La conferma in queste ore delle 50 mila immissioni in ruolo dei docenti e 10 mila di personale Ata da attuare entro il 2023 non soddisfa il sindacato Anief, anche perché per vari motivi non andranno nemmeno tutte in porto: “Quelle autorizzate sono la metà delle cattedre e dei posti che ci aspettavamo”, dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. In un’intervista ad Italia Stampa, il sindacalista spiega che “dopo tanti anni si scende sotto la soglia dei 90 mila. Un po’ per colpa del Governo, un po’ per colpa dell’Europa, nella misura in cui non ci si mette d’accordo per trovare quegli strumenti sul reclutamento che per i docenti permetterebbero di assumere da Gps ma anche su tutti i posti vacanti e disponibili, non solo su da posti in organico di diritto”.
L’assunzione in ruolo di 50 mila nuovi insegnanti autorizzati dal Mef lascia inaspettatamente fuori i 15 mila docenti precari specializzati e abilitati all'estero. Eppure avrebbero tutte le carte in regola per essere immesso in ruolo. Almeno sulla metà delle cattedre da assegnati da graduatorie Gae o Gps. Anief non ci sta e, in collaborazione con Radamante, ha avviato la mobilitazione del personale con i titoli conseguiti fuori l’Italia e la presentazione dei ricorsi al Tar del Lazio al fine di ottenere una procedura straordinaria che coinvolta anche gli specializzati estero.
Dopo un anno di blocco, le scuole potranno avere quell’organico Covid che ora si può chiamare organico Pnrr.
Si inizia con un finanziamento per 10.000 Ata e collaboratori scolastici, poi si cercherà con le leggi di bilancio di finanziare il progetto per tutto l'anno scolastico 2023/24 e poi per tutta la durata del Pnrr. A spiegarlo, intervistato dall’emittente radiofonica Italia Stampa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il provvedimento è contenuto nel decreto 75 PA bis approvato alla Camera e quindi diventato legge al Senato alcuni giorni fa sulla spinta degli emendamenti ad hoc del sindacato Anief: la stessa organizzazione sindacale ha stimato che a settembre saranno circa 12 mila le unità di personale Ata aggiuntive a cui fare il contratto.
Da domani chi prende il Covid in Italia verrà considerato alla pari di chi ha l’influenza: chi governa il Paese ha deciso che chi verrà contagiato non avrà più alcun obbligo di rimanere a casa neanche un giorno e anche i loro contatti diretti potranno evitare osservare il regime di auto sorveglianza, quindi niente più mascherina, almeno in ambienti chiusi, nemmeno per i primi cinque giorni. Stop anche alla raccolta giornaliera dei contagi, proprio però in corrispondenza della ripresa dei nuovi contagi: nell’’ultima settimana sono aumentati, come pure i decessi e anche l'indice di trasmissibilità Rt è tornato sopra la soglia epidemica di 1. Si programma, però, in autunno la nuova campagna vaccinale.
In Italia almeno un docente di sostegno su tre non è specializzato. Eppure si continuano a lasciare fuori dei corsi di specializzazione tanti candidati: adesso il sindacato prende le contromisure e passa ai fatti. I triennalisti esclusi dal TFA VIII ciclo possono ora ricorrere al Tar del Lazio per chiedere l’accesso diretto ai corsi senza passare per la selezione.
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