Nel documento che motiva la votazione, il CSPI ha sollevato preoccupazioni significative, sottolineando la necessità di una revisione sostanziale del testo: in particolare, “ha rimarcato la necessità di un coinvolgimento più ampio e di tempi più adeguati per l’implementazione di questo piano sperimentale”. Il CSPI ha anche reputato “impensabile avviare il piano già dal 2024/25, data la necessità di acquisire l’intesa tra regioni e uffici scolastici regionali per la costituzione della rete e di definire i contenuti del progetto”.
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