Pubblichiamo alcuni articoli su nuovo anno con 1.700 istituti acefali, sull’organico potenziato nasce zoppo: tra i 5 e i 10mila posti rimarranno scoperti e su Roma il Comune anticipa l’epurazione dei precari storici decisa dal Governo.
Pubblichiamo alcuni articoli su nuovo anno con 1.700 istituti acefali, sull’organico potenziato nasce zoppo: tra i 5 e i 10mila posti rimarranno scoperti e su Roma il Comune anticipa l’epurazione dei precari storici decisa dal Governo.
La novità non è che siano venuti meno i posti da educatrice o maestra, ma è nelle recenti sentenze della curia europea, le quali impongono in modo inequivocabile l’assunzione di tutto il personale in possesso dei titoli di studio e abilitanti che ha svolto almeno 36 mesi di servizio su unità di lavoro prive del rispettivo titolare. Ora, anziché stabilizzare quel personale, il Comune capitolino decide di metterlo alla porta: troppo forte è il timore di incorrere nelle richieste di assunzione attraverso i tribunali. Che però in questo modo saranno numericamente maggiori, perché i precari messi alla porta non rimarranno di certo con le mani in mano.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): a Roma come a Montecitorio si sta ribaltando quanto espresso dalla Corte di Giustizia europea. Creare artificialmente delle norme per togliere del lavoro a del personale precario, anziché assicurarglielo, è palesemente incostituzionale e ci allontana sempre di più dal diritto europeo: siamo pronti a inondare il Comune di Roma di ricorsi seriali per favorire la loro stabilizzazione e per permettergli, anche nel breve periodo, di mantenere il loro posto di lavoro come supplenti.
La stima della rivista Tuttoscuola conferma la denuncia dell’Anief, che nei giorni scorsi aveva calcolato circa 15mila mancate assunzioni per via della mancata inclusione nel piano straordinario della riforma degli abilitati Tfa, Pas, Scienze della formazione primaria e all’estero. Brucia soprattutto l’assenza degli specializzati sul sostegno. E la beffa sarà doppia, perché “quei posti, per quest’anno come prevede la legge (comma 95), non potranno essere coperti con supplenza annuale”. Per il Ministero dell'Economia il risparmio potrebbe toccare i 340 milioni.
Marcello Pacifico (presidente Anief): è la conferma che c’era la necessità, non solo giuridica ma anche pratica, di includere gli oltre 60mila abilitati e specializzati nel sostegno fuori della GaE e dalle graduatorie di merito. Abbiamo chiesto il loro inserimento in tutti i modi e le sedi possibili. E ora che i nodi vengono al pettine, la questione non può che diventare di competenza del Tar.
In Friuli Venezia Giulia solo uno su tre accetta di trasferirsi fuori regione per la sospirata cattedra di ruolo. Mentre un esercito di più di dodicimila "insegnanti-trolley" è in partenza da Sicilia, Campania. Si annuncia il caos nelle prossime settimane tra graduatorie incomplete e supplenti da nominare.
La vertenza riguarderà bidelli e amministrativi: il ministro Giannini aveva annunciato contratti a tempo indeterminato ma il Dipartimento della Funzione Pubblica li ha bloccati a favore degli ex dipendenti delle Province.
A pochi giorni dall’avvio delle lezioni, una scuola ogni cinque sta per essere affidata dagli Uffici regionali alla gestione di dirigenti e Dsga di altre istituti. E in tutte le sedi mancherà anche il vicario, la storica e preziosa figura cancellata nell’ultima Legge di Stabilità per risparmiare un pugno di milioni di euro.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal-Confedir): l’esito del nuovo anno scolastico si presenta a dir poco problematico. Perché è vero che con le nuove norme sono previsti tre membri dello staff a sostegno del dirigente scolastico, ma nessuno con la funzione di vicario. Con l’aggravante che si impianterà con un anno di ritardo. Urge l’avvio di un concorso per presidi e direttori dei servizi generali ed amministrativi.
È un po' come arrivare al casello, pagare il pedaggio e scoprire che l'autostrada è stata sostituita da un sentiero tra i campi. Un paradosso, ma estremamente realistico se si vive in Italia, dove certe strane trattenute in busta paga sopravvivono più di Matusalemme. ….
Ai cittadini non resta che lottare contro un sistema fiscale e previdenziale che continua pervicacemente a non rispettare l'utente. Il quale non resta che il tribunale. Come nel caso del Tfs, Trattamento di fine servizio, l'equivalente del Tfr per i dipendenti pubblici.
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