Il bando, secondo quanto segnala il Sole 24 Ore, è atteso per agosto. Disponibili 30mila posti
I 30 mila posti disponibili derivano dalla differenza tra gli 81mila posti vacanti e disponibili e i 50.807 posti autorizzati per le immissioni in ruolo del personale docente nell’anno scolastico 2023 – 2024, le cui operazioni sono in corso e si protrarranno fino a metà agosto, con lo scorrimento delle GPS sostegno prima fascia ed elenco aggiuntivo per aspiranti inseriti a pieno titolo e relativa Call veloce per coprire tutti i posti a disposizione.
I 30 mila posti rimanenti potranno dunque essere a disposizione per la prima delle selezioni previste dal Pnrr, dedicate alla fase transitoria della nuova abilitazione di cui al DL 36/22 come rivisto dal Decreto PAbis.
Potranno accedere alla nuova procedura concorsuale i docenti precari con 36 mesi di servizio o laureati con 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
Firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado, si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Nuove regole per il ruolo docenti
Il ministero dell’Istruzione ha comunicato oggi che è stato firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado: il MIM ha spiegato che il testo del provvedimento, atteso da oltre un anno, “è stato varato al termine di un’articolata interlocuzione con la Commissione europea e dopo il confronto con le Organizzazioni sindacali e l’acquisizione dei pareri degli organi consultivi rappresentativi del mondo della scuola e di quello accademico, di cui sono stati recepiti molteplici suggerimenti e indicazioni”.
Il docente precario ha pieno diritto a godere “della indennità sostitutiva delle ferie non fruite, comprensiva delle festività soppresse non fruite”: a deciderlo è stato il tribunale del lavoro di Firenze rispondendo in questo modo al ricorso di un docente precario di scuola superiore, assistito dai legali Anief, poiché negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 aveva “maturato un numero di giorni di ferie superiore rispetto alle giornate di sospensione delle lezioni definite con il calendario scolastico regionale”. Secondo il Ministero dell’Istruzione e del Merito, invece, l’insegnante aveva “interamente usufruito delle ferie spettanti durante il periodo di sospensione delle lezioni, concludendo, quindi, per il rigetto del ricorso”.
Le leggi sbagliate sulla scuola, in particolare sul personale non di ruolo, sono pagate a caro prezzo dall’erario: i giudici infatti continuano ad emettere sentenze su sentenze che condannano l’amministrazione scolastica a copiosi risarcimenti danni nei confronti dei precari. Solo nei primi sette mesi del 2023, l’azione dell’avvocatura del sindacato Anief ha permesso di fare risarcire a migliaia di docenti e Ata ricorrenti oltre 6 milioni e 600 mila euro, a conclusione di ben 1.667 sentenze favorevoli. “Non esiste altro sindacato o studio legale che riesce ad ottenere questi successi nelle aule giudiziari”, commenta con estrema soddisfazione Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Con la versione definitiva del decreto 75 PA bis avevamo chiesto di ottenere alcune cose importantissime per la scuola e ci siamo riusciti”: a dichiararlo, nel corso di un intervento radiofonico ad Italia Stampa, è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare gli emendamenti promossi dal sindacato Anief ed in parte approvati dalla Camera dei Deputati
Aumento delle certificazioni per alunni disabili: 848 posti in più in organico di diritto. Adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto.
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