“Il Governo conferma gli interventi urgenti da attuare nelle aree disagiate del Paese, anche incentivando gli insegnanti con risorse e punteggio aggiuntivo”. A dichiararlo è stato oggi il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante un intervento tenuto nella Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza urbana, mostrando determinazione nell’affrontare il problema della dispersione scolastica, soprattutto nelle aree disagiate del Mezzogiorno. Il messaggio del ministro è conseguenziale all’approvazione del decreto Caivano, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 settembre, in contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile: il decreto introduce importanti azioni nelle scuole più a rischio dispersione, la formazione ad hoc di docenti, che aumenteranno anche di numero, incentivi a chi rimane nella stessa sede scolastica per tre anni, pene fino a due anni di carcere per le famiglie che non mandano i figli a scuola, una “stretta” sulla fruizione di contenuti on line non adatti ai minori, l’ammonimento per i giovani tra i 12 e i 14 anni, più severità verso gli over 14.
Sta prendendo forma il meccanismo del decreto «anticipi» approvato lunedì insieme all’indice della legge di bilancio 2024, con due miliardi di euro destinati agli statali, da considerare come anticipo rispetto al rinnovo del Ccnl, l’indennità di vacanza contrattuale, che arriverà con lo stipendio di dicembre come annunciato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I calcoli della stampa specializzata nazionale riguardano anche gli aumenti lordi in arrivo per 1,2 milioni di dipendenti della scuola: “le cifre dipendono dall’anzianità oltre che dal ruolo. Un professore delle superiori riceverà 829,2 euro se è in cattedra da meno di otto anni, mentre ne avrà 1.228,1 se la sua prima lezione si è tenuta fra 28 e 34 anni fa. Analoga, anche se con valori inferiori, la dinamica alle medie inferiori (le secondarie di primo grado, dove si va da 829,2 a 1.168 euro) e alle scuole dell’infanzia e primarie (da 765,6 a 1.056,2).
Continuano le assemblee sindacali organizzate dal giovane sindacato rappresentativo Anief per informare, consultare e confrontarsi con docenti, Ata ed educatori delle scuole italiane. Previsti 2mila incontri in presenza, in orario di servizio, a partire dalle sedi delle RSU elette nelle liste Anief e dei TAS/DSTA del sindacato accreditati.
Sull’assegnazione della Carta del docente è impossibile pensare che il legislatore non abbia sbagliato: andava assegnata pure ai precari. A sostenerlo è anche il Tribunale di Padova, che ha fatto avere a un insegnante i 2.500 euro che l’amministrazione scolastica gli aveva negato a fronte di cinque lunghe supplenze tra il 2018 e il 2023. Il giudice ha spiegato che in virtù del parere favorevole della Corte di Giustizia europea, ribadito con una chiara Ordinanza dell’anno scorso, vanno “disapplicati, coerentemente con il principio enunciato da GCUE C-450/21, i cc. 121, 122 e 123 l. 107/15 e l’art. 3 del d.p.c.m. 18.11.16, nella parte in cui limitano l’assegnazione della carta elettronica ai soli docenti a tempo indeterminato”. Tra le motivazioni citate dal Tribunale veneto figura anche il riferimento all’art. 282 d.lgs. 297/94, il cosiddetto Testo unico della Scuola, in base al quale “l’aggiornamento delle conoscenze è un diritto dovere fondamentale del personale docente.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.