Sempre più tribunali riconoscono il diritto dei docenti precari a percepire la Carta docente, il contributo di 500 euro annui utile alla formazione degli insegnanti. Anche grazie ad Anief, sempre più precari si vedono riconosciuta la possibilità di percepire la somma che, ricordiamo, diventa importante soprattutto se il docente ha prestato servizio per più anni scolastici.
Altra vittoria registrata dalla rete di legali Anief: a Rovigo il Giudice del lavoro riconosce il diritto di un docente precario di percepire la carta docente di 500 euro annui. Il ricorrente, che ha prestato servizio negli anni scolastici 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22 e 2022/23, si è visto riconosciuto il diritto alla formazione. Il tribunale ha condannato il “Ministero dell’Istruzione e del Merito ad assegnare alla parte ricorrente la suddetta Carta elettronica o altro strumento equipollente per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, con le modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del d.P.C.M. 28 novembre 2016 o con modalità e funzionalità analoghe, e ad accreditare sulla detta carta (o in altro strumento equipollente) l’importo nominale di € 3.000,00”.
La nuova bozza delle Legge di bilancio 2024 non può non essere descritta come peggiorativa rispetto alle regole attuali. “Di fatto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - la maggioranza, che aveva promesso il superamento della Legge Fornero, la n. 92 del giugno 2012, oggi si fa firmataria di una riforma che per quanto lontana da quella attuata nel 2011 è simile nelle intenzioni: vengono infatti effettuati tagli alla spesa pensionistica - per un valore di circa 2,7 miliardi di euro- con lo scopo di recuperare risorse per altre misure, come ad esempio il taglio del cuneo fiscale. È una riforma che quindi penalizza tutti coloro che speravano in novità significative che favorissero l’accesso anticipato alla pensione come pure che ne incrementassero l’importo: non solo, infatti, vengono rivisti al rialzo i requisiti per l’accesso alle misure di flessibilità, ma viene ulteriormente peggiorato il meccanismo di rivalutazione rispetto a quanto già era stato fatto dalla scorsa legge di Bilancio. Per i lavoratori della scuola è una disfatta, diventano ancora più urgenti le deroghe chieste da Anief”.
Altra settimana altri incontri sindacali Anief; infatti, continuano con successo le assemblee sindacali organizzate dal giovane sindacato rappresentativo Anief per informare, consultare e confrontarsi con docenti, Ata ed educatori delle scuole italiane. Previsti 2mila incontri in presenza, in orario di servizio, a partire dalle sedi delle RSU elette nelle liste Anief e dei TAS/DSTA del sindacato accreditati.
Quelle sulla stretta del Governo sugli statali che lasciano il lavoro dal 2024 non erano voci incontrollate: dalla Legge di Bilancio arriveranno, salvo ripensamenti dell’ultimo momento, tagli fino a 11mila euro l’anno.La bozza di Bilancio, in fase di approvazione, contiene una misura che intende ridurre significativamente le pensioni di circa 700.000 dipendenti pubblici: la revisione mira a modificare le aliquote di rendimento delle pensioni per diverse categorie di lavoratori pubblici, in particolare quelli che hanno iniziato a lavorare prima del 1996: c’è scritto nell’articolo 33 della bozza della Legge di Bilancio 2024 riguardante le “Disposizioni in materia di adeguamento delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali”.
Stretta del governo sugli statali che lasciano il lavoro dal 2024: “Tagli fino a 11mila euro l’anno”
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