Venerdì prossimo, 15 dicembre, oltre un milione di insegnanti e amministrativi della scuola percepiranno lo stipendio, comprensivo di tredicesima e anticipo vacanza contrattuale: per chi ha un contratto a tempo indeterminato oppure con scadenza 31 agosto o 30 giugno 2024, gli importi sono già visibili sul portale NoiPA. Oltre allo stipendio tabellare, il personale, sempre di ruolo o annuale, riceverà, nello stesso cedolino stipendiale, anche la tredicesima. Mentre si conclude, sempre con il mese di dicembre, l’erogazione dell’una tantum 2023, l’emolumento accessorio, stabilito dai commi 330 e seguenti della legge di Bilancio 2023, utile per 13 mensilità, che il personale della scuola ha cominciato a percepire da luglio con gli arretrati e poi mensilmente, nella misura dell’1,5% dello stipendio. Infine, sempre il 15 dicembre 2023 tutto il personale di ruolo della scuola riceverà un anticipo dell’indennità prevista per il 2024: l’anticipazione sarà pari a 6,7 volte l’ammontare dell’indennità annuale (art.3 del Decreto-legge 145 del 18 ottobre 2023). Le misure vedranno il personale scolastico percepire una media netta di 576,93 euro a dicembre, un importo che verrà successivamente riassorbito con il rinnovo contrattuale. Mentre i precari rimangono a bocca asciutta.
Dopo il sindacato, anche il Consiglio nazionale per la Pubblica Istruzione esprime forti perplessità sulla riforma degli istituti tecnici e professionali prevista dal ddl 924: il voto, a maggioranza, con due astenuti, si è svolto in modalità telematica l’altro ieri, il 7 dicembre. Nel documento che motiva la votazione, il CSPI ha sollevato preoccupazioni significative, sottolineando la necessità di una revisione sostanziale del testo: in particolare, “ha rimarcato la necessità di un coinvolgimento più ampio e di tempi più adeguati per l’implementazione di questo piano sperimentale”. Il CSPI ha anche reputato “impensabile avviare il piano già dal 2024/25, data la necessità di acquisire l’intesa tra regioni e uffici scolastici regionali per la costituzione della rete e di definire i contenuti del progetto”.
“In linea generale, l’approvazione a Montecitorio del disegno di legge per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy potrebbe anche trovarci d’accordo, ma lo sviluppo del modello italiano deve essere valorizzato anche dalla promozione della nostra cultura all’estero attraverso il potenziamento quantitativo e qualitativo delle centinaia di scuole collocate oltre i confini italiani”: è il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, al via libera dell'Aula della Camera del ddl Made in Italy, che a breve passerà all’esame del Senato.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.