Ancora una vittoria per l'Anief sul diritto dei docenti precari a percepire gli scatti di anzianità riconosciuti dal MIUR solo ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato: il Tribunale del Lavoro di Lanciano (CH) accoglie la domanda proposta dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Manuela Pirolozzi in favore di quattro nostri iscritti e dichiara il loro pieno diritto alla corresponsione delle medesime progressioni stipendiali riservate ai docenti di ruolo in applicazione di quanto prescritto dalla normativa comunitaria. Ancora possibile aderire allo specifico ricorso, al momento unico strumento per vedersi correttamente riconosciute le progressioni economiche anche se ancora precari.
A confermarlo è stato lo stesso Miur: si concluderà quello per oltre 63mila nuovi docenti (una bella fetta di insegnanti potranno essere immessi in ruolo già nella prossima estate), nelle prime settimane del nuovo anno è atteso il via della selezione pubblica per dirigenti scolastici, per la prima volta gestito interamente da Viale Trastevere. Che ha anche preso l’impegno ad avviare, dopo tantissimi anni, il concorso per Direttore dei servizi generali e amministrativi. In forse rimane il Tirocinio formativo attivo abilitante all’insegnamento su discipline comuni, ma non quello per il sostegno che partirà invece a breve.
Il concorso più atteso rimane quello per presidi, anche perché in estate i posti da coprire sfioreranno quota 2mila: nella bozza di testo del regolamento per nuovi dirigenti scolastici, è stato inclusa la possibilità, su cui si è espresso favorevolmente pure il Consiglio di Stato, di considerare utile per il raggiungimento dei cinque anni di servizio anche il periodo di precariato. Anief, che chiedeva questa modifica da anni, si ritiene soddisfatta, ma non del fatto che continui ad essere indispensabile lo status di docente di ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il Miur acceleri i tempi di uscita del bando, perché occorre assolutamente porre fine al problema delle reggenze, visto che senza nuovi capi d’istituto, le nostre scuole continuerebbero a vivere nell’emergenza. Si faccia però in modo di fornire questa possibilità anche al personale precario, sempre se abilitato ed in possesso dei cinque anni d’insegnamento: ciò permetterebbe anche di ridurre molto l’età media dei nostri capi d’istituto, oggi davvero troppo alta. Altrimenti, la questione tornerà in mano ai giudici. Che si sono già espressi a favore dei ricorrenti in occasione dell’ultimo concorso bandito nel 2011.
Supplenze equiparate, ma rimangono fuori quelle delle paritarie.
Attraverso l’accordo politico raggiunto tra amministrazione e sindacati rappresentativi, anche l’Italia recepisce la direttiva dell’Unione Europea n. 70/99 sulla equiparazione del servizio pre-ruolo a quello svolto da chi ha sottoscritto il contratto a tempo indeterminato. Ciò varrà anche per chi ha svolto servizio sui posti di sostegno, ai fini del vincolo quinquennale. L’intesa ora dovrà tradursi in un contratto articolato da sottoscrivere entro il mese di gennaio, con effetti pratici ai fini della mobilità dei docenti 1°settembre 2017. Approvate anche importanti novità sulle percentuali dei posti vacanti da assegnare al personale precario. L’intesa, tuttavia, non tiene conto dei docenti che svolgono servizio negli istituti paritari, continuando a considerarli dei lavoratori di serie B.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è una mancanza particolarmente grave. Noi avevamo lanciato i primi ricorsi sull’equiparazione delle supplenze svolte negli istituti paritari già nel 2010, denunciando la violazione del principio di non discriminazione. Per tutti questi docenti, quindi, toccherà ancora una volta rivolgersi al giudice per vedersi considerare un loro pieno diritto: noi staremo, ancora una volta, al loro fianco.
ROMA, 1 GEN - Nel 2016 sono stati spesi 1 milione e 170mila euro di risarcimenti ai docenti precari, dal 2012 oltre 3 milioni. I numeri li fornisce il sindacato Anief secondo il quale la cifra "dovrebbe far riflettere i nostri governanti, i quali si ostinano a ergere muri contro la stabilizzazione dei lavoratori precari che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio, oltre che l'equiparazione dei diritti del personale non di ruolo con quello assunto a tempo indeterminato". Solo per l'ultimo Concorso a cattedra, l'Anief ha presentato 21mila ricorsi, facenti capo a più tipologie di aspiranti docenti esclusi. I diplomati magistrale, che hanno chiesto l'inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento sono stati 4.500; poi ci sono state 1.400 richieste di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento da parte di abilitati Pas e Tfa e, ancora, altri 500 laureati in scienze della formazione primaria e con altre abilitazioni più altri 582 reinserimenti. Sono oltre 3.500 le impugnazioni presentate per chiedere stabilizzazioni, "scatti" automatici in busta paga, da estendere ai precari e per l'estensione dei contratti. Poi, ci sono i ricorsi per tante altre motivazioni, tra cui la tutela allo studio dei disabili. A fine 2015, i lavoratori della scuola iscritti all'Anief - secondo i dati forniti dal sindacato - si fermavano a 21.693, oggi sono poco meno di 30mila. Nell'ultimo periodo, boom di presenze del sindacato anche tra i media. Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "sono risultati che premiano la nostra volontà di agire sempre a tutela di chi opera nella scuola, troppo spesso costretto a vedersi calpestare i propri diritti. Ora ci aspetta un anno di preparazione al 2018, quando, attraverso il previsto rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitari all'interno degli istituti, abbiamo intenzione di diventare un sindacato rappresentativo per portare le nostre battaglie storiche in sede di contrattazione nazionale".
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